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Ortensie, Clematis, Spirea, lavanda, Glicine e rose rifiorenti hanno già offerto al giardino la loro meravigliosa fioritura e ora si presentano come disordinati cespugli sfioriti. In questo momento è necessario dedicare loro qualche cura per vederli belle e forti anche il prossimo anno.
Manutenzione Ortensie
Le ortensie devono essere svecchiate eliminando i rami dei cespugli sfioriti e quelli interni più deboli. In questo periodo prestare attenzione alle annaffiature, soprattutto se il tempo è siccitoso: essendo una pianta acidofila, l’ortensia vuole acqua di pioggia eventualmente recuperata o acqua acidulata.
Se non è ancora stato fatto, occorre pacciamare la base dell’arbusto (sia in vaso che in piena terra) con corteccia di aghifoglie. Questo materiale diminuisce la traspirazione del terreno e, in questo modo, la terra si mantiene fresca più a lungo. La pacciamatura, poi, decomponendosi naturalmente, acidifica il terreno. Stendere uno strato di almeno 6-8 cm di spessore.
L’insorgere d’ingiallimento fogliare potrebbe essere attribuito alla clorosi ferrica; in questo caso le foglie presentano una decolorazione gialla conservando le nervature verdi. Una delle possibili cause della clorosi è dovuta alla presenza di un terreno molto calcareo che impedisce l’assimilazione del ferro. Un rimedio efficace è quello di aggiungere all’acqua delle annaffiature ferro chelato facilmente reperibile sia presso garden center o vivaisti.
Manutenzione Rose rifiorenti
Durante il periodo estivo le rose rifiorenti sono nel loro pieno sviluppo vegetativo e fioritura. Gli arbusti che presentano vegetazione molto fitta possono essere potati leggermente (potatura verde). Questa operazione favorisce la circolazione di aria e luce che raggiunge più facilmente i fiori e i boccioli. Continuare a tagliare i fiori dei cespugli sfioriti anche con qualche centimetro di gambo.
In questo momento sono importanti le annaffiature, le concimazioni, la pulizia e il controllo delle infestazioni sia di crittogame che d’insetti rivestono particolare importanza. Bagnare abbondantemente facendo in modo che l’acqua raggiunga le radici profonde. In caso di siccità intervenire anche tutti i giorni. Prima di annaffiare rimuovere con una leggera zappettatura l’eventuale pacciamatura presente che va ripristinata appena terminata l’operazione.
Distribuire concime complesso (azoto, fosforo e potassio), interrandolo con una leggera zappettatura (1 kg ogni 50 m2) oppure concime liquido specifico per le rose sciolto nell’acqua delle annaffiature. Attenersi alle dosi dell’etichetta per evitare di eccedere con l’azoto.
Ripulire la base dei rosai dallo sviluppo delle erbe infestanti. Eseguire l’operazione a mano o con l’aiuto di una zappetta.
Asportare i fiori appassiti nei cespugli sfioriti delle cultivar rifiorenti. Nella Rosa rugosa lasciare i fiori in modo che si formino i frutti decorativi durante l’autunno.
In questo periodo dell’anno se l’umidità è elevata le rose possono essere colpite dall’oidio o mal bianco, malattia provocata da un fungo che si manifesta sulla giovane vegetazione con macchie polverose di colore bianco/grigio. Questa fungo può colpire anche i boccioli e le foglie adulte che con il tempo si seccano. Se non curato, questo fungo, può portare alla morte dell’intera pianta. Trattare alla comparsa con zolfo micronizzato in dose di gr. 1,5 per litro Operare alla sera e raccogliere e distruggere il materiale infetto. Continuare a fissare i nuovi getti delle rose rampicanti agli appositi sostegni.
Le rose in miniatura possono essere moltiplicate per talea. Prelevare talee di fusto della lunghezza di 8/10cm provvisti di una porzione del ramo (tallone). Inserirli in un miscuglio composto da torba e sabbia in parti uguali. A radicazione avvenuta inserire ogni singola talea in vasetti di 8/10 cm di diametro contenenti terriccio universale.
Manutenzione Clematis
Quelle che hanno terminato la fioritura hanno bisogno di essere regolate con una potatura a verde che dia una forma adeguata allo spazio a disposizione. Se la pianta ha troppi rami, bisogna sfoltirla un po’, in modo da avere una maggiore areazione e una maggiore penetrazione della luce. Procedere all’eliminazione delle parti secche e delle cime appassite dei cespugli sfioriti.
Spirea
A fine luglio, infine, eliminare le infiorescenze appassite dei cespugli sfioriti di Spiraea ‘Bumalda’ e Spirea japonica per sollecitare la pianta a produrne di nuove, che fioriranno circa 30 giorni dopo.
Glicine
In questo periodo accorciare anche i getti nuovi del glicine; in questo modo il vigore della piante sarà tenuto sotto controllo.
Lavanda
Potare energicamente i cespugli sfioriti della lavanda per contrastare la naturale tendenza della pianta a spogliarsi nella zona inferiore.