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Il Sinforicarpo (Symphoricarpos, famiglia delle Caprifoliaceae), anche chiamato “sinforina”, è un grazioso arbusto, non tanto noto e diffuso, che merita più attenzione per la sua bellezza e rusticità. Originario del Nord America e della Cina occidentale, è molto resistente al freddo, adattandosi anche con temperature molto rigide, al di sotto dello zero. In inverno il suo aspetto viene abbellito dalla presenza di bacche bianche di notevole aspetto decorativo: si tratta di globi carnosi, di forma irregolare e dimensioni variabili, in media di 0,6-1 cm di diametro. Vietato assaggiarle, poiché sono lievemente tossiche.
Sinforicarpo: un cespuglio di medie dimensioni
Il sinforicarpo è un cespuglio di dimensioni medie, con una forma che lo rende adatto anche come tappezzante in terreni rustici e scoscesi.
La chioma porta foglie piccole e ovali, di colore verde scuro omogeneo, che durante la stagione fredda cadono spogliando la pianta.
In estate, in seguito al germogliamento e alla ricomparsa delle foglie, si ha la fioritura: i fiori, a forma di piccoli orci o campanelle, sono riuniti in infiorescenze a grappolo che si sviluppano all’ascella delle foglie e all’apice dei rametti. In seguito ai fiori si formano le bacche bianche, che permangono sulla pianta per molto tempo, dall’autunno all’inverno.
Come si coltiva
Il Sinforicarpo può essere coltivato in vaso o anche in piena terra, nel giardino di casa, posizionato in una zona luminosa, preferibilmente soleggiata… ma si adatta a vivere anche in zone semiombreggiate. Accostando più piante, grazie alle bacche bianche si ottiene un gradevolissimo effetto cromatico.
Il terreno
Deve essere preferibilmente fertile: all’impianto, da eseguire preferibilmente in primavera o autunno, è buona norma distribuire una manciata di concime organico sul fondo della buca, misto a terriccio di tipo universale. L’aggiunta di concime in superficie, invece, è pratica consigliata ogni anno (in estate) per stimolare la crescita delle bacche bianche: in questo caso va bene somministrare concime granulare, con le dosi e le modalità indicate in etichetta. Anche il drenaggio è molto importante: il terreno deve essere tale da consentire un buon assorbimento dell’acqua, senza che si creino ristagni idrici o che lo stesso si inzuppi troppo d’acqua, a danno della salute della pianta.
Le irrigazioni
Il sinforicarpo richiede irrigazioni abbondanti durante il periodo primaverile e soprattutto estivo, senza però esagerare e lasciando sempre asciugare il terreno tra una bagnatura e quella successiva. In autunno e inverno, invece, le innaffiature vanno ridotte al minimo, solo nelle giornate meno fredde ed esclusivamente nelle ore centrali della giornata.
Le potature
La pianta deve essere potata a fine inverno, inizio primavera, prima della ripresa vegetativa. Occorre regolare la lunghezza dei suoi rami e restituire una forma ordinata alla sua chioma. Con la potatura, inoltre, si favorisce lo sviluppo di rametti laterali, infittendo e rendendo più compatta la chioma della pianta.