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La neve è un dono perché protegge il terreno e tutta la sua parte viva (insetti, batteri, animali, funghi) dall’azione del gelo, lo idrata profondamente senza dilavarlo, ma può essere un pericolo quando è causa di rotture in alberi e cespugli e anche per le piante in vaso. Vediamo come proteggere le nostre piante dalla neve.
Le piccole conifere
Le conifere di taglia piccola o media sono in genere le più colpite dai danni da neve. Se ci sono forti nevicate localizzate, spesso complicate da un appesantimento della neve che si forma sulle piante perché si compatta e non scivola dalle chiome, le conifere di media altezza, da 1 a 2 metri, di forma globosa, che più delle altre formano un “cappello” sulla parte alta, possono essere soggette a rottura, non dei singoli rami, ma dell’asse centrale. La spinta, infatti, agisce dall’alto verso il basso e dal centro verso l’esterno provocando la fessurazione e l’apertura dell’asse centrale.
Per proteggere le piante dalla neve, l’accorgimento più utilizzato consiste nel prendere un telo largo almeno 20 cm a fasciare a spirale, partendo dal basso, tutta la chioma così da tenerla unita, ridurre la superficie di appoggio della neve e favorirne lo scivolamento. Anche una rete in materiale plastico svolge la stessa funzione.
Le conifere sono sempre le prime piante che dovete liberare dopo una forte nevicata, la rottura avviene spesso dopo che le precipitazioni sono cessate.
I roseti, attenti al punto d’innesto
Le rose normalmente si spogliano o conservano poche foglie così che è difficile che la vegetazione raccolga un carico di neve importante. A essere esposti a rischio sono i roseti che formano una ricca trama di rami, così fitta che in caso di nevicate può formare una massa unica. Sotto questo peso i roseti, per la flessibilità dei rami, tendono ad appiattirsi, anche a un terzo dell’altezza originaria. A primavera i rosai che sono stati schiacciati tendono a riguadagnare volume ma possono essere aiutati ancorandoli a sostegni.
I rosai vanno sorretti con pali di sostegno robusti infissi nel terreno (per una lunghezza pari a un terzo di quella fuori terra), magari rafforzati con tre pali messi a treppiede.
Le siepi
Le siepi e i cespugli sempreverdi a foglia larga come lauroceraso e photinia, osmanto, agrifoglio, eleagnus, si caricano facilmente di neve con risultati diversi secondo il sistema di potatura.
Le siepi potate regolarmente in forma definita che nel tempo hanno sviluppato una forte struttura legnosa e piccole ramificazioni secondarie fogliose difficilmente riportano danni e l’unico pericolo può essere la movimentazione e l’accumulo di neve da parte dei mezzi meccanici nel cortile interno o a bordo strada.
I cespugli lasciati crescere liberi o potati solo quel tanto per mantenere una forma naturale ma ordinata, quindi con rami a crescita “naturale” di diametro digradante dal punti di innesto alla cima, possono subire gravi danni. Piante in genere dotate di una certa elasticità possono riportare più che rotture vere e proprie, sfibrature della struttura del ramo che, anche senza creparsi nel senso della lunghezza, resta piegato e non riprende, una volta liberato, la posizione naturale. Anche questi vanno protetti con semplici accorgimenti.
Le piante in vaso
Anche le piante in vaso possono aver bisogno di protezione dalla neve. Non tanto per il freddo quanto perché sotto il peso possono aprirsi, troncare i rami e perdere la forma. Nei consorzi agrari o nei garden ben forniti potrete trovare con facilità la rete in plastica per vivai. Si tratta di un materiale plastico a maglie larghe alcuni centimetri, tubolare, molto duttile, capace di riassumere le dimensioni originarie o quasi anche dopo una notevole estensione, che ben usato non ferisce o rovina le piante.
Realizzare semplici strutture protettive
Per proteggere le piante dalla neve, si può intervenire in più modi. Ecco le soluzioni più semplici ed efficaci.