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Gli osmanti sono grandi arbusti da vaso, sempreverdi e resistenti alle malattie, con margine fogliare spinoso, che adesso (e fino a dicembre) ci fanno un dono inaspettato: dispiegano candidi e profumatissimi fiori anche sui balconi meno soleggiati. Se ancora non l’avete, è il momento di comprarne uno per arricchire il balcone. Se fa già parte delle vostre piante ma è un po’ trascurato, adesso è il momento di rinvasare l’osmanto.
Le specie di osmanto
Gli osmanti autunnali, quelli che trovate adesso nei garden e nei vivai, sono Osmanthus armatus, Osmanthus fragrans e Osmanthus heterophyllus; dall’incrocio delle ultime due specie è nato Osmanthus x fortunei, anch’esso profumato, sempreverde e in fiore in questo periodo come gli altri
O. armatus raggiunge un’altezza di circa 4 metri, ha foglie lunghe 15 centimetri, di colore verde scuro, profondamente dentate e provviste di spine come le altre due specie.
O. x fortunei non supera l’altezza di 3 metri, ha foglie un poco più arrotondate del precedente.
O. fragrans, chiamato spesso Olea fragrans, è il gigante del gruppo, potendo superare anche i 5 metri di altezza. La sua varietà O. f. aurantiacus ha i piccoli fiori profumatissimi di colore giallo.
O. heterophyllus, dal portamento più arrotondato rispetto agli altri, si innalza fino a sfiorare i 5 metri, ha foglie lunghe 6 centimetri, spesso senza spine sulle foglie mature.
Spesso gli osmanti vengono confusi con l’agrifoglio ma, rispetto a questo, sono meno spinosi, emanano un soave profumo di gelsomino e producono bacche ovoidali bluastre anziché tonde e rosse.
Come si fa a rinvasare l’osmanto
Temono il gelo
Per sapere come coltivare bene gli osmanti, dobbiamo conoscerne l’origine: sono spontanei in Oriente (Cina occidentale, Himalaya, Taiwan, Giappone) dove prediligono le zone boscate e le posizioni di mezza ombra. Il luogo originario ci suggerisce che sono abbastanza rustici, ma non troppo, quindi non sono da impiegare nelle regioni alpine o dove il gelo è intenso e prolungato. Il meno rustico è O. fragrans ma vive benissimo anche nel Nord Italia se appoggiato a un muro che lo protegga dai venti freddi e secchi.
Poche esigenze
Amano un terreno di medio impasto, un luogo di mezz’ombra luminosa e rifuggono i venti. Richiedono un’irrigazione abbondante da maggio ad agosto e via via sempre più ridotta man mano che ci si avvicina all’autunno e all’inverno, per poi riprenderla con maggiori volumi dal mese di marzo. Si giovano di una concimazione organica a fine febbraio-inizio marzo, in corrispondenza dell’eventuale potatura, e di un prodotto ad alto tenore di potassio da distribuire mensilmente fino a settembre.
La potatura dell’osmanto
Le tre specie e la varietà sopportano tutte molto bene la potatura se si vuole ridurne un po’ il volume, ma di solito non è necessaria e nella coltura ordinaria è volta al semplice accorciamento dei getti più sporgenti e disordinati. Va effettuata alla fine della fioritura o, meglio, a fine inverno-inizio primavera.