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All’inizio dell’estate a causa dell’aumento delle temperature si assiste ad una sensibile riduzione della crescita del tappeto erboso, specie al sud, nelle zone di pianura e nei versanti ben esposti. Il manto erboso deve essere rasato mediamente una volta alla settimana, il turno ottimale per i molti che hanno tempo da dedicare ai lavori in giardino solo durante il fine settimana. Il taglio deve essere particolarmente curato, modificando la lunghezza del manto erboso e verificando la qualità del lavoro delle lame. L’altezza di taglio, che nei primi interventi per favorire una vigorosa ripresa ed un buon accestimento delle graminacee era stato tenuto basso, deve essere alzato fino ad 8 cm, 10 cm nei climi più caldi. Un manto erboso più lungo significa anche una buona ombreggiatura del terreno. Questo si traduce in risparmio d’acqua, per minore evapotraspirazione, ed in un favorevole stimolo per la crescita dell’apparato radicale che potrà maggiormente approfondirsi nel terreno, fattore positivo in vista del periodo estivo caldo e secco.
L’affilatura del rasaerba
La lama del nostro rasaerba deve essere ben affilata. È bene osservare un filo d’erba, strappandolo così da poterlo indagare attentamente, per verificare che l’azione della lama sia netta. Una linea di taglio sfilacciata o sfibrata, opera di lame non più affilate o male orientate, favorisce l’ingresso di patogeni perché le ferite richiederanno molto più tempo per richiudersi. Per questa ragione, dopo il taglio, non è consigliato irrigare, preferendo dar tempo agli steli e alle foglie, asciugandosi, di rimarginare. Se l’affilatura non è perfetta, non può essere rimandata a fine stagione ed è bene rivolgersi a un centro di manutenzione specializzata per ripristinare il filo delle lame e il sistema di autoaffilatura che consentirà di mantenerle efficienti nel tempo.
Il taglio mulching
La tecnica del mulching, ormai sperimentata da anni nei parchi e green da golf, consente di ridurre il lavoro di raccolta dell’erba tagliata perché le foglie e gli steli, finemente sminuzzati, sono lasciati sul cotico. Oggi si consiglia di applicarla anche nella cura del prato dei giardini familiari, purché si rispettino alcune regole. In genere, procedendo con il taglio e la successiva raccolta e stoccaggio del materiale, si impiega tantissimo tempo. Il materiale erbaceo raccolto deve essere smaltito in compostiera, e spesso la occupa tutta, o portato negli appositi cassonetti per la raccolta di sfalci e potature. Invece, a partire dalla fine del mese di maggio le condizioni ambientali si prestano a “metabolizzare” i detriti erbacei lasciati sul terreno con il taglio mulching, senza che questi si depositino fra gli elementi della vegetazione incrementando la produzione del feltro che “soffoca” il terreno. L’importante è che il taglio degli steli non superi il 30% dell’altezza dello stelo. Per questa ragione i tagli mulching devono essere frequenti e molto curati, effettuati quando il prato si è asciugato, prima delle ore più calde che seccheranno i residui.
L’acqua
Un prato folto e tenuto ad una maggiore lunghezza dell’erba dovrà essere bagnato in modo diverso rispetto all’inizio della primavera. Annaffiature anche frequenti, ma con volumi d’acqua ridotti per unità di superficie, rischiano di non bagnare il terreno, talvolta di non raggiungerlo nemmeno, trattenuto quasi completamente dalla vegetazione. Bagnando solo lo strato superficiale del terreno, inoltre, si incoraggia lo sviluppo di un apparato radicale poco profondo, più esposto al caldo e al secco dei mesi che verranno. Quindi è opportuno diradare gli interventi, distribuendo volumi d’acqua maggiori per aumentarne l’efficacia.