Impianto di irrigazione: ora si spegne e si pulisce

Da metà ottobre è possibile spegnere l'impianto di irrigazione e pulirlo, in modo che la prossima primavera possa ripartire in buono stato. Occorre svuotare l'acqua dai tubi, pulire gli ugelli e i tubi stessi dal calcare e togliere batterie e corrente elettrica. Vediamo come si fa.

Francesca Meinardi
A cura di Francesca Meinardi
Pubblicato il 20/10/2020Aggiornato il 20/10/2020
Impianto di irrigazione: ora si spegne e si pulisce

Nel mese di ottobre, se la stagione non è particolarmente siccitosa e non si devono mettere a dimora in giardino nuove piantine, si può organizzare lo spegnimento dell’impianto d’irrigazione, ma soprattutto un’accurata revisione di tubature e ugelli. Una volta controllato e pulito, si potrà decidere di smontare il sistema ma, se gli inverni non fossero troppo rigidi, varrebbe la pena di lasciarlo montato con i giusti accorgimenti, pronto per impiegarlo in una doppia annaffiatura anche in inverno, se non ci fossero precipitazioni per oltre un mese. Questo vale anche per gli impianti presenti su balconi e terrazzi. In primavera, prima di farlo ripartire occorrerà solo un veloce check-up. 

Svuotare l’impianto

La prima fondamentale operazione è lo svuotamento dell’impianto, non si deve mai lasciare acqua stagnante nei tubi, prima di tutto perché potrebbe gelare, secondo perché se anche non ci fosse il rischio di gelo, l’acqua stagnante potrebbe creare pericolose incrostazioni. Si dovrà quindi chiudere il rubinetto generale dell’acqua e attivare le elettrovalvole una ad una per far defluire quella residua. Andrà quindi tolta la corrente all’impianto. Questo perché dopo un eventuale blackout, al ritorno dell’energia l’impianto potrebbe rimettersi da solo in funzione, e ripartendo con il rubinetto centrale chiuso, provocherebbe un danneggiamento irreparabile della pompa centrale. Questo include anche eventuali batterie di memoria nella centralina, il cui inutilizzo prolungato creerebbe ossidazione nell’alloggiamento.

Gli erogatori

Si potranno a questo punto pulire in modo meticoloso gli erogatori, che andranno smontati uno a uno, pezzo per pezzo. La loro componentistica è la più delicata e a rischio danneggiamento. La crescita di malerbe nel loro intorno potrebbe averli ostacolati, il calcare dell’acqua e il vento potrebbero averli ostruiti con sabbia o ghiaino. Si dovrà quindi procedere con molta cautela allo smontaggio. Le parti andranno pulite e si dovrà fare attenzione a una eventuale massiva presenza di calcare. Per le parti degli ugelli eventualmente incrostate, basterà utilizzare un comune prodotto anticalcare di quelli utilizzati anche per la pulizia della doccia.

Le tubature incrostate

Se l’acqua a disposizione fosse molto dura, non solo gli ugelli ma anche le tubature potrebbero essere state intaccate dal calcare, che anno dopo anno potrebbe rovinare l’impianto riducendone durante la stagione di utilizzo anche l’efficacia.

In questo caso si dovrà realizzare l’intervento di pulizia prima della chiusura del rubinetto generale e dello spegnimento dell’impianto, e dotarsi di guanti, occhiali di protezione, mascherina e stivali per l’impiego di un acido specifico: il più comune è quello cloridrico concentrato al 35% ma solo se i tubo sono in PVC, perché per quelli in alluminio e in acciaio andrà scelto un disincrostante acido specifico. L’acido andrà immesso nel complicato labirinto dei tubi, e lasciato agire, a seconda delle indicazioni del foglio illustrativo, non più di 5-10 minuti. A quel punto il liquido andrà pompato fuori con forza lasciando che l’acqua corrente rimuova e allontani il più possibile tutti i detriti scrostati.

Ingrassare i punti di contatto

Infine si dovrà avere cura di oliare i punti di contatto tra le testine e le viti, in modo che freddo e umidità non le facciano ossidare così da impedirne il funzionamento a inizio stagione successiva. Se il getto fosse direzionato, rimontando le bocchette si faccia attenzione alla rotazione, in modo che l’impianto sia efficace in ogni punto del giardino e i getti direzionati esattamente dove serve. 

 

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