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Il lavoro di potatura delle siepi è fondamentale per una crescita sana, vigorosa e formalmente corretta delle piante. Una siepe curata si armonizza perfettamente con l’insieme, facendo da sfondo al giardino; una trascurata invece, cresciuta in modo disordinato o non rigoglioso, si nota immediatamente perché stona nell’insieme.
Con una corretta potatura si può garantire un adeguato ricambio dell’apparato fogliare e una corretta aerazione interna alla chioma, in grado di scongiurare l’attacco di eventuali malattie fungine come l’oidio ad esempio. Inoltre le piante non potate tendono a svuotarsi nelle zone più interne e a produrre, nella parte esterna, rami dalla crescita stentata, poiché la parte interna non riceve la luce necessaria per la nuova produzione di fogliame.
Quando potare le siepi
I periodi migliori per la potatura delle siepi, in genere sono la fine dell’inverno e la fine dell’estate per arginare e circoscrivere la vigorosa crescita estiva, prima dell’avvento dell’inverno.
Bisogna tenere conto però che la siepe può essere costituita da tipologie di piante differenti, scelte in base alle esigenze, allo spazio a disposizione, ai gusti personali e allo scopo per cui sono state messe a dimora. Può quindi presentarsi la necessità di potature aggiuntive in base alle diverse caratteristiche di ogni pianta anche in mesi diversi.
I primi tre anni di vita
La potatura delle siepi deve essere più assidua e delicata nei primi tre anni di vita dei vari esemplari: è, infatti, questo il periodo decisivo per conferire alla pianta un maggior vigore vegetativo e fare in modo che le radici attecchiscano correttamente, oltre che la ramatura cresca ordinata e con equilibrio. Maggiori potature nei primi anni di vita, sempre nel rispetto della pianta, saranno in grado di impostarne la corretta forma e crescita.
Su quali piante intervenire spesso
Tra le piante su cui intervenire più spesso, anche in questo periodo, si possono citare:
• le siepi di lauroceraso (Prunus laurocerasus) che hanno un’impetuosa crescita estiva;
• le siepi di biancospino (Crataegus monogyna) che andranno potate verso la fine di agosto per crescere più compatte;
• le siepi rampicanti (viti, parthenocissus o ampelopsis, gelsomini, trachelospermum, caprifoglio), caratterizzate da un poderoso e rapido sviluppo, andranno tenute sotto controllo con il taglio dei numerosi dilungamenti.
Se il lavoro da compiere non è così pesante, si consiglia l‘utilizzo di semplici cesoie, e di un seghetto per recidere i rami più grandi.
COME SI FA LA POTATURA DI UNA SIEPE
GLI STRUMENTI da taglio più adatti
Il successo della potatura delle siepi dipende in buona misura dalla tipologia e dall’efficacia della strumentazione che si usa durante le operazioni. I rami e le foglie possono essere tagliati in tre modi: meccanicamente, manualmente o mediante una combinazione delle due. Gli strumenti da possedere non sono molti: le cesoie, un seghetto per i rami più spessi, e il tosasiepi, elettrico o a scoppio.
Cesoie e seghetto
A meno che il lavoro non sia estremamente impegnativo, si consiglia l’uso delle cesoie e del seghetto. Le lame devono essere affilate e sterilizzate per impedire che l’impiego su eventuali piante malate possa inficiare la salute di quelle sane.
Tagliasiepi
Detto anche tosasiepi meccanico va utilizzato quando il lavoro da eseguire sia quantitativamente complesso, e va sempre accompagnato dall’utilizzo di un seghetto per i rami di calibro maggiore. Il filo delle lame deve essere perfetto altrimenti si rischia di realizzare recisioni sfrangiate che creeranno inutile sofferenza alla pianta, e apriranno lo spiraglio alla propagazione di eventuali malattie fungine.