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Al termine della stagione estiva molte specie vegetali riprendono in misura più o meno intensa il ritmo di crescita (o di maturazione dei frutti), che prosegue sino a fine ottobre al Nord. Successivamente, quando le temperature massime non supereranno i 14-15 °C, inizierà la fase di dormienza.
• Da adesso fino al termine di ottobre, quindi, l’attività vegetativa deve essere sostenuta da opportuni e regolari interventi di concimazione mirata, che contribuiscono a risolvere i problemi di carenza nutritiva, in quanto integrano nel terreno elementi mancanti, che possono venire subito messi a disposizione delle piante, oppure conservati per la stagione successiva.
Perché è necessario il concime
Un tempo si concimava solo in primavera, al risveglio vegetativo. Oggi invece tutti sanno che la concimazione autunnale non sostituisce quella primaverile, ma ne è assolutamente complementare.
Vediamo esattamente quali sono i suoi obiettivi:
✓ sostenere nella ripresa vegetativa le piante, in particolare tappeti erbosi e ortaggi da foglia, favorendo l’emissione di nuove foglie, di buona struttura e colorate;
✓ permettere la migliore maturazione dei frutti e degli ortaggi autunnali e la corretta conservazione post-raccolta, evitandone anche la caduta anticipata;
✓ stimolare la formazione dei fiori nelle tipiche specie a fioritura autunnale e prolungare la fioritura di quelle ancora in produzione;
✓ favorire l’accumulo di sostanze di riserva in vista della ripresa vegetativa;
✓ reintegrare i nutrienti persi a seguito della produzione dei frutti e garantire la formazione e l’ingrossamento di gemme a fiore nel corso della stagione successiva;
✓ ridurre o contenere fenomeni di carenza nutritiva (carenza di ferro, azoto, magnesio) dovute all’effettiva mancanza degli elementi nel terreno;
✓ ridurre l’alternanza di produzione nel corso dell’anno successivo particolarmente significativa in alcune specie quali actinidia, olivo, ciliegio e albicocco;
✓ garantire maggiore resistenza alle basse temperature invernali, in quanto i sali contenuti nei fertilizzanti favoriscono una maggiore concentrazione della linfa, che così è meno sensibile al congelamento;
✓ irrobustire i tessuti verdi e renderli pertanto più resistenti agli attacchi da parte di patogeni autunno-invernali (funghi soprattutto).
Quando concimare
Le concimazioni autunnali si effettuano in un periodo compreso tra inizio settembre e fine ottobre al Nord, concentrate maggiormente nel primo mese e sospese non appena le temperature massime dell’aria si collocano stabilmente al di sotto dei 13-15 °C.
• Con tali valori termici, infatti, l’attività radicale di assorbimento dell’acqua, quindi delle soluzioni fertilizzanti circolanti, rallenta vistosamente e le concimazioni diventano inutili e seppur non dannose per le piante, economicamente rappresentano un danno.
• Anche in periodo autunnale (soprattutto in settembre) è opportuno irrigare abbondantemente dopo la distribuzione del fertilizzante, per farlo sciogliere e penetrare bene nel terreno, così da essere assorbito velocemente dalle radici.
• È inutile, invece, concimare le piante da frutto come vite, olivo e actinidia, per scarso o nullo assorbimento da parte dei tessuti fogliari.
Classificazione degli elementi nutritivi
Le sostanze minerali necessarie per il regolare accrescimento delle piante si dividono in tre gruppi.
1. Elementi ESSENZIALI o MACROELEMENTI (azoto, fosforo, potassio), ovvero quelli assorbiti dalle radici in grande quantità e indispensabili per la crescita di qualsiasi pianta;
2. Elementi SECONDARI o MESOELEMENTI (magnesio, calcio, zolfo), così chiamati perché assunti in quantità modesta e diversamente importanti a seconda della specie vegetale;
3. MICROELEMENTI (ferro, rame, zinco, manganese, boro e molibdeno), assorbiti in piccole dosi, ma in grado di migliorare la qualità della produzione (fiori e frutti) o il pregio estetico di alcune particolari piante. La carenza anche solo di uno di questi elementi provoca alterazioni nella struttura delle piante e stati di sofferenza che possono essere superati solo se si interviene tempestivamente con la somministrazione dell’elemento mancante mediante opportuni interventi.
Prodotti fertilizzanti
Il mercato oggi propone una grande quantità di prodotti, con formulazione e composizione diversa. Si va dai più tradizionali a quelli innovativi, estratti da sostanze efficaci usate in Paesi diversi dal nostro, oppure particolarmente ricche di elementi nutritivi. La maggior parte dei consumatori preferisce scegliere tra i prodotti naturali, privi di sostanze chimiche dannose per l’ambiente. Vediamo alcuni tra i fertilizzanti più indicati in periodo autunnale e quali caratteristiche devono avere.
Letame
È il più noto e importante fertilizzante organico, costituito dalle deiezioni solide di vari animali, mescolate alla lettiera vegetale e fatte fermentare e maturare per un periodo più o meno lungo. Il letame apporta al terreno principalmente azoto e potassio, anche se in percentuali più basse (0,6-1,5 %) rispetto a quelle di altri prodotti organici: Non solo: apporta anche sostanza organica di alta qualità, in grado di migliorare la struttura del suolo e la sua ossigenazione (rendendolo più facilmente lavorabile) e di favorire le attività microbiche utili per lo sviluppo delle radici. Il prodotto più diffuso è il letame bovino, ma quello equino ha maggiore efficacia fertilizzante anche se, allo stato fresco, è più difficilmente reperibile; molto acquoso e povero di elementi nutritivi è invece quello suino.
UTILIZZO: a settembre, distribuire soprattutto sulle specie arbustive sempreverdi (siepi di lauroceraso, fotinia, alloro, tuia) e sui fruttiferi che hanno mostrato nel corso della stagione aspetto stentato o sofferente, al fine di promuovere una ripresa vegetativa prima della pausa invernale. Si può utilizzare anche nell’orto, in fase di preparazione del terreno, a favore di specie a tipico ciclo autunno-invernale (cavoli, verze, porri, cicorie). Una buona concimazione prevede l’impiego di 7-8 chili di letame maturo ogni dieci metri quadrati di terreno all’anno.
Stallatico
Con questo termine si intende il letame bovino o equino posto in vendita essiccato, generalmente sotto forma di cilindretti (pellet). L’essiccazione, togliendo l’acqua, rende più concentrato il prodotto, che può avere un tenore in azoto decisamente superiore alla forma matura e variabile dal 4 al 10 %.
UTILIZZO: come per il letame.
Alghe
Contengono aminoacidi, vitamine, carboidrati, azoto, potassio, magnesio, calcio e quasi tutti i microelementi (soprattutto ferro) necessari per la crescita delle piante. Pertanto non solo nutrono i vegetali, ma ne migliorano anche lo stato di salute e ne aumentano la resistenza agli stress ambientali (per esempio nei confronti degli abbassamenti termici).
UTILIZZO: in autunno sono utili su ortaggi da bacca e fruttiferi che presentano frutti in fase di maturazione. Favoriscono anche il prolungamento delle fioriture.
Aminoacidi e vitamine
Sono elementi naturali che entrano nella composizione di vari fertilizzanti liquidi, che esplicano la massima azione in primavera, stimolando lo sviluppo di nuova massa fogliare, ma possono trovare valido impiego anche in periodo autunnale.
UTILIZZO: distribuiti a settembre, contribuiscono a mantenere vigoroso il fogliame più a lungo e a prolungare la fioritura di varie specie, oltreché a rendere più saporiti e colorati alcuni frutti e gli ultimi ortaggi da bacca (pomodori, peperoni e melanzane).
Biostimolanti
Con questo termine si intendono quei prodotti, prevalentemente di origine naturale (micorrize, acidi umici e acidi fulvici) in grado di riattivare la funzione radicale di assorbimento, favorire la sanità delle radici o rappresentare essi stessi fonte nutritiva e promuovere in tal modo una ripresa di crescita, necessaria in seguito agli stress estivi.
UTILIZZO: si usano per siepi molto fitte e deperite, alberi sofferenti per i quali è necessario un accumulo di sostanze di riserva e su tappeti erbosi trascurati.
Lupini macinati
Questi prodotti naturali forniscono un ottimo apporto di azoto organico a lenta cessione.
UTILIZZO: sono indicati per tutti gli agrumi (limoni e aranci in particolare), soprattutto se coltivati in vaso, che in periodo autunnale riprendono la crescita e iniziano, o proseguono, la fase di maturazione dei frutti. Possono trovare impiego anche per ortaggi autunnali da foglia (verze, porri e cicorie) e specie acidofile (azalea, ortensia e rododendro).
A base di magnesio
Dopo azoto, fosforo e potassio, il magnesio è il più importante elemento nutritivo per i vegetali, ai quali serve per formare la molecola della clorofilla. Una sua carenza comporta riduzione della fotosintesi, quindi rallentamento di crescita, decolorazione delle foglie e riduzione di formazione dei frutti.
UTILIZZO: ne hanno bisogno soprattutto vite, pesco e melo. La concimazione di settembre con questo prodotto permette la maturazione dei frutti autunnali.
Ferro
I concimi a base di ferro servono per risolvere problemi di carenza, nota come “clorosi ferrica”, frequente se la pianta cresce in terreni calcarei, poco fertili o con persistenti ristagni idrici.
UTILIZZO: si interviene con prodotti ricchi in ferro (solfato di ferro e ferro chelato) in epoca autunnale, per favorire un’ottimale maturazione di molti fruttiferi e meglio predisporre le piante alla ripresa vegetativa di primavera. Permette di eliminare il muschio dal prato.