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Fine ottobre-inizio novembre è il periodo migliore per realizzare una grande aiuola centrale capace di attirare interesse per la bellezza dei suoi fiori. La nostra proposta prevede di collocare al centro dell’aiuola una Magnolia e intorno alcuni cespugli di ortensia. I lavori devono iniziare in questo periodo, in giornate soleggiate con tempo stabile. Il substrato dovrà essere fresco, torboso, capace di conservare un po’ di umidità, senza creare ristagni, sempre leggermente acido e mai argilloso. Nel caso in cui lo fosse, la terra rimossa andrà completamente sostituita con un terreno per acidofile, arricchito con abbondante cornunghia. Con queste piante si otterrà un’aiuola che cattura lo sguardo da fine inverno a inizio primavera, per la sontuosa fioritura della magnolia, per poi lasciare il posto a una macchia verde e quindi alla fioritura delle ortensie da giugno fino a fine estate.
Un’altra specie ideale per l’aiuola, è Magnolia kobus, di origine giapponese. Forma un albero di media altezza (12 metri in piena terra), molto lento a crescere, compatto, che tollera il terreno calcareo. Produce fiori bianchi, leggermente profumati, quando ha raggiunto i 10 anni di età, quindi si consiglia di acquistare un esemplare adulto.
Le piante previste
Le dimensioni di Magnolia x soulangeana sono grandi in riferimento agli arbusti, piccole se si parla di alberi: è una pianta che cresce lentamente raggiungendo, dopo anni, un’altezza finale variabile tra i due e i tre metri, per cui sarà necessario considerare nell’aiuola uno spazio adeguato (in altezza e larghezza) al suo pieno sviluppo. La fioritura è sorprendente, perché i boccioli fanno capolino all’estremità dei rami spogli, verso fine febbraio o, al più tardi, a marzo. Il fogliame spunta solo durante la fioritura, quando i boccioli affusolati, rosa o viola e bianchi, si schiudono in grandi fiori a coppa. Il luogo di impianto dovrà essere soleggiato, ma riparato da venti e correnti. L’ortensia è una pianta longeva dalle radici robuste, che necessita di uno spazio libero sufficientemente ampio per svilupparsi: prevedere una distanza di almeno un metro e mezzo dalla magnolia e tra le ortensie. La specie Hydrangea macrophylla è la più resistente all’irraggiamento diretto, a patto che le bagnature siano continuative e abbondanti. Tuttavia, come tutte le ortensie, anche queste preferiscono posizioni semi ombreggiate (perfette quindi all’ombra della magnolia).
Scavo e distanze
1. Il progetto prevede una grande buca di impianto al centro dell’aiuola per la magnolia (che ha un apparato radicale fragile) e uno scavo ad anello, distante almeno 150 cm dal bordo esterno della buca centrale, di almeno 80 x 80 cm per mettere a dimora le ortensie.
2. Dal momento che con le annaffiature la terra con cui abbiamo ricoperto le ortensie messe a dimora si compatterà abbassandosi, è consigliabile fare in modo che il colletto della pianta sia sollevato di 4 cm dal suolo. In tal modo l’ortensia non sprofonderà dopo le prime bagnature.
3. Per entrambe le piante, durante la stagione autunno-invernale è preferibile che l’apparato radicale sia ricoperto con una pacciamatura acidogena, composta da corteccia o aghi di pino. Gli aghi sono preferibili dal momento che, grazie alla loro struttura, creano una barriera protettiva più continuativa.
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