Dopo il giardino dei cactus di Lanzarote, le foreste dei meli selvatici in Kazakistan e La Favara a Palermo, quest’anno il Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino 2018 è stato assegnato a uno dei luoghi più suggestivi e storicamente preziosi dell’intera Irlanda, la piana dei Céide Fields (letteralmente i “campi della collina dalla cima piatta”), nei pressi di Ballycastle, piccolo villaggio sulla costa settentrionale della contea di Mayo. Per conoscerlo, e rimanere affascinati dal paesaggio a picco sulle scogliere, oltre che dalle rovine dell’antico villaggio neolitico, una mostra alla Fondazione Benetton a Treviso che rimarrà aperta fino a giugno.
Il villaggio scomparso, ora ritrovato
Altissime scogliere – i Céide Cliffs – preservano questo antichissimo mondo dall’oceano Atlantico, un angolo nel nord dell’Irlanda, lungo la costa del Mayo settentrionale, tra Broadhaven e Killala Bay.
Qui 5.500 anni fa giunse e si insediò una comunità che in qualche modo sostituì a un’immensa foresta un complesso sistema di campi coltivati, i Céide Fields, delimitati e protetti da muretti in pietra, affiancati da villaggi. La principale forma di sostentamento era l’allevamento, ma i residenti erano anche abili costruttori di barche, sapendo lavorare alla perfezione sia il legno che la pietra. Poi, sono bastati due gradi di abbassamento della temperatura media della Terra, per cambiare il mondo dei Céide Fields: le piogge cominciarono a dilavare una terra non più protetta dalle foreste, a renderla acida e così quello che era un magnifico ambiente di vita, divenne una terra inospitale e insidiosa, progressivamente coperta dal lento formarsi della torba.
Così, di una delle più antiche civiltà del continente europeo non rimase apparentemente traccia, su questa terra maturò l’immensa distesa delle torbiere.
Solo negli anni trenta del secolo scorso, scavando in giardino per ricavare la torba per il riscaldamento di casa, un maestro elementare del posto, Patrick Caulfield, ebbe a cozzare contro le pietre del sottosuolo. Dal loro perfetto allineamento intuì non potersi trattare di presenze casuali, ma di muretti e altri resti.
Quarant’anni più tardi, negli anni settanta, quella sua intuizione si trasformò in una delle più sorprendenti scoperte archeologiche del secolo: un enorme sistema di campi, abitazioni e tombe coperto e preservato per millenni dagli strati di torba. Si tratta di un paesaggio agrario del Neolitico, che si manifesta con una straordinaria geometria dei manufatti, leggibile e godibile da tutti, grazie alla presenza di un centro visitatori gestito dall’archeologa Gretta Byrne, nell’ambito dell’OPW (The Office of Public Works) irlandese.
Una mostra da non perdere
Oggi il sito archeologico torna all’attenzione del pubblico, grazie al Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino 2018 che, a Treviso, da venerdì 23 marzo, apre una mostra fotografica e documentaria dedicata al luogo designato e al paesaggio irlandese.
La giornata pubblica più importante è in programma sabato 12 maggio, quando si svolgeranno un convegno internazionale di approfondimento, la presentazione del film documentario e del volume collettivo dedicati a Céide Fields e la consegna del sigillo disegnato da Carlo Scarpa (1906-1978), simbolo del Premio. Quest’anno, il Comitato scientifico della Fondazione Benetton ha deciso di consegnare questo sigillo all’archeologa Gretta Byrne, responsabile del complesso archeologico di Céide Fields. Questo Premio è espressione di un sentimento di vicinanza e sostegno a tutte quelle figure che in questo luogo testimoniano con il proprio lavoro, l’importanza di un bene collettivo ricco di significati e insegnamenti.
Info
La mostra resterà aperta fino a domenica 3 giugno 2018, da martedì a venerdì ore 15-20, sabato e domenica ore 10-20, a ingresso libero, presso la Fondazione Benetton Studi Ricerche a Treviso. Tel. 0422 5121, http://www.fbsr.it