Alberi da frutto: controlli e pulizia autunnale

Sia per le piante che hanno già dato il raccolto, sia per quelle ancora cariche di frutti, nel frutteto a fine settembre occorre la manutenzione autunnale. Vediamo quali sono i lavori più importanti.

Francesca Meinardi
A cura di Francesca Meinardi
Pubblicato il 21/09/2021Aggiornato il 21/09/2021
alberi

Settembre è un mese molto attivo nel frutteto sia per gli alberi che hanno già dato raccolto, sia per quelli con i frutti quasi maturi o pronti da raccogliere. In particolare, occorre fare molta attenzione alla diffusione rapida di malattie fungine e di insetti nocivi, favoriti dal clima caratterizzato dal tepore diurno e dalle frequenti piogge. Si dovrà riprendere, o continuare, il monitoraggio della coltivazione per garantirne lo stato di cura e salute ottimali.

Il terreno

Partendo dal terreno, se nel frutteto si è scelto di avere un cotico erboso ai piedi delle piante, sarà opportuno tagliarlo a un’altezza che non superi i 5 cm, massimo 10 cm. L’erba alta e incolta, infatti, potrebbe mascherare oltre i frutti a terra, anche la diffusione di parassiti che spostandosi di pianta in pianta risulterebbero difficili da individuare.

Gli sfalci possono essere lasciati sul terreno, se si desidera che il substrato benefici di apporto di sostanza organica, altrimenti si eliminano: questo favorirà una raccolta dei frutti caduti a terra più pratica e veloce, soprattutto ai piedi dei castagni da cui, entro un mese, inizieranno a cadere i ricci.

Se invece il terreno del frutteto fosse sterrato, si provveda a lavorarlo con minuzia per una profondità di almeno 10 cm così da non recare danno all’apparato radicale ma consentire comunque una buona aerazione al substrato e un veloce assorbimento dei concimi eventualmente necessari.

Potatura verde

Sulle piante sulle quali è già stata fatta la raccolta della frutta, si potrà procedere con la potatura verde, in modo da sfoltire la chioma e consentire alle piante una maggiore aereazione: si pensi agli albicocchi, ai susini e agli alberi di pesco per esempio.

La potatura nelle piante giovani è inoltre un metodo essenziale per impostare una forma di base per la crescita futura della pianta e consente di individuare con rapidità eventuali malattie del legno, prima fra tutte la pericolosa “carie”, una patologia vegetale che causa la lenta necrosi dei tessuti legnosi.

Insetti e parassiti

Sugli alberi ancora carichi, si controllino con cura i frutti per eliminare tempestivamente quelli attaccati da insetti dannosi, o da malattie. A questo punto è meglio eliminare i frutticini che non arriveranno a maturazione, oltre ai frutti marci che, se non rimossi, diventeranno incubatori di malattie facilmente propagabili. Si faccia attenzione a smaltirli direttamente nei cassoni della raccolta organica del proprio comune, avendo cura di disinfettare poi i recipienti utilizzati per il trasporto, in modo da non diffondere le infezioni.

Se sugli alberi di drupacee si notasse la presenza di rami secchi e frutti marci, si provveda a eliminarli facendo la massima attenzione che non si tratti di un attacco di monilia, una malattia fungina molto pericolosa. Si riconosce perché i frutti imbruniscono, marciscono e si ricoprono di minuscole sfere di muffa disposte in cerchi concentrici.

Nel caso fosse proprio monilia, si dovrà operare un taglio che affondi nel legno sano fino ad almeno 20 cm, e bruciare quanto reciso perché non infetti altro materiale vegetale.

Valutare il carico dei rami e sostenerlo

In attesa della maturazione del raccolto, è importante controllare che le piante abbiano un buon equilibrio. I rami nel sostenere il carico fruttifero, sono sottoposti a una grande sollecitazione che rischia di portarli alla rottura. Allora bisogna provvedere per evitare che si rompano.

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I rami più carichi e che sembrano in pericolo, devono essere sostenuti con pali di legno che li aiutino a sopportare nei punti più critici i carichi, fino allo svuotamento della pianta. Solo allora si potranno rimuovere.

Come procedere per la raccolta

Il momento esatto in cui raccogliere non è possibile indicarlo; qui entra in gioco l’esperienza di ognuno e la conoscenza delle piante: un frutto troppo acerbo sarà rigido e poco zuccherino mentre uno troppo maturo rischierà di marcire.

È necessario fare attenzione, staccando il frutto, a non danneggiare la corteccia dei rami perché piccole ferite possono diventare ingresso per dannose malattie.

La raccolta va effettuata quando l’ambiente è asciutto, e i frutti stessi siano asciutti, quindi non in giornate piovose o uggiose, e non più non bagnati dalla rugiada, ma neanche troppo scaldati dal sole. A settembre questo significa la seconda metà della mattinata di una giornata assolata.

I frutti dopo essere stati raccolti, vanno allargati in cestini o sui tavoli in un locale fresco e aerato, e vanno separati da quelli rovinati. Tra quest’ultimi ce ne potranno essere di irricuperabili mentre quelli troppo maturi, che presentino ammaccature o altre imperfezioni, potranno essere consumati subito nelle loro parti migliori, o utilizzati in cucina per marmellate o altre ricette.

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