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La quercia è un albero di grandi dimensioni, dominante sul paesaggio, imponente e longevo, che assume importanza ai nostri occhi solo quando come esemplare isolato raggiunge lo status di singola individualità. Invece il mondo delle querce, anche quelle ornamentali, è molto più articolato di quanto si possa credere. Per impiantarle con successo in giardino bisogna fare attenzione soprattutto a non commettere tre errori comuni nella coltivazione di una quercia: potatura, distanza, scelta della specie.
Non si pota
Le querce per definizione sono piante che non si potano. Il ché nella pratica si traduce nella solo rimozione del secco, sempre tagliando il ramo, accorciandolo, ancora sul secco per non riaprire ferite. Le querce hanno tempi lunghissimi per rimarginare una ferita: per esempio, per il taglio di un ramo del diametro di 10-12 centimetri sul tronco ci possono volere anche quindici anni, il triplo di quelli di un faggio. Gli interventi, sempre leggeri, sono concessi se è necessario riequilibrare una pianta sbilanciata.
A sostegno di queste indicazioni basta guardarsi intorno per osservare quante sono le querce adulte, parliamo di esemplari dell’ordine di 15-25 metri, che riescono a superare una potatura energica. Una percentuale superiore al 50% muore nel giro di pochi anni emettendo successivamente una gran quantità di rametti esili come reazione al taglio che non sono in grado di sostenere la pianta. Impoverendosi la pianta diventa più sensibile anche agli attacchi di parassiti come il temutissimo cerambice.
Serve spazio
La distanza da tenere fra le diverse piante e dai fabbricati è essenziale e un errore all’impianto si fa notare solo col tempo quando le piante giovani, alte un metro o poco più, diventano esemplari di grande taglia e arrivano a superare l’altezza della casa riempiendo le grondaie di foglie, incombendo sul tetto e sui muri.
Chi pianta un singolo esemplare di quercia di una varietà di grande taglia deve sapere non solo quanto alta diverrà, ma quale sarà il raggio della sua chioma, considerando almeno equivalente lo sviluppo delle radici nel terreno.
La scelta in base alle dimensioni
Questo aspetto determina in modo fondamentale le caratteristiche della pianta e il concetto di quercia come pianta monumentale legata alle specie nazionali non può essere applicato a tutte.
Chi desidera una quercia di piccola taglia può scegliere fra le altre:
- Quercus coccifera
- Quercus rotundifolia
- Quercus berberdifida
- Quercus chrysolepsis
Chi desidera una quercia di medie dimensioni può optare per:
- Quercus acutissima
- Quercus trojana
- Quercus marilandica
- Quercus x hispanica
Chi desidera avere in giardino un esemplare di grandi dimensioni si orienti su:
- Quercus rubra
- Quercus texana
- Quercus robur (la farnia)
- Quercus macrolepis (quercia vallonea)
Le regole buone per tutte
Le querce sono piante longeve e scegliere di porne una nel proprio giardino o nel proprio terreno significa in molto casi lasciarla in eredità a chi verrà dopo di noi.
Le querce sono piante che amano il sole, i luoghi caldi e una buona esposizione. Chi intende arricchire un parco o un bosco deve porle sempre a margine della vegetazione esistente, mai in posizione dominata. In ombra crescono stentate, spesso perdono la forma e possono assumere quasi un portamento poco più che arbustivo.
Il terreno deve essere sempre profondo e ben drenato, ricco di sostanza organica, e a reazione leggermente acida, mentre stenta in substrati calcarei. L’apparato radicale differisce secondo la specie. L’ancoraggio e la stabilità della pianta, per via della vegetazione particolarmente ricca, possono diventare problematici, tanto che nelle posizioni ventose, con falda alta e terreno argilloso, la coltivazione non è consigliata. Il livello della falda quando si innalza per tempi troppo lunghi può portare a fenomeni di marcescenza tanto che gli scaravoltamenti di piante in perfetta salute in pianura, con sollevamento di una zolla superficiale, è un fatto documentabile.
Dal vivaio al giardino
La messa a dimora è anche il momento per dotare la pianta di una riserva di nutrienti che la accompagneranno fino a quando non avrà esteso l’apparato radicale tanto da esplorare una vasta zona di terreno a diverse profondità.
Scavare una buca grande il doppio della zolla, scartare metà terra di scavo e aggiungere ammendanti organici come stallatico maturo, suoi terricciati, ma anche cornunghia per avere un rilascio di nutrienti prolungato nel tempo. Aggiungere sabbia se il terreno è tendenzialmente pesante e substrato a reazione acida se il substrato è calcareo, anche se si tratta di un intervento localizzato che potrà aiutare la pianta solo nei primi anni dal trapianto.
Scegliere piante già cresciute, di un’età minima di cinque anni, alte non meno di tre metri e mezzo, con zolla grande. Il diametro della zolla, almeno 80 cm, è necessario per rispettare l’esteso apparato radicale. Le piante si devono presentarsi con fusto diritto e sano, senza ferite e segni di infestazioni. Nel trasporto fasciare il tronco perché un’ammaccatura, poco evidente subito dopo il trauma, può diventare una ferita importante con estesa scortecciatura.
Ancorare la zolla con la tecnica dei pali e dei tiranti così che la pianta sia stabile ma libera di oscillare, comprimere bene il terriccio di riempimento e bagnate a fondo.
Oidio, un nemico comune
L’oidio, o mal bianco, è la patologia più diffusa nelle querce e anche la più evidente. Per evitare trattamenti di cura, non sempre efficaci se si deve agire su piante di grande taglia, si possono utilizzare strategie preventive come la distribuzione di potassio che irrobustisce le foglie e l’applicazione di funghi antagonisti che non permettono all’oidio di svilupparsi in modo così massivo.
Specie e varietà da considerare
Per la velocità di accrescimento le specie americane sono più veloci delle europee e delle asiatiche: chiedere sempre la provenienza della quercia al momento dell’acquisto. Qui di seguito un elenco delle più belle.
Quercus stellata è una quercia americana che non può passare inosservata perché la foglia, per quanto riconducibile all’idea di riferimento che noi abbiamo se ne discosta diventandone una sorta di esaltazione, diventando più amplia nella parte distale con una forma quasi a martello. Le foglie giovani sono vellutate, piacevoli al tatto, diventando coriacee crescendo. In autunno virano all’ocra scuro, talvolta cupo seppur lucido. La pianta cresce lentamente ma con successo anche in terreni poveri, sassosi, e asciutti. La forma, per la ramificazione particolare, è sempre quella di una pianta “aspra”. Raggiunge i 15 metri anche se esistono esemplari grandi il doppio.
Quercus alba è un’altra quercia di origine americana che in natura tende a ibridarsi con la precedente. È apprezzata perché è quella che mostra la maggiore velocità di accrescimento. La foglia, quando giovane, ricorda quella della farnia ma diventa, crescendo, molto più grande, lunga 20 centimetri e larga la metà. La sua livrea autunnale è rosso intenso. Pianta dalla chioma rotondeggiante ed espansa, con rami che si protendono verso terra, può raggiungere i 35 metri di altezza.
Quercus montana, sempre proveniente dalle regioni dell’America del Nord, è pianta con velocità di accrescimento medio, capace di raggiungere i 20-25 metri di altezza. La foglia presenta lobi molto ben insinuati. È adatta in particolare a suoli rocciosi e a crescere sui crinali. Ha il tronco diritto, colonnare, con corteccia marrone scuro e chioma finale ben espansa. In dieci anni può raggiungere i 5 metri di altezza.
Quercus x schochiana, sempre americana, è un’altra pianta da foliage per la colorazione rossa autunnale. Si tratta di un ibrido nato dall’incrocio naturale tra Quercus palustris e Quercus phellos, originaria di Illinois, Kentucky, Arkansas, descritta per la prima volta solo nel 1892. È facilmente riconoscibile per la foglia stretta e allungata con lobi non arrotondati ma terminanti a punta, talvolta si presenta intera. Lucida, diventa gialla in autunno, ma in luoghi riparati tende ad essere persistente. Raggiunge i 20 metri di altezza.
Quercus dentata, o “quercia dell’imperatore” in Giappone o “quercia dolce” per distinguerla dalle querce europee, è originaria di un vasto areale asiatico che comprende Giappone, Cina e Corea. In natura supera i 20 metri di altezza mentre in coltivazione resta assai più bassa e già esemplari di 14 metri sono eccezionali. Si presenta come un grande arbusto o come un piccolo albero di forma irregolare caratterizzato dalle foglie grandissime e poco lobate, di consistenza coriacea.
Quercus dentata ‘Pinnatifida’, che gli americani chiamano “cutleaf emperor oak” è una quercia rara dal fogliame così profondamente inciso da sembrare quello di una felce e da comportarsi, se mosso dal vento, come si trattasse di una piuma. La pianta ha un tasso di crescita lentissimo e spesso diventa poco più di un arbusto. La vegetazione, sempre elegante, è rada.
Quercus macranthera arriva dalla Turchia e in genere è indicata come “quercia caucasica” o “quercia persiana”. Ha foglie coriacee, con lobi ben disegnati ma poco profondi, lunghe 20 centimetri, ed è facilmente riconoscibile per le ghiande di grandi dimensioni. Ha una velocità di accrescimento medio e può raggiungere i 30 metri di altezza. È interessante perché si adatta meglio delle altre a vivere senza problemi in terreni calcarei. Preferisce quelli asciutti e ben drenati.
Quercus pontica è una quercia asiatica dal portamento compatto e dalla vegetazione densa che in autunno assume una livrea fra il giallo e l’arancio perfetta per risaltare con i rossi di altre specie. Ha una velocità di crescita media e resta un piccolo albero o un grande cespuglio, di altezza compresa fra i 6 e i 10 metri. Le foglie sono ovate con margine seghettato. È una pianta da montagna e in Armenia si trova sopra i 1300 metri di quota,
Quercus castaneifolia è la più famosa fra le querce con foglie particolari e anche quella più diffusa nei giardini, proprio grazie a questa particolarità. La foglia è molto simile a quella di un castagno e l’albero può raggiungere dimensioni imponenti, anche 35 metri di altezza. Vicina filogeneticamente al cerro, è originaria dell’Iran e fu introdotta in Europa, in Inghilterra nel 1846. Il tronco è poderoso, fino a 250 centimetri di diametro, la chioma espansa con una struttura di rami molto articolata e densa.
Quercus frainetto è una quercia europea che ha il suo areale d’origine nell’area balcanica, e si trova con facilità in Albania, Bosnia, Macedonia, Grecia e Bulgaria. In Italia si trova in meridione, dal livello del mare fino a 1.000 metri di quota, spingendosi fino in Toscana. Alta fino a 25 metri, con una velocità di crescita lenta, è più sensibile di altri all’oidio, e teme il freddo più di altre specie. Le foglie, lunghe fino a 20 centimetri hanno lobi ben insinuati. Il portamento è maestoso e le ghiande, consumate voracemente dagli animali selvatici, sono di sapore dolciastro.
Quercus bicolor è una quercia americana di taglia media e crescita veloce, capace di raggiungere i 20-22 metri di altezza. La caratterizza un viraggio di colore autunnale spesso disforme tanto che le foglie possono presentarsi di più colori: gialle, marroni e, in misura minore, rosse. La chioma è globosa e il nome popolare americano “quercia bianca di palude” ci fa capire che più di altre è resistente a terreni caratterizzati da umidità elevata, anche se non allagati. Gli esemplari di grande taglia si trapiantano con facilità.
Quercus acutissima è la scelta giusta per i giardini che chiedono piante alte senza essere ingombranti. La chioma è, infatti, raccolta e meno estesa delle altre specie. Strettamente imparentata con il cerro, ha origini orientali ma si è naturalizzata con successo in alcune regioni degli USA tanto da assumere un carattere invasivo per l’elevata velocità di crescita. Ha foglie lunghe e strette che in autunno diventano giallo oro. È fra le specie più apprezzate per il foliage.
Dove trovarle
Andrea Pagani, Giardini e Paesaggi, tel. 346 0389828, apagani@gmail.com
http://www.innocentiemangonipiante.it
http://www.cappellinipiante.it