Orto estivo: cosa piantare, seminare e raccogliere nel mese di giugno

Tutte le verdure e i frutti da seminare, trapiantare e raccogliere nell'orto di giugno. Vediamo anche tutte le principali attività di questo mese ormai estivo.

A cura di Francesca Scarabelli
Pubblicato il 04/06/2024Aggiornato il 27/08/2024
Orto estivo: cosa piantare, seminare e raccogliere nel mese di giugno

Giugno è un mese ideale per dedicarsi al proprio orto; ormai in tutta Italia è scongiurato il rischio di gelate notturne ma non è ancora un periodo caratterizzato da un caldo torrido. A questo si aggiungono le giornate sempre più lunghe, che consentono di dedicarsi alla coltivazione dell’orto in diversi momenti della giornata, sera compresa, senza essere condizionati dalla scarsità di ore di luce. È il momento giusto per seminare o trapiantare moltissime varietà di ortaggi e verdure, ma anche quello di godersi i primi abbondanti raccolti. Vediamo insieme quali sono le semine e i trapianti che si possono effettuare nell’orto estivo, i lavori a cui dedicarsi in questo periodo per avere i migliori risultati e cosa si può raccogliere nel mese di giugno!

Cosa piantare nell’orto estivo

La scelta degli ortaggi da trapiantare a giugno è davvero ampia. Che abbiate seminato voi stessi le piantine in semenzaio, sia che abbiate deciso di acquistarle in vivaio, potrete trapiantarle nell’orto insieme a tutto il loro panetto di terra, rispettando le giuste distanze che possono variare da una specie all’altra: avranno tutto il tempo per crescere vigorose e dare abbondanti raccolti nelle settimane e nei mesi successivi. Tra le verdure che si possono piantare nell’orto di giugno ci sono:

  • bietola da costa;
  • cavolo cappuccio estivo-autunnale;
  • cavolfiore;
  • cavolo verza;
  • sedano;
  • scarola;
  • lattuga;
  • indivia riccia;
  • porro;
  • fagioli;
  • fagiolini;
  • pomodori;
  • zucchine;
  • peperoni;
  • melanzane;
  • cetrioli;
  • carote;
  • basilico;
  • prezzemolo;
  • melone;
  • anguria.

Le semine dell’orto di giugno

Le giornate calde di giugno e l’assenza del rischio di gelate notturne permettono di seminare in pieno campo molte varietà di ortaggi, senza aver bisogno di ricorrere ad un semenzaio riparato che protegga le piantine giovani fino al momento del trapianto. A giugno si possono seminare soprattutto le verdure e gli ortaggi che si raccoglieranno poi in autunno; si possono seminare anche delle verdure estive, anche se è ormai un po’ tardi. Via libera anche alla semina nell’orto estivo di colture a ciclo breve, che possono essere coltivate per buona parte dell’anno; tra queste ci sono ad esempio le insalate, le carote e i rapanelli. Tra le semine dell’orto di giugno possiamo quindi ricordare:

  • cavoli di ogni genere;
  • porri;
  • zucche;
  • broccoli;
  • barbabietole;
  • coste;
  • catalogna;
  • cicoria;
  • indivia;
  • rucola;
  • lattuga;
  • songino;
  • radicchio;
  • scarola;
  • cardi;
  • rapanelli;
  • carote;
  • zucchine;
  • zucche;
  • peperoni;
  • finocchi;
  • fagioli;
  • fagiolini;
  • piselli;
  • porri;
  • sedano;
  • bietole da coste e da taglio;
  • fragole.

Quando piantare i cetrioli

Il cetriolo, nome scientifico Cucumis sativus, è un prodotto tipico dell’area mediterranea; basti pensare che in Grecia, dove è componente del piatto nazionale, l’insalata greca, se ne fa larghissimo uso. La sua coltivazione è facile e adatta anche ai neofiti, purché siano rispettate alcune semplici indicazioni. Esistono sostanzialmente due tipologie di cetrioli: quelli da insalata e quelli da sottaceto. I primi devono essere consumati freschi e non si prestano ad essere conservati, nemmeno surgelati, a causa del loro elevatissimo contenuto d’acqua. Il cetriolino da sottaceto deve invece essere raccolto al giusto punto di maturazione per mantenere le caratteristiche che lo rendono un aperitivo ideale, vale a dire una polpa compatta e croccante.
Non esistono sostanziali differenze nella coltivazione delle due tipologie se non sulla tempistica di raccolta e nella dimensione delle piante. In tutto il territorio nazionale si semina in piena terra da aprile a tutto giugno, secondo l’andamento stagionale. In zone del sud particolarmente calde si può ricorrere ad una coltivazione fuori stagione con semine da luglio a settembre. Ricordiamo sempre che il freddo rappresenta il vero punto debole del cetriolo e a temperature che rallentano ma non arrestano i pomodori, i cetrioli ingialliscono e stentano, non producendo più né frutti né foglie.

Come seminare il cetriolo

 

1. Il cetriolo non necessita di lavorazioni profonde del terreno perché ha un apparato radicale superficiale.  Possiamo limitarci a eseguire una buona zappatura, se il terreno era già stato messo a coltura in precedenza, in luogo della più faticosa vangatura. È importante però, prima di procedere alla lavorazione del terreno, predisporre una concimazione di fondo abbondante in grado di far fronte ai forti asporti di nutrienti.  In un metro quadrato, spargere da 5 a 8 kg di letame maturo, o quantitativi doppi di terricciato, e 100 g di fertilizzante ternario, NPK, con titolo in potassio elevato. In caso di terreni pesanti aggiungiamo sabbia, in terreni alcalini torba bionda, e procediamo alla zappatura. Il risultato finale dovrà essere fertile e ricco di sostanza organica, dotato di un buon drenaggio, a pH subacido, fresco. Durante il ciclo produttivo s’impiegano concimi azotati in copertura ma sempre rispettando le indicazioni del produttore.

1. Il cetriolo non necessita di lavorazioni profonde del terreno perché ha un apparato radicale superficiale. Possiamo limitarci a eseguire una buona zappatura, se il terreno era già stato messo a coltura in precedenza, in luogo della più faticosa vangatura. È importante però, prima di procedere alla lavorazione del terreno, predisporre una concimazione di fondo abbondante in grado di far fronte ai forti asporti di nutrienti. In un metro quadrato, spargere da 5 a 8 kg di letame maturo, o quantitativi doppi di terricciato, e 100 g di fertilizzante ternario, NPK, con titolo in potassio elevato. In caso di terreni pesanti aggiungiamo sabbia, in terreni alcalini torba bionda, e procediamo alla zappatura. Il risultato finale dovrà essere fertile e ricco di sostanza organica, dotato di un buon drenaggio, a pH subacido, fresco. Durante il ciclo produttivo s’impiegano concimi azotati in copertura ma sempre rispettando le indicazioni del produttore.

2. La scelta del seme, come nelle altre cucurbitaceae, è di primaria importanza: deve essere fresco, ben conservato e sano. Al momento dell’acquisto controllare la data di produzione delle sementi e non impiegare quelle rimaste dall’annata precedente. Diverse sono le tecniche di semina: in contenitori alveolati impiegando un seme per foro; in vasetto impiegando tre semi e allevando dopo la germinazione solo quello più vigoroso; direttamente in pieno campo in buchette riempite sul fondo con compost e terriccio, impiegando quattro semi lasciandone al massimo due se si coltiverà su sostegni. I semi devono essere nel terreno con la punta verso il basso per facilitare l’affondamento nel terreno delle radici e l’emergenza dei cotiledoni. La germinazione avviene a partire da 14°C, ma è ottimale con temperature intorno ai 25°C. I tempi d’attesa sono in funzione della temperatura, da un minimo di tre giorni fino a quindici.

2. La scelta del seme, come nelle altre cucurbitaceae, è di primaria importanza: deve essere fresco, ben conservato e sano. Al momento dell’acquisto controllare la data di produzione delle sementi e non impiegare quelle rimaste dall’annata precedente. Diverse sono le tecniche di semina: in contenitori alveolati impiegando un seme per foro; in vasetto impiegando tre semi e allevando dopo la germinazione solo quello più vigoroso; direttamente in pieno campo in buchette riempite sul fondo con compost e terriccio, impiegando quattro semi lasciandone al massimo due se si coltiverà su sostegni. I semi devono essere nel terreno con la punta verso il basso per facilitare l’affondamento nel terreno delle radici e l’emergenza dei cotiledoni. La germinazione avviene a partire da 14°C, ma è ottimale con temperature intorno ai 25°C. I tempi d’attesa sono in funzione della temperatura, da un minimo di tre giorni fino a quindici.

3. Come per la maggior parte degli ortaggi, anche per il cetriolo l’irrigazione a pioggia è sconsigliata perché favorisce l’insorgenza di malattie fungine. Il metodo per infiltrazione laterale non sempre è consigliato: visto il tipo di apparato radicale è idoneo solo se impiegato fin dalle prime fasi perché lo scavo dei solchi può risultare dannoso per piante già sviluppate. Il migliore è il sistema localizzato pianta per pianta con manichette forate o con gocciolatoi. L’acqua non dovrebbe essere prelevata dall’acquedotto ma da un deposito d’attesa dove possa riscaldarsi fino a circa 20°C. Acqua troppo fredda rallenta lo sviluppo della pianta e riduce la dolcezza dei frutti. Scarsità d’acqua accentua il sapore amaro del frutto ed è solo con bagnature regolari che non lascino mai asciugare del tutto il terreno che si ottengono raccolti abbondanti.

3. Come per la maggior parte degli ortaggi, anche per il cetriolo l’irrigazione a pioggia è sconsigliata perché favorisce l’insorgenza di malattie fungine. Il metodo per infiltrazione laterale non sempre è consigliato: visto il tipo di apparato radicale è idoneo solo se impiegato fin dalle prime fasi perché lo scavo dei solchi può risultare dannoso per piante già sviluppate. Il migliore è il sistema localizzato pianta per pianta con manichette forate o con gocciolatoi. L’acqua non dovrebbe essere prelevata dall’acquedotto ma da un deposito d’attesa dove possa riscaldarsi fino a circa 20°C. Acqua troppo fredda rallenta lo sviluppo della pianta e riduce la dolcezza dei frutti. Scarsità d’acqua accentua il sapore amaro del frutto ed è solo con bagnature regolari che non lascino mai asciugare del tutto il terreno che si ottengono raccolti abbondanti.

4. La cimatura in orticoltura è una pratica controversa che ha tanti sostenitori quanti detrattori, basti pensare al caso del pomodoro. La cimatura servirebbe sia a contenere lo sviluppo in altezza della pianta sia a favorire l’emissione di branche laterali.  Nella coltivazione del cetriolino da sottaceto assume questo secondo significato trattandosi in genere di piante di dimensioni modeste.  Si pratica sul fusto principale dopo l’emissione della terza foglia (non si contano le prime due che sono i cotiledoni), sui rami laterali sopra la quinta foglia e sui rametti che da questi si sviluppano lasciando un solo fiore.

4. La cimatura in orticoltura è una pratica controversa che ha tanti sostenitori quanti detrattori, basti pensare al caso del pomodoro. La cimatura servirebbe sia a contenere lo sviluppo in altezza della pianta sia a favorire l’emissione di branche laterali. Nella coltivazione del cetriolino da sottaceto assume questo secondo significato trattandosi in genere di piante di dimensioni modeste. Si pratica sul fusto principale dopo l’emissione della terza foglia (non si contano le prime due che sono i cotiledoni), sui rami laterali sopra la quinta foglia e sui rametti che da questi si sviluppano lasciando un solo fiore.

5. La raccolta deve essere effettuata prima che i frutti superino le dimensioni indicate per la conservazione e i semi divengano evidenti, la polpa deve essere ancora consistente e croccante. Si effettua a giorni alterni con forbici o coltello affilato e mai spezzando il picciolo con le mani.  Il cetriolo è molto sensibile alle rotture, i rami e i piccioli spesso si sfilacciano formando delle ampie ferite che la pianta non riesce a rimarginare e che rappresentano una facile via d’ingresso per patogeni e funghi. Lasciare sulla pianta un frutto già surmaturo è un errore perché assume nella scala gerarchica interna alla pianta una posizione predominante nel tentativo di portare a maturazione i semi come mezzo di propagazione, consentendo soltanto un limitato sviluppo agli altri frutti.

5. La raccolta deve essere effettuata prima che i frutti superino le dimensioni indicate per la conservazione e i semi divengano evidenti, la polpa deve essere ancora consistente e croccante. Si effettua a giorni alterni con forbici o coltello affilato e mai spezzando il picciolo con le mani. Il cetriolo è molto sensibile alle rotture, i rami e i piccioli spesso si sfilacciano formando delle ampie ferite che la pianta non riesce a rimarginare e che rappresentano una facile via d’ingresso per patogeni e funghi. Lasciare sulla pianta un frutto già surmaturo è un errore perché assume nella scala gerarchica interna alla pianta una posizione predominante nel tentativo di portare a maturazione i semi come mezzo di propagazione, consentendo soltanto un limitato sviluppo agli altri frutti.

Come conservarli sottaceto

I cetriolini si possono conservare sia sottaceto sia sottolio. La preparazione sottaceto è piuttosto semplice e non richiede particolari abilità. I cetriolini da conservare sottaceto devono essere lavati in acqua corrente fredda, lasciati asciugare su un canovaccio pulito e posti dentro quello che sarà il vaso destinato alla conservazione. Si salano, si chiude il vaso e si lasciano riposare, senza metterli al sole, per un’intera giornata. I cetriolini così trattati “butteranno” acqua. Scolate il liquido dal vaso, aggiungete alloro e, se gradito, un po’ di aglio a rondelle, poi versate aceto bianco fino a coprirli, chiudete il vaso e sterilizzate per mezz’ora in acqua bollente. Lasciate i vasetti nella pentola fino a che non saranno freddi e metteteli in dispensa al fresco e al buio.

I lavori da fare nell’orto estivo

Le attività da svolgere in questo periodo sono davvero molte, anche in base a ciò che si è seminato in precedenza e a ciò che si vuole coltivare nel periodo estivo:

  • dopo le raccolte primaverili si dovrebbe preparare il terreno per le colture estive, cominciano da una accurata pulizia da foglie e radici e procedendo con zappatura e aerazione. L’ultimo passaggio dovrebbe essere quello di incorporare nel terreno un po’ di compost maturo;
  • curare molto l’irrigazione dell’orto a causa delle temperature più calde. Si può pensare ad una pacciamatura per mantenere più a lungo l’umidità del terreno e limitare la crescita della erbacce;
  • installare sostegni e tutori per le piante che ne avranno bisogno;
  • procedere con una sarchiatura regolare del terreno tra i filari di ortaggi per far sì che le erbacce non soffochino le piantine o sottraggano nutrimento alle nostre verdure;
  • effettuare la rincalzatura delle patate, delle piante solanacee, dei legumi e dei cavoli, coprendo il piede delle piante con nuova terra;
  • eseguire la sfemminatura dei pomodori, togliendo le parte della pianta improduttive per rinforzare i rami che daranno frutti.

Frutta e verdura da raccogliere nel primo mese d’estate

Giugno è un mese ricco di raccolti abbondanti: molte delle colture piantate nei mesi precedenti sono ormai pronte per essere raccolte. Si possono quindi raccogliere prima di tutte le insalate, che solitamente nell’orto non mancano mai, poi fave, piselli, cetrioli, i primi pomodori e i primi fagiolini, zucchine e piante aromatiche come origano e maggiorana, i cui rami possono essere tagliati e messi ad essiccare. Per quanto riguarda la frutta, a giugno si possono raccogliere fragole, ciliegie e pere precoci.
Per ottenere il massimo dalla frutta e verdura dell’orto è bene effettuare la raccolte nelle ore più fresche della giornata, al mattino o alla sera, usando forbici o coltelli affilati per evitare di danneggiare le piante.

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