Moltiplicare l’ibisco rosa-sinensis

Questa specie di ibisco, bella e adatta ai climi caldi, produce ogni giorno magnifiche corolle dai colori vivaci. Adesso si può prelevare qualche rametto per moltiplicare l'ibisco senza rovinare troppo la pianta.

Anna Zorloni
A cura di Anna Zorloni
Pubblicato il 12/07/2018Aggiornato il 12/07/2018
hibiscus

L’ibisco è una delle piante ornamentali che più ama il sole estivo, regalando giornalmente l’apertura di splendidi fiori dai colori vivaci e intensi; rossi, gialli, rosa, malva o anche bianchi. Numerose sono le specie appartenenti al genere Hibiscus: nei paesi tropicali d’origine sono coltivate alcune specie legnose che raggiungono le dimensioni di alberi (arrivano a 10 m d’altezza). Nel nostro clima più temperato, invece, le specie più coltivate sono Hibiscus syriacus e H.rosa-sinensis. Il primo è molto rustico e sopporta anche il freddo, pertanto è molto diffuso anche nel Nord Italia. Hibiscus rosasinensis è più delicato, non tollera il freddo e durante l’inverno deve essere ritirato in luogo protetto, perciò è indicato nel Sud Italia. Luglio è il momento di moltiplicare l’ibisco per talea, operazione che può essere eseguita anche da mani poco esperte, con elevate possibilità di successo.

Ibisco rosa sinensis: fiori ogni giorno

Hibiscus rosasinensis un piccolo arbusto erbaceo, o semilegnoso, dalle dimensioni più contenute che generalmente raggiunge i 50-100 cm di altezza. I fiori, oltre ad avere i classici colori rosso, giallo, rosa, oggi, grazie alle nuove varietà selezionate, si trovano anche screziati e a corolla multipla (formata cioè da più petali). Tuttavia il più diffuso e classico resta quello a fiore semplice, con la classica corolla imbutiforme composta da cinque grossi petali colorati. Di notevole bellezza sono anche le foglie dell’ibisco, di un lucente colore verde scuro; è all’ascella di quelle più alte che si formano i boccioli dai quali si aprono i fiori.

Come si fa a moltiplicare l’ibisco

1. Per moltiplicare l'ibisco, l'ideale è fare delle talee. Si sceglie un rametto laterale della pianta che non abbia fiorito, con foglie ma privo di boccioli o fiori. Deve essere un rametto parzialmente lignificato, lungo circa 10-12 cm e composto da 3-4 nodi. Lo si stacca dalla pianta-madre con una forbice dalle lame ben affilate e pulite. Quindi si asportano le foglie più basali e il germoglio apicale.

1. Per moltiplicare l’ibisco, l’ideale è fare delle talee. Si sceglie un rametto laterale della pianta che non abbia fiorito, con foglie ma privo di boccioli o fiori. Deve essere un rametto parzialmente lignificato, lungo circa 10-12 cm e composto da 3-4 nodi. Lo si stacca dalla pianta-madre con una forbice dalle lame ben affilate e pulite. Quindi si asportano le foglie più basali e il germoglio apicale.

2. La talea ottenuta viene interrata in un vasetto (del diametro di circa 7 cm) contenente terriccio morbido ottenuto miscelando 2/3 di terriccio universale e 1/3 di sabbia. Inumidire con un nebulizzatore. I primi due nodi basali, privati delle foglie, vengono interrati, lasciando in superficie solo il nodo al quale sono state lasciate le foglioline. La talea così invasata, va mantenuta in una posizione luminosa e calda (a una temperatura di circa 18-20°C) per tutta l’estate, periodo necessario alla radicazione.

2. La talea di ibisco ottenuta viene interrata in un vasetto (del diametro di circa 7 cm) contenente terriccio morbido ottenuto miscelando 2/3 di terriccio universale e 1/3 di sabbia. Inumidire con un nebulizzatore. I primi due nodi basali, privati delle foglie, vengono interrati, lasciando in superficie solo il nodo al quale sono state lasciate le foglioline. La talea così invasata, va mantenuta in una posizione luminosa e calda (a una temperatura di circa 18-20°C) per tutta l’estate, periodo necessario alla radicazione.

3. Passato l’inverno, la giovane piantina radicata dovrà essere rinvasata in un vaso di dimensioni più grandi (di almeno 10 cm di diametro), dove riprenderà il suo sviluppo e la sua crescita fino a divenire una pianta ben formata e in grado di fiorire.

3. Passato l’inverno, la giovane piantina di ibisco radicata dovrà essere rinvasata in un vaso di dimensioni più grandi (di almeno 10 cm di diametro), dove riprenderà il suo sviluppo e la sua crescita fino a divenire una pianta ben formata e in grado di fiorire.

Per aumentare le possibilità di successo, per moltiplicare l’ibisco si consiglia sempre di mettere in terra non un’unica talea, ma più d’una, tante quante se ne riescono a ottenere dai rami laterali della pianta d’origine senza doverne sacrificare troppi.

La posizione ideale dell’ibisco

Hibiscus rosa-sinensis va coltivato in una zona luminosa e calda, caratteristiche proprie del suo paese d’origine, tipicamente tropicale. In estate può essere mantenuto all’esterno: in posizione esposta al sole regala il massimo splendore di sé, con apertura giornaliera di fiori fino a settembre. In inverno, invece, è bene proteggere la pianta in una posizione più riparata, poiché soffre le basse temperature.

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