Prato: la manutenzione di agosto

Bastano dieci giorni di siccità per indebolire e fare seccare il nostro tappeto erboso. Per tenerlo bello e folto occorre la giusta quantità d’acqua e altri semplici accorgimenti estivi.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 05/08/2015Aggiornato il 05/08/2015
manutenzione prato agosto

Con le temperature elevate, il tappeto erboso rallenta la sua crescita e, se non viene bagnato per 8-10 giorni, le radici si indeboliscono, il prato inizia a soffrire, i fili d’erba non si raddrizzano più una volta calpestati e il colore sbiadisce. Per mantenere il tappeto erboso bello e folto occorre bagnare con criterio, ridurre l’uso del tosaerba ed evitare di calpestarlo sempre negli stessi punti.

Tagli alti

Per limitare l’eccessiva evaporazione, è opportuno mantenere le lame del tosaerba all’altezza massima consentita (anche 10 cm). È sempre consigliabile non rimuovere mai più di un terzo dell’altezza dell’erba. Anche le frequenze del taglio vanno ricalcolate: in questo mese operare al massimo una volta la settimana.

Annaffiare il prato quando serve

Le annaffiature dovrebbero essere eseguite con acqua piovana raccolta in serbatoi o cisterne interrate. In mancanza di pozzo o serbatoi di raccolta, dovrà essere utilizzata acqua potabile. In questo caso è assolutamente necessario evitare gli sprechi e annaffiare il prato solo quando necessario vale a dire quando il colore del tappeto erboso assume tonalità di verde che va dal blu al grigio e le punte delle foglie cominciano a seccarsi. Le annaffiature devono essere eseguite in modo da bagnare almeno i primi 15-20 cm di terreno, in questo modo le radici avranno uno sviluppo fitto ed esteso ed attingeranno maggiori quantità di acqua visto che in profondità l’acqua si conserva più a lungo.

Per quanto tempo

Per sapere per quanto tempo occorre per bagnare il prato bisogna fare qualche prova perché dipende dal tipo di terreno (più o meno argilloso) di cui disponiamo. Bagnare per almeno 20 minuti una zona circoscritta del giardino; fare passare una giornata e controllare, attraverso un piccolo scavo, fino a quale profondità è arrivata l’acqua:
in particolare, verificare se le radici sono bagnate. Se non lo sono, ripetere il giorno successivo bagnando per 25 minuti il terreno in una zona circoscritta. Una volta accertata la corretta profondità di umidità in relazione al tempo intercorso, regolarsi di conseguenza per le successive annaffiature di tutto il prato.

Non concimare

Durante il periodo più caldo (agosto), quando le graminacee sono nella loro fase di riposo, è consigliabile sospendere la somministrazione di concimi per rispettare questo periodo di sosta naturale.

Oggetti da spostare spesso

Il calpestio quotidiano porta a danneggiare il prato: i fili d’erba non si rialzano più e, con il tempo, seccano. La soluzione è evitare si fare sempre gli stessi percorsi e di seguire, dove ci sono, i camminamenti, anche se si allunga il tragitto. Se ci sono oggetti sul prato, sedie, giochi dei bambini, vasi occorre spostare il tutto almeno una volta alla settimana: risulta faticoso ma il nostro prato avrà tempo di risollevare gli steli.

Le specie che compongono il prato

Le specie che formano il prato si suddividono in microterme e macroterme.

Microterme
Sono adatte ad essere seminate nelle regioni del nord Italia perché più resistenti al freddo. Ecco le specie principali:
Agrostis stolonifera che sopporta molto bene tagli bassi e calpestio ma richiede elevati apporti idrici e nutrizionali;
Lolium perenne è la specie più impiegata, spesso in miscuglio; non deve essere tagliata a meno di 2 cm;
Poa pratensis è adatta a zone soleggiate e necessita di irrigazione;
Festuca rubra adatta alle zone d’ombra è consigliata in miscuglio, non è resistente al calpestio e non necessità di eccessiva manutenzione;
Festuca arundinacea è di crescita veloce e resiste a siccità e alte temperature.

Macroterme
Sono consigliate per le regioni del centro e sud Italia, perché vegetano al meglio tra i 27 °C ed i 35°C. Le specie più utilizzate sono:
Cynodon spp e gli ibridi Cynodon dactylon x Cynodon transvaalensiis formano un tappeto erboso resistente al calpestio con una ottima capacità di recupero in caso di danni. Non necessita di grandi volumi d’acqua;
Zoysia spp, cresce più lentamente ma forma un prato denso e compatto; resiste bene alle alte temperature e alla siccità, non sopporta i ristagni idrici.

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