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Gli spinaci
- la forma delle foglie, allungata, cuoriforme, triangolare o punta di freccia, intere o incise,
- il colore delle foglie dal verde pieno, al verde scuro, al verde scurissimo
- la superficie della lamina fogliare, sempre glabra, liscia, ondulata, o ricca d’evidenti bollosità.
I piccioli, sempre riuniti alla base a formare una rosetta compatta, possono essere più o meno lunghi, verdi o con colorazione rossastra.
L’apparato radicale dello spinacio si sviluppa attorno ad una radice fittonante molto ben sviluppata, ricca di diramazioni secondarie, capace di affondarsi nel terreno anche oltre i 50 cm di profondità, per questa ragione la preparazione del terreno si esegue con una vangatura doppia.
Come si coltivano
Il ciclo di coltivazione dello spinacio è breve e varia da due mesi a due mesi e mezzo. La temperatura ideale varia fra i 10 ed i 15°C.
Predilige i terreni sciolti ma l’unico limite è rappresentato dai ristagni d’acqua che portano all’asfissia della pianta annunciata dall’ingiallimento delle foglie. Il terreno deve essere sempre ben drenato, profondo, molto aerato. Nei terreni argillosi al momento della vangatura aggiungete sabbia senza paura di eccedere.
Pur temendo i ristagni richiede acqua senza eccedere ma in modo costante.
Lo spinacio non è troppo esigente ed e si inserisce dopo colture che hanno richiesto, e in parte sfruttato, una forte letamazione come pomodori e zucchini.
Si raccoglie in modo scalare. Per avere una produzione abbondante e su un arco di tempo più lungo raccoglietelo foglia a foglia partendo dall’esterno dei cespi.
Le bietole
Beta vulgaris, famiglia delle Chenopodiaceae, si presenta come pianta erbacea di grande sviluppo e folta vegetazione, capace di ricoprire il terreno soffocando anche la competizione di molte malerbe. Le foglie formano ricchi cespi, sono lisce al tatto, di colore deciso e lucido, e crescendo non solo si allargano, ma tendono ad ispessire. Sono generalmente di forma spatolata, ma non mancano varietà con foglie più allungate, quasi a punta. La lunghezza può superare, e anche non di poco, i 50 cm, la larghezza massima i 15 cm. Il picciolo e la nervatura centrale conferiscono solidità alla pagina fogliare impedendo di afflosciarsi, sono di colore bianco, sempre molto sviluppati (larghi anche 8 cm), carnosi, e teneri fino a quando la pianta non sale a seme. Le nervature secondarie devono sempre mantenersi tenere. La radice della bietola da coste è fittonante, si sprofonda nel terreno verticalmente, spesso biforcandosi nella parte terminale, raggiungendo profondità di circa 30 cm.
La differenza fra bietole da foglia ed erbette da una parte e bietole da costa dall’altra, è lo sviluppo del rachide fogliare: nelle prime è normale o, per la giovane età, molto sottile, nelle seconde molto sviluppato in larghezza e spessore e di consistenza croccante alla rottura.
Semina e raccolto
Per ottenere un raccolto uniforme si consiglia di seminare la bietola in modo scalare da marzo, con temperatura poco sopra i 10°C, ogni 20 giorni fino a maggio, per riprendere dopo l’estate. A queste temperature per germogliare impiega circa un mese.
Con temperature più alte, superiori a 25 °C, si effettuano le semine “ritardate” che germogliano in una settimana.
Se si semina in autunno serviranno circa 6 mesi prima di raccogliere.
Come si coltivano
Pianta molto adattabile ha il limite di soffrire il caldo estivo e la siccità. Si presta a essere coltivata in pieno sole, ma è preferibile un’esposizione parzialmente ombreggiata e fresca. Il terreno deve essere fertile, ricco di sostanza organica, profondo, a medio impasto, e ben drenato. Mostra in ogni caso una buona adattabilità anche a terreni con scheletro, pesanti o sciolti. Preferisce terreni neutri o con reazione leggermente alcalina. Richiede di essere annaffiata con continuità in modo che il terreno non asciughi mai, quando questo avviene le bietole invecchiano, arrestano lo sviluppo, e induriscono. Pianta esigente non deve essere coltivata per più di due anni sulla stessa superficie o su superfici utilizzate da altre Chenopodiaceae come lo spinacio. Il primo raccolto si effettua a 50 giorni dalla semina per le varietà precoci, a 55 giorni per le medie, oltre i 60 per le tardive, ma tutte le varietà possono essere lasciate in campo anche molto più a lungo.