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Per chi ama le bulbose, ad aprile è il momento di mettere a dimora i bulbi delle specie che fioriranno in estate, da giugno fino a settembre. Tra i tanti si consigliano: gli agapanti (famiglia delle Liliaceae) e le nerine (famiglia delle Amaryllidaceae) con le alte infiorescenze globose a ombrella più o meno fitta, composte da fiorellini di colore blu-violaceo, bianchi o rosa; gli amarilli ‘belladonna’ (famiglia delle Amaryllidaceae), con i fiori tubulosi rosa portati all’estremità di un lungo peduncolo cavo; i gigli (famiglia delle Liliaceae), con i grossi fiori profumati; gli iris (famiglia delle Iridaceae) con gli appariscenti fiori blu o viola; i gladioli (famiglia delle Iridaceae), con le infiorescenze erette, composte da fiori di diversi colori; le fresie e le crocosmie (famiglia delle Iridaceae) con le spighe di fiori tubulosi gialli, arancioni o rossi, portati da uno stelo ricurvo; le dalie (famiglia delle Asteraceae), con gli splendidi fiori coloratissimi, di solito gli ultimi ad aprirsi a fine estate. Tutte queste bulbose sono particolarmente adatte per abbellire bordure o aiuole lunghe e strette, in posizioni esposte al sole. L’effetto che si ottiene è estremamente decorativo e permette di avere una bella fioritura estiva senza troppa fatica.
Come preparare il terreno
Il primo lavoro da eseguire è la preparazione del terreno, necessaria a renderlo ospitale per i bulbi. La terra deve essere dotata di un ottimo drenaggio, priva di ristagni idrici, se non si vuole rischiare che i bulbi marciscano: è una condizione molto importante per queste specie. Si procede quindi a lavorare il terreno a una profondità di circa 30 cm, eliminando eventuali erbe infestanti (con la radice), sassi e impurità, rivoltando le zolle con una zappa e rompendole se troppo compatte o indurite, in maniera da ottenere un suolo sminuzzato e morbido. È consigliabile, in caso di terra troppo compatta, aggiungere della sabbia, anche grossolana, e incorporarla al suolo. Una volta livellato in superficie con un rastrello, il terreno è pronto per la messa a dimora dei bulbi.
A quale profondità mettere i bulbi
Non tutti i bulbi hanno le stesse dimensioni e dovranno dunque essere messi in terra a profondità e distanze differenti. Generalmente si presume che un bulbo debba essere interrato a una profondità pari al doppio della sua lunghezza. In modo particolare gli Agapanthus, dotati di bulbi di dimensioni medio-grandi, andranno messi a dimora
a circa 20 cm di profondità nel terreno; i Lilium a circa 15-20 cm; Gladiolus e Nerine a circa 10-15 cm di profondità; Dahlie, Freesie, Crocosmie, Iris, dotati di bulbi di dimensioni più piccole, andranno interrati a circa 5-10 cm di profondità. Riguardo la distanza tra i singoli bulbi, è bene mantenere in media 10-30 cm tra uno e l’altro, in funzione delle loro dimensioni.
L’impianto
Una volta procurati i bulbi e definite le distanze d’impianto, si procede alla messa a dimora. È possibile procedere in due modi: scavare un solco unico, lungo il quale disporre i bulbi in successione, oppure scavare buche singole entro le quali alloggiare i bulbi, uno alla volta. Una volta inseriti nel suolo, i bulbi vanno ricoperti di terra a colmare il solco,
senza premere a comprimerla esageratamente. Bulbi inseriti nel terreno nella maniera sbagliata, ovvero con l’apice rivolto verso il basso, oppure troppo in profondità o troppo in superficie, avranno poche possibilità di resistere, perdendo la loro vitalità.
Per facilitare il lavoro sono necessari alcuni attrezzi. Il “piantabulbi” (1) è un piccolo attrezzo a forma di tronco di cono, che serve per scavare la buca nel terreno estraendo la terra in eccesso; nella buca sarà alloggiato il bulbo e la terra estratta servirà a coprirlo. Per i bulbi più piccoli, si può utilizzare un “piantatoio” (2), ovvero un semplicissimo attrezzo a forma di cono appuntito che permette di bucare con facilità la terra e praticare un foro di piccole dimensioni in cui inserire il bulbo; in alternativa, si può utilizzare anche con una semplice paletta da giardiniere (3). Un paio di ginocchiere da giardinaggio sono indispensabili per lavorare comodamente accovacciati a terra senza sporcarsi, inumidirsi e accusare dolori alle ginocchia; ovviamente servirà un paio di guanti.
Servono 4-6 settimane per germogliare
Dopo aver piantato i bulbi e ricoperto il terreno, si innaffia moderatamente a pioggia, per evitare di spostare la terra con il getto d’acqua. A questo punto non vi è altro da fare che attendere; nel giro di 4-6 settimane, i bulbi inizieranno a germogliare emettendo le prime foglioline e i boccioli dei fiori portati da steli che si allungheranno gradualmente fino ad aprire al loro apice coloratissimi fiori estivi.