La pacciamatura contro il caldo

La copertura del terreno con materiali di varia natura si chiama pacciamatura. Nel giardinaggio questa pratica è eseguita per scopi diversi, secondo la stagione. Adesso serve per conservare l’umidità del terreno, ridurre le annaffiature e per evitare che attorno al colletto della pianta crescano erbe infestanti. E anche per molto altro.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 14/07/2016Aggiornato il 14/07/2016
La pacciamatura contro il caldo

Durante l’autunno e l’inverno la pacciamatura ha lo scopo di proteggere le radici e il colletto delle piante dal freddo; in primavera e in estate serve per conservare l’umidità del terreno rallentando l’evapotraspirazione dovuta al sole e al vento e ridurre così le annaffiature, ma anche per evitare che attorno al colletto della pianta crescano erbe infestanti capaci di attirare acqua e nutrimento a scapito delle piante che vorremmo coltivare. Inoltre consente di evitare il compattamento del suolo ad opera dell’acqua piovana o d’irrigazione e riduce l’erosione in caso di piogge torrenziali. Infine se si usano materiali di origine organica, la pacciamatura aiuta a migliorare il terreno col rilascio di nutrienti, protegge le radici superficiali delle piante dal caldo in estate ed infine mantiene ordinato l’aspetto del giardino.

Quando fare la pacciamatura contro il caldo

Il periodo migliore per effettuare la pacciamatura estiva è compreso fra aprile e luglio quando è massima l’attività di crescita dei vegetali.
Prima di stendere il materiale, togliere tutte le erbe infestanti comprese le radici, lavorare il terreno aiutandosi con una zappa e annaffiare abbondantemente.

I materiali

Per pacciamare il terreno è possibile utilizzare materiali diversi. Alcuni sono completamente biodegradabili e, nel tempo, si disgregheranno lasciando il terreno più ricco.
Tra questi la corteccia di aghifoglie (materiale stabile che tende ad acidificare il terreno e a migliorare anche l’aspetto estetico) e gli scarti delle piante, ricchi di carbonio e poveri di azoto, come il fogliame secco, la torba, la paglia, l’erba tagliata essiccata e compost ben maturo opportunamente distesi.
I materiale non biodegradabile che si possono usare per pacciamare sono ghiaia e ciottoli, adatti ad essere stesi attorno al tronco degli alberi e di alcuni arbusti come il bambù. Per potenziare l’azione pacciamante stendere sotto la ghiaia alcuni centimetri di torba miscelata a terriccio universale.

Come stenderlo

Il pacciame deve essere steso alla base degli arbusti in uno strato spesso almeno 6 – 8 centimetri, in modo uniforme (usare un rastrello) e va rinnovato regolarmente non appena si nota una riduzione dello spessore: questo non deve mai essere inferiore a 3-4 cm.
Non pacciamare in prossimità dei getti e del tronco delle piante: lasciare un margine di 10-15 cm intorno alla base delle piante anche per evitare ristagni idrici.

1. La corteccia di aghifoglie è particolarmente indicata per le piante acidofile quali azalea, rododendro, camelia perché tende ad acidificare il terreno e migliora l’aspetto estetico delle aiuole.

1. La corteccia di aghifoglie è particolarmente indicata per le piante acidofile quali azalea, rododendro, camelia perché tende ad acidificare il terreno e migliora l’aspetto estetico delle aiuole.

2. Anche paglia, legno tritato e altre sostanze organiche possono essere utilizzate per pacciamare.

2. Anche paglia, legno tritato e altre sostanze organiche possono essere utilizzate per pacciamare.

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