Nella progettazione di un giardino, la scarsità d’acqua, solo stagionale o strutturale, rappresenta un vincolo che non sempre è tenuto in adeguata considerazione. Invece è un fattore determinante e, in mancanza di questa preziosa risorsa, sarà necessario prima di tutto scegliere piante meno esigenti, capaci di sopportare temperature elevate e forte radiazione senza disidratarsi velocemente; e poi mettere in campo corrette pratiche agronomiche per migliorare la capacità di ritenzione idrica del terreno e imparare a irrigare senza sprechi. Il progetto che vi proponiamo è un piccolo giardino di circa 100 metri quadrati, a sviluppo rettangolare, dominato da un’unica specie arborea spogliante: la robinia. Protetto dall’esterno da una siepe-barriera di cespugli fioriferi, si apre su un lato verso il mondo esterno, dove è previsto l’accesso al giardino, in direzione di un possibile punto panoramico o di interesse dove i cespugli lasciano posto a piante da fiore di taglia modesta.
La zona coperta dall’ombra della robinia (1) sono stati introdotti cespugli di fiori bianchi oltre che una panca (2) e un tavolino basso e mobile, robusto e capace di trasformarsi in un’altra seduta. I cespugli individuati per l’angolo sono formati da rose iceberg (3) giustamente apprezzate per l’elevatissima rifiorenza che formeranno il vero e proprio punto di forza del progetto. A fianco della rosa, fuori della proiezione della chioma della robinia, porremo della buddleia bianca (5a), la varietà meno diffusa ma anche quella meno vigorosa e invasiva. Sull’altro angolo il cisto bianco (4) seguito da un folto gruppo di Stachis lanata (6), pianta perenne resistente al secco, e Lagurus ovaus (6), graminacea precoce che seccando resta eretta e decorativa per lungo tempo. Per completare Heuchera hercules (7) dalla foglia variegata in chiaro, bianco e crema, in un fresco colore primaverile.
Nello spazio aperto realizziamo un selciato in lastre di sasso locale o con colori caldi ma chiari, per evitare che durante l’estate diventi rovente, che servirà per ospitare un tavolo o una serie di sdraio e lettini: definirà una zona di calpestio preferenziale dove si concentrerà il carico delle persone senza rovinare il prato già messo a dura prova dalla limitata disponibilità idrica. Qui i cespugli individuati sono:
- alcune buddleia a fiori blu (5b): la pianta, chiamata anche albero delle farfalle, dovrà essere potata in modo da ottenere un portamento a fontana, molto decorativo e facile da mantenere nel tempo.
- sul lato opposto, dove si trova l’ingresso al giardino, porremo Helicrisum (11) e Gazania (12) in colori diversi per accendere l’estate e due gruppi di bulbose (10): gli Iris lousiana, a fiore grande e gli Iris barbata a fiore blu intenso. Insieme ci saranno un gruppo di bulbose precoci: Tulipa tarda, Tulipa turkestanica, Muscari latifolium: tutti fioriranno fra marzo e aprile manterranno le foglie vive e vitali fino alla fine dell’estate per poi scomparire fino alla primavera successiva.
Nella zona soleggiata a prato è stato collocato un gruppo di perenni da fiore alte (14): Euphorbia characias, hibiscus erbacei e Verbena bonariensis. Questo gruppo potrà essere eliminato se la casa ospita bambini così da lasciare loro una piccola area di gioco libera ed informale. Lungo il perimetro, l’angolo opposto alle rose iceberg è stato definito con piante di tamerici (8) che a primavera fioriranno in rosa e conserveranno per tutta l’estate una vegetazione colore glauco argentata. Speculare al cisto scegliamo porremo un vigoroso cespuglio di rose rugose (9) in colore fucsia-rosa intenso della varietà Ann Endt.
Preparare il terreno e l’impianto di irrigazione
Prima di porre a dimora le piante è necessario eseguire un’attenta preparazione del terreno eseguendo, se possibile, una lavorazione con macchinari per raggiungere i 60 cm di profondità, inglobando grandi quantità di terricciati di letame, terriccio di foglie o torba. Un terreno così lavorato favorirà lo sviluppo delle radici verso gli strati profondi dove sarà possibile assorbire acqua anche in caso di mancanza di precipitazioni o irrigazione, ancora per diverse settimane. L’impianto di irrigazione più indicato è quello che consente di minimizzare gli sprechi, quindi quello goccia a goccia. Nel caso si disponga di acqua ulteriore, come potrebbe essere quella raccolta durante una pioggia in una cisterna indipendente, non si distribuisca a tutte le piante in piccole quantità ma si preferisca bagnarne alcune in modo selettivo e a fondo. L’irrigazione a pioggia, quella che dà luogo alle maggiori perdite, deve essere riservata solo alla zona a prato e non interessare i cespugli.