Contenuti trattati
La temperatura dell’aria e del terreno influenza la tipologia dei lavori da fare in giardino, nell’orto e nel frutteto. Per due ragioni: perché è strettamente correlata a precisi stadi fisiologici della pianta e perché condiziona la possibilità di accesso in campo, la struttura della terra e l’efficacia degli interventi. Rispettare i tempi, quindi, è più che necessario.
Lavorare il terreno
La possibilità di eseguire le lavorazioni del terreno è vincolata da alcuni fattori, il più importante dei quali è la presenza in esso di acqua: suoli imbibiti d’acqua, non consentono alcuna lavorazione. Anche la temperatura gioca un ruolo importante: terreni con temperature prossime allo zero o addirittura gelati, non possono essere lavorati. Le lavorazioni prendono avvio dopo il disgelo primaverile e si intensificano durante il periodo primaverile, quando il terreno viene preparato per semine (orto) o piantumazioni (giardino, frutteto). Nel corso dei mesi estivi le lavorazioni si riducono e generalmente si limitano a sarchiature o zappettature leggere.
Seminare il giardino
Per quelle dirette in pieno campo, è indispensabile rispettare le temperature minime di germinazione, che consentono al seme una veloce emergenza e alle plantule una pronta radicazione.
Trapiantare e piantumare
L’attività degli apparati radicali è strettamente correlata alla temperatura del suolo: durante i periodi di pausa invernale, l’assorbimento delle sostanze nutritizie dal terreno è fortemente rallentato. Anche le alte temperature estive rallentano l’attività radicale. La temperatura del suolo, agendo sull’attività radicale, condiziona anche l’esito dei trapianti e delle nuove piantumazioni. Due sono le epoche ottimali per l’estirpazione e/o la messa dimora di nuove piante:
- autunno (da metà settembre, ai primi di novembre al Nord) indicato soprattutto per gli alberi spoglianti (aceri, querce, tigli, olmi, frassini,) e per le conifere;
- da fine inverno a metà primavera (al Nord) per alberi da frutto, arbusti sempreverdi (pittosporo, alloro, viburni, lauroceraso, fotinia) e alberi di provenienza mediterranea (querce da sughero, corbezzoli, oleandri, olivi) nel caso di loro collocazione nelle regioni settentrionali.
Diserbare
I diserbanti, per poter esplicare ottima efficacia e al fine di un loro razionale utilizzo (riduzione delle dosi, impiego solo quando serve) vanno distribuiti in presenza di temperature in grado di renderne attive le molecole: si interviene con temperature minime comprese tra 13-15 °C quindi da metà primavera (metà/fine aprile al Nord), sino agli inizi dell’autunno (fine settembre al Nord).
Potare
È sconsigliabile effettuare tagli di contenimento delle chiome, in presenza sia di temperature molto basse (pieno inverno), sia durante i periodi estivi molto caldi e siccitosi. Nel primo caso, le piante vengono private di una protezione nei confronti dei rigori invernali. Durante i periodi di caldo prolungato, l’esposizione alle alte insolazioni delle parti interne della chioma, non più ombreggiate da quelle esterne, può causare fenomeni di appassimento o addirittura scottature.
Concimare il giardino
Non si deve mai concimare durante i periodi freddi e durante quelli molto caldi. Nel primo caso non serve, in quanto le richieste nutritive delle piante sono ridotte al minimo. Inoltre, a causa delle basse temperature del suolo, i fertilizzanti dispersi nel suolo, sotto forma solida o liquida, non vengono assorbiti dalle radici. All’opposto, durante i periodi di grande calura, le concimazioni vanno sospese per tutte le tipologie di piante o comunque ridotte al minimo e solo in caso di forte carenza nutrizionale, dal momento che il concime, specialmente quello solido in granuli, se non sciolto da abbondante acqua, può creare ustioni alle radici.