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Il mondo delle orchidee fiorite è immenso e in continua evoluzione per la costante proposta di nuove selezioni e di nuovi ibridi. Le Phalaenopsis sono le piante più vendute nel mondo e hanno rivoluzionato non solo il mercato e i gusti dei consumatori ma anche la loro percezione di quello che era possibile coltivare in casa, ampliando gli orizzonti verso specie considerate prima “impossibili”. A fianco delle phalenopsis provate a considerare anche altre orchidee fiorite. Basterà seguire semplici indicazioni, chiedere informazioni e documentarsi su quali siano le esigenze della pianta per garantire anche a queste la desiderata rifiorenza, che per tutti non è solo termine di corretta manutenzione ma anche di raggiunta soddisfazione.
Orchidea Cattleya
Con fiori grandi e colorati, e i numerosissimi ibridi, sono le orchidee fiorite che più stanno conquistando spazio nelle scelte degli appassionati. Rifioriscono con difficoltà mentre con facilità sviluppano una vegetazione abbondante e rigogliosa, segno di quanto la pianta si adatti con successo alle temperature di casa. Non deve essere esposta a temperature inferiori ai 14°C e il limite massimo della fascia di benessere sono i 28°C. Desidera un ambiente caldo e umido con abbondante luce diffusa, specie il mattino, ma non troppo prolungata. È l’accensione serale delle luci di casa a inibirne la rifiorenza. Per favorirla nel mese di settembre, calato il sole, coprite la pianta con un cappuccio o una scatola così che resti al buio. Bagnatela una volta la settimana.
Orchidea Odontoglossum
Insieme a Cambria, un ibrido interspecifico di questa specie, queste orchidee fiorite sono piante di facile coltivazione che amano la luce ma che in caso di esposizione eccessiva sono in grado di segnalarla arrossando le foglie. Crescono e rifioriscono con facilità a temperature comprese fra i 18 e i24°C, in ambienti ben ventilati. Si coltivano in vasi di piccole dimensioni prestando attenzione che il substrato non compatti e resti bagnato troppo a lungo perché temono il ristagno e soffrono marciumi. Si bagnano con regolarità estraendole dal portavaso e ponendole sull’acquaio così che l’acqua in eccesso sgrondi senza accumularsi.
Orchidea Paphiopedilum
Cosiddette “scarpette di venere”, queste orchidee fiorite sono originarie della regione tropicale asiatica, quindi delicate e da mantenere in casa. Non sono orchidee molto esigenti in fatto di temperatura: di giorno richiedono una temperatura ottimale di 20-22°C, mentre di notte in base al colore del fogliame presentano resistenza diversa al freddo. Quelle più sensibili sono quelle a fogliame screziato che non devono scendere sotto i 17°C, quelle a fogliame verde uniforme possono sopportare fino a 15°C. Non sopportano il sole diretto, non amano la luminosità diffusa e abbondante delle altre orchidee fiorite. Minori sono anche le richieste in umidità dell’aria. Trattandosi di un’orchidea priva di pseudobulbilli, organi di riserva sia delle sostanze nutritive sia dell’acqua, deve essere bagnata con estrema regolarità per mantenere il substrato fresco, senza mai infradiciarlo.