Il mangime giusto per i pappagalli di casa

Quando si deve acquistare il mangime per il pappagallo, in genere si opta per un miscuglio di semi oleosi e vari. In realtà, si tratta di un animale molto delicato che necessita di particolari attenzioni nella scelta dell'alimentazione.

Alessandro Mesini
A cura di Alessandro Mesini, Foto A&M Studio
Pubblicato il 24/02/2018Aggiornato il 24/02/2018
Il mangime giusto per i pappagalli di casa

Una corretta dieta per i pappagalli non è solo una questione di gusto: è stato riscontrato che la metà delle malattie degli animali in gabbia è causato da un’alimentazione sbagliata o troppo grassa o scarsa di alcune vitamine. L’aspetto principale da tenere sempre presente è che l’alimentazione sia varia, composta da materie prime di qualità, da alimenti freschi puliti e ben conservati. Poiché in natura i pappagalli mangiano nelle ore più fresche, è bene distribuire il mangime per pappagalli la mattina e la sera, sempre alla stessa ora e allo stesso modo.

Cibo indispensabile

Nonostante le singole specie necessitino di alcuni alimenti specifici, il mangime per pappagalli è composto essenzialmente da:

– frutta e verdura: necessarie per i sali minerali e le vitamine ma devono essere varie e cambiate spesso. Tra i frutti più graditi: mela, pera, albicocche, pesche, prugne, ciliegie, mango (senza nocciolo), melone, uva, banane, agrumi, kiwi, papaia, melograno, frutti di bosco. Come verdura invece il pappagallo è molto ghiotto di cicoria, carote, spinaci mentre ogni dieci giorni si possono dare pomodori, peperoni rossi, cavoli, broccoli e cavolfiori;

– fiori, boccioli, bacche: i pappagalli possono nutrirsi all’occorrenza anche di fiori e bacche. Si può scegliere tra fiori di rosa, magnolia, agrumi, passiflora, melograno, gladioli, melaleuca, mimosa, ibiscus, grevillea, callistemon, eucalipto, banksia, borragine, calendula, tarassaco, nasturzio, garofano, lillà, salvia, violetta, caprifoglio, piracanta. Bacche di rosa, mirto, biancospino, eucalipto, baccelli delle mimose, piantaggine;

– semi germinati: cereali integrali non decorticati, riso, sesamo, girasole, lenticchie, fagioli azuki, ceci, soia verde possono essere fatti germinare mettendoli a bagno con acqua pulita per mezza giornata. Quindi vanno risciacquati, messi in una ciotola senz’acqua e risciacquati ancora tre volte durante la giornata. Si tratta di un buon alimento che va somministrato solo con adeguate precauzioni. È fondamentale, infatti, che il seme germogli ma non produca batteri e funghi. Inoltre il pappagallo dovrà consumare il seme appena germogliato entro due ore dalla somministrazione, quello che rimane andrà eliminato;

– semi grassi e frutta secca: sbizzarritevi tra girasole, noci di Pecan e del Brasile, anacardi, pinoli, noccioline, arachidi sbucciate, mandorle, ecc… I semi grassi sono calorici e contengono molti lipidi vegetali. La frutta secca, invece, contiene, zuccheri semplici. Si tratta di alimenti da somministrare quindi in piccole quantità e in particolari momenti dell’anno in cui gli animali hanno bisogno di molta energia come durante la riproduzione, lo svezzamento dei piccoli, durante inverni molto freddi per gli animali che vivono all’aperto. I semi di girasole, in particolare, devono essere dati con cautela perché rischiano di appesantire;

– cereali: si può variare dal grano al grano saraceno, miglio, avena, farro, frumento, orzo, bulgur, panico (Setaria italia), segale, quinoa, scagliola, riso e pasta integrali. I cereali possono essere somministrati crudi, cotti o germinati. Per cuocerli è bene farli bollire a fuoco basso per 15 minuti, poi lasciarli in acqua a fuoco spento per altri 10 minuti. Le pannocchie sono salutari e i pappagalli si divertono a sgranocchiarle. Anche il pane secco è un buon cibo e un divertimento: fresco si può tostare nel forno. Ogni tanto si può fornire anche qualche biscotto all’uovo;

– legumi cotti: mentre piselli e fagiolini possono essere dati crudi, fagioli, ceci e soia devono essere bolliti. Vanno messi ammollo in acqua 6 ore, indi fatti bollire a fuoco basso per circa 45 minuti (la soia per 90 minuti). I legumi sono fondamentali per le proteine, le vitamine B, C e i minerali e pochi grassi;

– estrusi/pellettati specifici: per garantire una dieta equilibrata possono essere aggiunti anche gli estrusi che si presentano sotto forma di palline colorate, o simili a biscottini (per i pappagalli grandi), molto profumati. Tuttavia spesso i pappagalli non li gradiscono. In alternativa c’è il pellet, un cilindro più morbido dell’estruso ma che si conserva di meno. Anche i pastoni tendono a deteriorarsi più facilmente: sono composti di pane, farine, cereali, frutta secca, verdure cotte e semi germogliati e possono essere mescolati insieme al cibo fresco;

– prodotti di origine animale: vanno somministrati in piccole quantità. Sono adatti yogurt magro, formaggio invecchiato (tipo grana), uovo sodo (il cui tuorlo è ricchissimo di nutrienti). In linea di massima sono sufficienti questi. Occasionalmente si possono fornire larve di insetti come le tarme della farina o del miele e carne macinata;

– grit: sono sassolini silicei di piccole dimensioni, fondamentali per tutti quei pappagalli che si nutrono prevalentemente di semi perché fungono da macine all’interno dello stomaco, aiutando a disgregare bene il cibo e a consentire una migliore digestione. Devono essere forniti quotidianamente in piccole quantità prediligendo quelli mescolati al guscio d’ostrica triturato e arricchiti di sali minerali solubili. È sempre importante mettere a disposizione dei cocoriti l’osso di seppia (sia per la corretta affilatura del becco sia per il quotidiano apporto di calcio) o il blocchetto di sali minerali e il grit.

Non è il caso di eccedere con vitamine o integratori simili: l’eccesso può essere pericoloso come il difetto per cui nel dubbio meglio prediligere un’alimentazione varia con cicli di polivitaminici reperibili in commercio da addizionare all’acqua o al pastone, attenendosi alle dosi consigliate sulle confezioni e sempre su indicazione del veterinario.

Cibi proibiti

Così come alcuni alimenti non devono mancare nel mangime per pappagalli, allo stesso modo altri sono banditi o, perlomeno, devono essere molto limitati. Ecco, allora, i cibi proibiti. 

cibi conditi: grasso, fritti, caramellati

– cioccolata

– caffè e tutti gli alimenti che contengono caffeina

– sale e zucchero in eccesso

– alcolici

– latte

– avocado e cachi

– semi e noccioli di ciliegie, albicocche, mele, albicocche pesche e prugne, se ingeriti in grandi quantità, possono dare un avvelenamento da prodotti cianogenetici (produttori di cianuro)

Fare attenzione a: prezzemolo, asparagi, parti verdi del pomodoro, peperoni verdi, germogli di patate. Infine cibi grassi (come semi di girasole, lardo, dolci, ecc..): vanno forniti solo in occasioni speciali e con molta moderazione.

Miscele tipo (proporzioni) di mangime per pappagalli:

Pappagallini di taglia medio piccola:

– 30% scagliola

– 50% miglio

– 15% panico

– 5% (massimo) semi grassi

– frutta e verdura a disposizione ogni giorno

Pappagalli granivori di taglia grande:

– 30% legumi misti

– 25% cereali misti

– 25% verdure crude

– 20% frutta

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