Prato: è ora di far ripartire l’impianto di irrigazione

In questo periodo il prato ha bisogno di acqua. Chi ha l’impianto di irrigazione deve rimetterlo in funzione. Prima però occorre controllare se è stato danneggiato dal freddo, se le pile funzionano e se gli irrigatori sono puliti ed efficienti.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 25/05/2016 Aggiornato il 25/05/2016
Prato: è ora di far ripartire l’impianto di irrigazione

Con l’arrivo del caldo irrigare il prato diventa una necessità e, se fino ad ora le precipitazioni primaverili sono servite a sostenere un buono sviluppo dell’erba, da maggio a settembre questo non può più bastare. Il nostro prato si sviluppa nello spazio di pochi centimetri, circa venti, metà sopra suolo e altrettanti sotto e dipende totalmente dagli approvvigionamenti costanti di acqua di chi ne è responsabile. Un abbandono, un periodo protratto di incuria lascia segni recuperabili solo col tempo ed è per questa ragione che l’irrigazione del prato assorbe la maggior parte delle ore dedicate al giardino e rappresenta anche la più sostanziosa voce di spesa. Prima di riprendere l’utilizzo dell’impianto di irrigazione è consigliato eseguire un check-up generale.

Verificare i danni invernali

Iniziate verificando che l’impianto non abbia riportato danni durante l’inverno. Il gelo potrebbe aver raggiunto l’acqua rimasta nei tubi provocandone la rottura per fessurazione, gli assestamenti potrebbero sottoporre i tubi ad una trazione tale da non rendere più stagni i raccordi.
Immettete acqua nell’impianto aprendo le saracinesche senza azionarlo, la rete di distribuzione si riempirà e se ci sono perdite, anche minime, a ventiquattro ore di distanza, noterete come il contatore abbia segnato un consumo. Valutatene l’entità, se esiste, per capire quale potrà essere il suo costo nell’arco della stagione, considerando che un metro cubo d’acqua vi costa circa 1 euro.

La centralina, attenzione alle batterie

Chi le aveva rimosse dovrà rimettere le batterie nella centralina, chi le aveva lasciate in loco è meglio le sostituisca. Molti non sanno nemmeno che esistono batterie all’interno della centralina ignorandone così l’importanza. In caso di interruzione della corrente elettrica le batterie fanno sì che entri in funzione una “memoria tampone” così che non si perdano i dati già impostati e il sistema, resettato, non debba essere di nuovo programmato.

Controllare il programma in uso

Verificate che il programma proposto dall’impianto sia quello adatto. In molti casi l’impianto di irrigazione si aziona nelle ore serali o durante la notte ed è difficile accorgersi se il funzionamento corrisponde a quello atteso.
Sulla base delle esigenze e dello stato di salute del prato, a fine stagione valutate se variare gli orari e la durata del programma in uso.
Per garantire un corretto funzionamento, per gli impianti che dispongono di questo utile dispositivo, ispezionate il “sensore pioggia”, pulitelo e vuotatelo completamente asciugandolo, solo così potrà registrare le precipitazioni inibendo l’entrata in funzione dell’impianto.

Pulizia degli irrigatori

pulizia irrigatoriOggi la quasi totalità degli impianti adotta irrigatori pop-up, cioè che sotto la pressione dell’acqua si elevano dal livello del terreno dove sono alloggiati per far si che il getto non incontri ostacoli.
La pulizia degli irrigatori deve essere almeno annuale, osservare tempi più lunghi, specie dove si utilizza acqua dura, ne compromette la funzionalità riducendo il raggio d’azione e l’uniformità di distribuzione.

Per pulirli eseguiamo i seguenti passaggi
1. estraiamo l’irrigatore sganciandolo dall’impianto,
2. svitiamo la ghiera che ci consente di separare l’alloggiamento dal corpo dell’irrigatore,
3. puliamo l’alloggiamento da fango, ghiaia e detriti, rimuovendoli manualmente e sciacquandolo con acqua pulita,
4. estraiamo il filtro e laviamolo prima in acqua corrente poi con un prodotto anticalcare. In caso di forti incrostazioni agire con un prodotto liquido a spruzzo sulla superficie, lasciamo agire, e ripetiamo l’operazione fino a quando le concrezioni non iniziano a sgretolarsi. Adesso per immersione mettiamolo in aceto, di quello acquistato al supermercato, efficace ed economico, per rimuovere le parti più fini di calcare,
5. svitiamo l’ugello ed estraiamo la testina che laviamo e mettiamo a mollo in aceto,
6. stesso trattamento riserviamo al corpo dell’irrigatore,
7. rimosso il calcare, l’ammollo in aceto deve durare qualche ora, possiamo rimontare il tutto.

Gli irrigatori sono ancora efficienti?

Prima di procedere a rimontare gli irrigatori dobbiamo fare due considerazioni: il loro livello rispetto al piano di campagna è rimasto inalterato? Si sono venuti a creare ostacoli sul loro raggio d’azione che ne limitano l’efficacia?
Non è difficile che col tempo gli irrigatori tendano a infossarsi. È necessario ristabilire il loro giusto livello perché un irrigatore posto più in basso bagnerà una minor superficie arrivando il ventaglio di pioggia meno lontano. Ci saranno zone scoperte e quindi seccagne e un accumulo nelle immediate vicinanze dell’irrigatore. Il ché si traduce in sofferenza per il prato, in alcune zone non raggiunto dall’irrigazione, in alte troppo bagnato con formazione di muschi in sostituzione delle graminacee.
La piantumazione talvolta non rispetta la funzionalità dell’impianto di irrigazione e un ostacolo posto vicino all’irrigatore interrompe la distribuzione uniforme, basta anche una pianta erbacea alta 30-40 cm, per questo eseguite sempre un’accurata pulizia intorno agli irrigatori.

La pompa e la sua potenza

Ora che non esistono più ostacoli dovuti al malfunzionamento della rete di distribuzione accendete l’impianto e osservate se i getti arrivano dove arrivavano in origine. Se ciò non accadesse dobbiamo attribuire il difetto a una perdita di potenza della pompa e sarà necessario rivolgersi a un centro specializzato per eseguire una corretta manutenzione.

Uniformità della distribuzione

Ogni anno si deve verificare l’uniformità di distribuzione dell’impianto di irrigazione sul prato per individuare un funzionamento solo parziale prima che possa portare a carenze idriche localizzate o a ristagni. Sul nostro prato, o su quella che è la porzione di maggiori dimensioni, tracciamo idealmente le due diagonali e poniamo nel punto d’incontro, ai quattro angoli, e a metà della loro lunghezza, una vasca in alluminio come quelle che si utilizzano in cucina. In tutto ne servono nove. Mettiamo in funzione il sistema di irrigazione facendogli compiere un ciclo completo. Alla fine con l’aiuto di un imbuto travasiamo l’acqua raccolta in una bottiglia di plastica e a ogni misurazione, segniamo il livello raggiunto. Quando la differenza supera il dieci per cento, in più o in meno, dal livello medio l’impianto andrà verificato controllando l’esatta direzione degli irrigatori che insistono su quella zona e il loro funzionamento.
Ricordate che un maggior numero di irrigatori, anche se più costoso, perché vi permetterà maggiore precisione, migliore distribuzione e minori sprechi. Quanto più un irrigatore deve coprire una zona ampia e tanto più dovremo aprire il ventaglio d’azione e alzare la traiettoria del getto, il ché ne riduce irrimediabilmente la precisione.

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