Contenuti trattati
1- Irrigazioni regolari
Il prato va bagnato molto, con regolarità. Nel periodo estivo quando l’acqua scarseggia, in alcune zone è vietato irrigare i giardini; a risentirne fin da subito è il cotico erboso. Anche dove i divieti non esistono ma l’acqua, per ragioni di disponibilità o costo, deve essere economizzata, si può ricorrere ad alcune scelte tecniche: senza acqua però il prato è destinato ad ingiallire. Le sementi più utilizzate per realizzare il prato sono le graminacee che, in genere, mostrano una buona capacità di ripresa appena vengono bagnate anche se le foglie sono state in buona parte seccate. Tuttavia visivamente si noterà un diradamento perché i ciuffi saranno più esili e sparuti, le foglie più sottili. Gli apparati radicali sono l’ultimo organo a morire ma, se la siccità si protrae, anche questi dovranno cedere.
2- Lentezza preziosa
Bagnare poco e spesso durante i periodi caldi e secchi è quanto di più sbagliato si possa fare. Le bagnature devono essere “efficaci”, in grado cioè di bagnare il terreno fino alle radici. Per ogni turno deve essere distribuito un centimetro d’acqua almeno, lentamente, così da bagnare il terreno con gradualità, dando modo a tutte le radici di assorbirlo. Bagnare con grosse portate d’acqua occupa meno tempo ma favorisce una più rapida infiltrazione verso gli strati profondi.
3- Solo nelle ore fresche
Irrigare in orari serali, notturni o di mattino presto riduce le perdite per evaporazione perché il terreno e il cotico non sono caldi. I getti devono descrivere parabole basse per dar luogo a minori perdite di acqua soffiata via dal vento.
Altre accortezze
Se c’è l’impianto di irrigazione, gli ugelli devono essere controllati e puliti dal calcare che può portare a ridurre la portata del getto concentrando l’acqua in una zona ristretta a discapito di altre.
Il miglioramento del terreno, con apporto di sostanza organica sotto forma di terricciati, capace di trattenere l’umidità è un lavoro importante da effettuare in autunno o in primavera.