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Per chi fosse alla ricerca di un regalo carico di significati per il 19 marzo può optare per una pianta: garofano, giacinto, tulipano, orchidea o una bella piantina di ulivo sono le proposte che meglio si adattano a questa ricorrenza, proprio in virtù del messaggio che trasmettono al destinatario del dono.
In più possono essere coltivati sia in vaso che in piena terra, il che rende queste piante una scelta flessibile adatta alle case con giardino o meno.
Raramente si pensa di regalare fiori agli uomini, destinando più spesso gli omaggi floreali alle donne. Invece, piante e fiori sono in grado di comunicare a tutti i propri sentimenti ed emozioni e il giorno della Festa del Papà è una bella occasione per provare a dimostrare con un gesto simbolico ciò che si prova.
Garofano
Il garofano esprime diversi significati attraverso il colore: l’amore, l’ammirazione e la devozione con il rosso, il coraggio e la purezza con il bianco.
Pianta da esterno che comincia a fiorire, a seconda della varietà, durante il periodo primaverile, il garofano ama le posizioni soleggiate perché all’ombra tende ad allargarsi alla ricerca della luce e del caldo; l’ombra pregiudica la fioritura e indebolisce le piante.
Non ha bisogno di terreni fertili perché si accontenta di suoli anche magri e sabbiosi, purché non pesanti. In fase giovanile i migliori risultati si hanno con substrati a pH 6; allo stesso modo è opportuno evitare le concimazioni azotate, che promuovono uno sviluppo disordinato della pianta, a favore di fertilizzanti per piante da fiore a metà del dosaggio consigliato.
Anche se si tratta di piante capaci di resistere alla siccità per un periodo abbastanza lungo entrando in una fase di quiescenza, i garofani necessitano di bagnature regolari e moderate, sempre evitando i ristagni idrici.
L’unica manutenzione richiesta in fase di coltivazione estiva è la rimozione dei fiori seccati recidendoli alla base così da stimolare una nuova salita a fiore.
Giacinto
Nel linguaggio dei fiori il giacinto, un fiore dalla bellezza classica, rappresenta la benevolenza e la fiducia. In più ha il vantaggio di durare tanto ed è una pianta economica da acquistare.
Una volta sfioriti, se comprati e tenuti in vaso, possono essere posti in piena terra così che terminino il loro ciclo naturale ricostituendo le sostanze di riserva per affrontare, dopo il riposo, una nuova fioritura. I bulbi non soggetti a forzatura fioriscono a primavera: le gemme si sviluppano a partire dai 10°C, mentre le piante crescono con forza a 18°C.
Finché sono in vaso, in casa, prediligono un’esposizione luminosa e soleggiata (evitando l’irraggiamento diretto nelle ore più calde della giornata in estate), mentre all’aperto amano il pieno sole. In generale vanno annaffiati con moderazione e coltivati in un terreno fertile e non compatto.
Quando si cambia vaso, unire a tre parti di terriccio da fiori una parte di sabbia; in piena terra i giacinti non hanno bisogno di concimazione.
Tulipano
Dedizione, amore e tenacia sono i messaggi che trasmette il tulipano, un bulbo che rinasce a primavera dopo il clima rigido invernale.
Le corrette regole di coltivazione, non difficili da mettere in pratica, sono fondamentali affinché questa bulbosa possa fiorire e durare più anni.
A primavera, e anche prima, i tulipani emergono dal terreno. La loro precocità è influenzata da diversi fattori: l’andamento stagionale e le temperature raggiunte dal terreno, l’esposizione, la profondità in cui sono collocati i bulbi (più i bulbi sono collocati in profondità e più tarderanno ad emergere dal terreno, ma minore sarà la loro esposizione al gelo invernale).
In caso emergano dal terreno molto precocemente, quando il rischio di gelate tardive è ancora alto, si può tentare di proteggerli utilizzando una pacciamatura con terriccio fresco, ma non fradicio (da rimuovere quando tale rischio sarà passato). Una volta uscito dal terreno, il tulipano inizia ad allungare le foglie che sono disposte fra loro in modo opposto, e sfalsate una coppia rispetto alla precedente. Una ricca vegetazione servirà a sostenere lo sviluppo di un fiore grande e a ricostituire le riserve del bulbo impiegate per l’emergenza e la formazione del nuovo apparato radicale.
In questa fase si dovrà provvedere a mantenere il terreno fresco, mai inzuppato, con umidità costante. Per non sbagliare, meglio saggiare il terreno con un dito fino alla profondità di 5 cm per assicurarsi che il terreno abbia il giusto grado di umidità e non sia troppo secco. Si bagnano le piante al piede e mai sulle foglie, di mattino quando il sole ha già iniziato a scaldare il terreno.
Ulivo
Simbolo per eccellenza delle festività pasquali, l’ulivo è una pianta dal significato simbolico profondissimo, che ben può adattarsi anche ad altre celebrazioni: quelli della pace, della riconciliazione, del rinnovamento e della speranza sono, infatti, valori universali che travalicano il confine della sola domenica di Pasqua.
Pianta dalla storia secolare resistente e rustica, l’ulivo può essere coltivato a scopo ornamentale anche dai papà che non vantano un gran pollice verde e si adatta bene alla vita in vaso (preferibilmente di terracotta), per abbellire ad esempio un terrazzo.
Nei primi anni di vita, la pianta di ulivo va rinvasata ogni anno, per poi passare ad un rinvaso ogni due o tre anni, quando la pianta sarà diventata adulta.
La pianta di ulivo si dimostra resistente sia alle alte che alle basse temperature (fino a 0°C), con una predilezione per i climi caldi: sul terrazzo o sul balcone andrebbe quindi collocato in una posizione irraggiata per la maggior parte del tempo. All’arrivo dell’inverno si consiglia comunque di spostarlo vicino a un muro, affinché sia protetto dalle raffiche di vento.
Le piante di ulivo cresciute in contenitore hanno bisogno di un buon terriccio universale, drenante e leggero, meglio se specifico per favorire la crescita di colture mediterranee, in cui non si accumulino i ristagni di acqua. Sempre per evitare gli accumuli di acqua nel terreno, basterà innaffiare una volta a settimana in estate e una volta al mese nei periodi piovosi. Si tenga comunque presente che questa frequenza può variare a seconda del clima, delle dimensioni del vaso e del tipo di terriccio: è sempre consigliabile controllare l’umidità del terreno prima di annaffiare.
La potatura, operazione da effettuare da gennaio a marzo, si rende necessaria per mantenere curato e ordinato l’aspetto della pianta.
Orchidea
Ideale per i papà con un gusto sofisticato, l’orchidea porta in casa eleganza e bellezza, a patto che si sappia come prendersene cura.
La luce è un fattore indispensabile per mantenere in salute le orchidee: la posizione ideale è davanti ad una finestra esposta a Sud, a Est oppure a Ovest, protetta da una tendaggio leggero che filtri i raggi del sole delle ore più calde.
Per non sbagliare l’esposizione, si possono osservare le variazioni di colore della vegetazione: con luce insufficiente le foglie divengono scure, meno toniche, e si afflosciano progressivamente; una mancanza di luce parziale non permette lo sviluppo di nuovi steli fiorali. Con luce troppa intensa le foglie perdono colore diventando chiare e, in caso di esposizione diretta, si evidenziano bruciature ellittiche o sulle punte.
Le orchidee originarie della fascia equatoriale vivono in ambienti caratterizzati da una durata del giorno e della notte quasi costante sia in inverno sia in estate. In inverno, nelle nostre case, per compensare la diminuzione delle ore di luce, è bene migliorarne l’esposizione.
Anche acqua e umidità sono fattori importanti: per mantenere il microclima più adatto, specialmente d’inverno, basta mantenere costantemente provvisti d’acqua gli umidificatori sui termosifoni, meglio due per unità, porre le piante su uno strato di ghiaino da mantenere bagnato e formare densi gruppi.
Tutte le orchidee temono il ristagno idrico e per questa ragione è necessario eliminare l’acqua che, dopo le bagnature, resta nei sottovasi; in alternativa, adottare dei portavasi che non permettano al contenitore di raggiungere il fondo del portavaso stesso e consentano di sgrondare l’acqua in eccesso.
In estate, con temperature elevate, bagnare a giorni alterni senza troppa parsimonia, in autunno può bastare anche una sola volta la settimana; all’accensione dell’impianto di riscaldamento aumentare la frequenza in modo da mantenere sempre il substrato umido così da garantire alle radici carnose una perfetta idratazione. Evitare di utilizzare acqua calcarea o fredda.