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Il genere Jasminum, meglio conosciuto come gelsomino, appartiene alla famiglia delle Oleaceae; comprende rampicanti sempreverdi a fioritura invernale e primaverile a portamento arbustivo ed è molto apprezzato sia come pianta da appartamento che come pianta da esterno. I fiori, profumati in quasi tutte le specie, sono riuniti in infiorescenze ed hanno una colorazione che varia dal giallo, al bianco, al rosa. In primavera, per avere una ricca fioritura del gelsomino primaverile-estiva c’è bisogno di alcune cure.
Fioriti da marzo a novembre
Jasminum officinale ha foglie caduche e portamento arbustivo rampicante, con fiori bianchi e profumati che compaiono a giugno e restano fino a luglio – agosto.
Jasminum primulinum è una specie sempreverde che fiorisce a primavera (marzo–giugno) producendo fiori gialli, grandi fino a 5 cm, semidoppi, ma senza profumo. La sua altezza può raggiungere i 3 metri; sopporta bene il freddo e la siccità solo se per brevi periodi.
Jasminum grandiflorum nelle regioni a clima temperato-caldo può raggiungere l’altezza di sei metri. È caratterizzato da fiori molto profumati riuniti in infiorescenze apicali che sbocciano dalla fine della primavera fino all’autunno inoltrato (giugno-novembre); nelle regioni a clima particolarmente mite, rimangono anche per una buona parte dell’inverno.
Manutenzioni necessarie
In questo periodo dell’anno i gelsomini a fioritura primaverile – estiva richiedono tagli mirati per eliminare i rami secchi e quelli malati.
È inoltre necessario legare i fusti e orientarli a ventaglio sul supporto a loro destinato in modo che siano esposti il più possibile al sole.
Da questo momento, e per tutta l’estate, prestare attenzione alle annaffiature che devono essere regolari, il terreno deve rimanere costantemente umido (ma non fradicio) sia durante il periodo primaverile-estivo che durante il periodo autunno-invernale.
Occorre anche concimare ogni due settimane, fino a settembre, diluendo il concime nell’acqua delle annaffiature. Diminuire leggermente le dosi rispetto a quanto riportato sulla confezione. Utilizzare un concime che, oltre ad avere i macroelementi quali azoto, fosforo e potassio, contenga i microelementi fondamentali quali ferro, manganese, rame, zinco, boro e molibdeno, tutti importanti per una corretta crescita della pianta.
Attenzione agli afidi
Se si notano afidi, piccoli insetti mobili di colore bianco-verdastro, intervenire tempestivamente. Gli afidi, mentre succhiano la linfa, emettono un liquido zuccherino, detto melata, che cade su foglie e fusti, divenendo terreno di coltura di numerosi funghi, soprattutto “fumaggini”, che oltre a insudiciare le piante possono causare danni funzionali (le foglie coperte di fumaggine hanno difficoltà a svolgere la fotosintesi clorofilliana).
La melata poi attira anche altri insetti, come le formiche che salgono sulle piante.
Per eseguire una lotta naturale, utilizzare prodotti ecologici come per esempio l’olio di Neem, dall’odore sgradito a insetti e parassiti. Diluire 4 gocce di olio di Neem in un litro d’acqua, agitare e nebulizzare le piante nelle ore serali, meglio ripetere il trattamento ogni 15 giorni fino alla completa scomparsa dell’infestazione.
Un altro sistema biologico è quello di utilizzare una miscela formata da acqua e sapone di Marsiglia. Nebulizzare le piante colpite con una miscela formata da 500 ml di acqua calda e un cucchiaino di sapone di liquido o in scaglie. Prima di utilizzare aspettare che la soluzione si sia raffreddata. Dopo aver spruzzato tutta la parte aerea colpita, risciacquare.
Approfondimento – Le talee delle specie invernali
Oltre alla cura delle specie a fioritura primaverile-estiva, adesso è il momento giusto per propagare le specie a fioritura invernale, in particolare Jasminum polyanthum e J. nudiflorum, attraverso talea di fusto.
Quali specie
Jasminum polyanthum è un rampicante sempreverde, ad accrescimento rapido che può raggiungere i 2,5 m di altezza produce fiori larghi fino a 2,5 cm, riuniti in grappoli, di colore bianco, molto profumati.
J. nudiflorum, chiamato anche gelsomino di San Giuseppe perché fiorisce in corrispondenza della festa dedicata al Santo, il 19 marzo, ha foglia caduca e produce tantissimi fiori, ascellari lungo i rami di un anno, che sbocciano prima o insieme alle foglie (con clima mite la fioritura avviene alla fine dell’inverno).
Come moltiplicarli
Con un paio di forbici ben affilate, prelevare dei rametti della lunghezza di 10-15 cm. Rimuovere le foglie più basse e trattare la base con ormone radicante. Interrare 3-4 talee, insieme, in un vaso di 10 cm di diametro riempito con una miscela di terriccio universale e torba in parti uguali poi annaffiare. Ricoprire con un foglio di plastica trasparente in modo da mantenere le talee in ambiente umido e controllare periodicamente il grado d’umidità del terriccio. Il segnale di avvenuto radicamento è dato dall’emissione del germoglio apicale. Da questo momento, prima del trapianto nel vaso definitivo, occorre aspettare almeno altre due settimane per dar modo alle talee di radicare definitivamente.