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Le conifere sono piante legnose, quasi tutte sempreverdi, con foglie aghiformi, molto diffuse in Europa. Tra le conifere più note vi sono quelle appartenenti alla Famiglia delle Pinaceae che comprende i generi Pinus, Abies, Picea, Cedrus e Larix: si tratta di alberi resinosi, molto longevi, in grado di raggiungere significative dimensioni, molto diffusi in Italia. Passeggiando nella natura nel periodo freddo, tra i boschi alpini, le aree costiere, sugli Appennini, si incontrano spesso le conifere. Il metodo più facile per riconoscere l’albero e dare un nome a ogni conifera si basa, oltre che sull’aspetto del portamento, sull’osservazione delle pigne.
Le pigne
Il termine conifera deriva dal fatto che queste piante sono “portatrici di coni”: definiti botanicamente “coni” o “strobili”, più noti come “pigne”, sono i frutti femminili maturi, rigidi e legnosi, contenenti i semi più o meno provvisti di un’ala utile per favorire la disseminazione.
Picea abies: l’albero di Natale
L’abete rosso o peccio è un albero alto sino a 30-40 metri, dalla chioma piramidale slanciata. È tipica specie da montagna e si trova in condizioni ottimali nei climi freschi e continentali, in suoli moderatamente umidi, ad altezze comprese tra 500 e 2000 metri. Tuttavia è frequente anche in zone di pianura (dove però soffre il clima caldo estivo e la siccità) in veste di pianta destinata ad albero di Natale. Presenta foglie aghiformi lunghe 1-3 centimetri di colore verde scuro, con apice acuminato. La corteccia da rosso-marrone in fase giovanile, diviene grigia con l’età, sfaldandosi in sottili strisce.
Cedrus deodara: il cedro dell’Himalaya
È il più alto di tutti i cedri, potendo raggiungere 50-60 metri di altezza. Spontaneo sulle catene montuose himalayane, agli inizi del 1800 è stato introdotto in Europa, dove si è ampiamente diffuso nei parchi e nei grandi giardini privati, risultando anche ai giorni nostri una delle conifere più diffuse in aree verdi private e pubbliche di pianura. Presenta chioma conica con cime dei rami tendenzialmente pendule e foglie aghiformi lunghe da 3 a 5 centimetri, da verdi a grigio-verdi, in verticilli fitti. La corteccia del tronco è grigio-scura e si sfalda con gli anni.
Pinus mugo: il pino mugo
Chiamato anche Pinus montana, presenta varietà a portamento assai diverso: da prostrato-arbustivo, alte non più di 3-4 metri (sono le varietà più diffuse nei giardini anche di pianura e quelle utilizzate nei lavori di rimboschimento), sino a varietà tipicamente a struttura arborea alte sino a 20 metri. Si tratta sempre di piante provenienti da areali montani europei, molto rustiche, resistenti alle più avverse condizioni climatiche, ben adattabili a diverse tipologie di terreno, con spiccata preferenza per quelli montani calcarei. Le foglie aghiformi, lunghe sino a otto centimetri, sono dure, pungenti, di colore verde scuro. La scorza è per lo più di colore grigio-nerastra.
Pinus nigra: il pino nero o pino austriaco
È un albero alto sino a 25-30 metri, a portamento conico in fase giovanile, che diviene espanso con l’età, forma pinete pure o miste con altre conifere sino ai circa 1700 metri di quota, in terreni spesso calcarei. Predilige climi con inverni freddi e nevosi e si rinviene assai raramente in zone di pianura, dove trova inserimento quasi esclusivamente in parchi e giardini botanici. È facile riconoscere l’albero dalle foglie aghiformi rigide, lunghe sino a 15-18 centimetri, raggruppate a due, appuntite, di colore verde molto scuro. Il tronco è ricoperto da scorza bruno-grigiastra, fessurata in placche, che negli esemplari vecchi assumono colorazione biancastra caratteristica.
Pinus strobus: il pino strobo
È alto sino a 30-40 metri, ha portamento piramidale slanciato ed è originario delle regioni orientali del Nord-America. Introdotto in Europa nel XVIII secolo, predilige terreni pianeggianti o collinari, mostra buona resistenza al caldo estivo e alle rigide temperature invernali ed è discretamente diffuso nei parchi e nei grandi giardini di pianura. Presenta aghi esili, flessibili e lunghi da 8 a 12 centimetri, in gruppi di cinque, con pagina esterna grigio-verde e quella interna grigio-bianca. La corteccia varia dal grigio scuro al brunastro, liscia in fase giovanile, si fessura con l’età.
Pinus pinea: il pino domestico
Noto anche come “pino da pinoli”, viene spesso erroneamente chiamato “pino marittimo”. Originario delle coste del Mediterraneo, dove si sviluppa dal litorale sino a circa 500 metri di quota, su terreni sciolti e tendenzialmente acidi, è utilizzato anche nel Nord Italia, dove però soffre i carichi di neve e le condizioni di ristrettezza nelle quali si trovano a vivere le radici, quando posto a dimora in prossimità di sedi stradali. Alto sino a 20-25 metri, è facile riconoscere l’albero per la caratteristica chioma ad ombrello; gli aghi sono lunghi 12-15 centimetri, rigidi, grigio verdi, raggruppati a due. La corteccia, grigia e finemente rugosa in fase giovanile, con l’età si solca in placche grigio brunastre rettangolari.
Larix decidua: il larice europeo
Alto sino a 40 metri, a chioma piramidale, originario delle montagne dell’Europa centrale, è adatto ad ambienti montuosi freschi; sopravvive con molta difficoltà in pianura a causa del clima caldo estivo. La scorza che riveste il tronco, grigia in fase giovanile, diviene rosso-marrone con l’età e si fessura. Le foglie aghiformi sono lunghe 2-4 centimetri, piatte molli e non pungenti, verdi lucenti in fase vegetativa, virano verso il giallo-oro in autunno, prima di cadere dalla pianta.