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La pianta del peperone, Capsicum annuum, raggiunge un’altezza che varia dai 45 ai 90 cm, secondo la varietà e le condizioni di coltivazione. È annuale, ma capace di vegetare anche un secondo anno se riparata dal freddo, divenendo progressivamente più legnosa a partire dal basso. I rami, infatti, nel normale ciclo annuale restano verdi e di consistenza erbacea mentre la base del fusto, avanzando la maturazione dei frutti, perde il colore verde e lignifica. Così mediterraneo per colore, sapore e tradizione gastronomica, in realtà il peperone è originario dell’America del Sud. Portato dagli spagnoli in Europa nella seconda metà del XVI secolo, conosce in breve tempo il favore del pubblico, una fortuna che da quel momento non si è mai interrotta. Si tratta di una pianta che si può coltivare sia in vaso che nell’orto: bastano poche cure per farla prosperare e avere un raccolto abbondante e saporito.
Come coltivare i peperoni in vaso
La pianta del peperone si presta bene anche per la coltivazione in vaso, ma in questo caso l’esposizione del terrazzo o del balcone è molto importante. I peperoni, infatti, amano il sole: è quindi necessario scegliere un punto in cui possa riceverne i raggi per molte ore consecutive e possibilmente un’esposizione est o ovest oppure sud est o sud ovest. Serviranno poi vasi abbastanza grandi, di circa 30 cm di diametro, predisponendo uno strato di argilla espansa sul fondo e riempiendolo con terriccio arricchito con compost maturo.
Le principali cure da dedicare ai peperoni in vaso sono legate all’irrigazione, visto che la scarsità di terriccio disponibile non consente alle radici di resistere a lungo senza acqua: bisognerà quindi annaffiare regolarmente con acqua a temperatura ambiente, evitando però i ristagni idrici.
Per evitare che le piante si spezzino sotto il peso dei frutti, conviene piantare nel vaso un bastone che funga da tutore e che sostenga il fusto della pianta.
Il fiore del peperone è di colore bianco puro o ceroso, portato reclinato dopo la fecondazione. Si tratta di fiori ermafroditi con organi maschili e femminili che raggiungono la maturità di solito insieme così da consentire una fecondazione autogama. La fioritura è scalare, favorita da temperature alte e disponibilità idrica.
I frutti del peperone si raccolgono appena questi sono maturi o anticipando i tempi perché i frutti immaturi completano il loro ciclo anche spiccati dalla pianta. I peperoni possono essere divisi per colore – gialli, rossi, arancione, violetti, verdi – senza contare tutte le possibili combinazioni. Quando sono acerbi sono tutti verdi e, solo a maturazione, virando progressivamente e spesso non in modo uniforme su tutta la superficie, manifestano il loro vero colore.
Come coltivare i peperoni nell’orto
Al peperoni serve un terreno ben esposto, caldo e in pieno sole perché è un ortaggio che cresce bene in climi miti, tipicamente mediterranei. Sole e riparo del vento, uniti ad un terreno ricco di humus, garantiscono produzione di frutti grandi, numerosi e di sapore pieno. Il peperone richiede un terreno fresco ma non intriso d’acqua; proprio per questo motivo in zone piovose si coltiva in aiuole sopraelevate dotate di profonde fossette di drenaggio per migliorare lo sgrondo. Preferisce annaffiature contenute e costanti, da preferirsi a forti bagnature distanziate nel tempo. Si bagna la sera al piede con acqua non fredda.
Il sesto d’impianto può essere quadrato con 50 cm di distanza fra le fila e sulla fila. In caso di varietà espanse si possono sfalsare le file o aumentare la distanza fra queste a 70 cm.
Irrigate e fertilizzate con regolarità, le piante di peperone possono produrre i loro per circa due mesi, raggiungendo un numero superiore a dieci e un peso di oltre 2 kg per pianta.
Si coltivano, secondo gli studi di fitosociologia, vicino a peperoncini, cavoli e prezzemolo.
Come piantare i peperoni
La coltivazione dei peperoni può cominciare con la semina a partire da marzo in un ambiente protetto, che preservi le piantine dalle basse temperature. Si procede mettendo due semi per ogni contenitore, sistemando poi il semenzaio in un ambiente che assicuri una temperatura di almeno 15 gradi. Bisogna poi annaffiare il terreno e avere cura di mantenerlo umido fino alla germinazione, che in condizioni ottimali avviene dopo circa due settimane. Le annaffiature dovranno comunque proseguire con moderazione fino a quando le piantine non avranno raggiunto un’altezza di circa 6-7 cm; a questo punto si dovrà procedere a diradarle, tenendo solo quelle più robuste e mettendole poi a dimora in primavera inoltrata, quando si è sicuri che le temperature non scendano sotto i 15 gradi nemmeno di notte.
Come potare i peperoni
Per ottenere un buon raccolto bisogna potare la pianta in maniera corretta, eliminando alcuni frutti per fare in modo che la pianta concentri le sue energie in quelli rimanenti. La pianta del peperone aumenta in maniera esponenziale, biforcandosi e suddividendo ancora ogni biforcazione in due parti. La potatura dovrebbe eliminare sempre una delle due biforcazioni, in modo da ottenere meno frutti, ma di dimensioni maggiori.
Quando raccogliere i peperoni
Il periodo ideale per raccogliere i peperoni è quello estivo: nei mesi di giugno, luglio, agosto e fino a fine settembre, quando si presentano pienamente colorati, sodi, con buccia di colore brillante e capace di riflettere la luce e il sole, tesa e senza raggrinzimenti che indicano un inizio di disidratazione. Per dare il meglio di sé il peperone deve essere consumato in breve tempo; non si conserva all’interno di sacchetti di plastica o contenitori ermetici perché perde umidità, favorendo fenomeni di condensa e marcescenza.
Nel caso di consumo ritardato è meglio raccogliere i peperoni in anticipo, quando il colore è pieno su tre quarti della superficie, lasciando completare la maturazione in un cesto in luogo fresco, luminoso e ben aerato. Al sopraggiungere dei primi freddi bisogna raccogliere tutti i peperoni presenti sulla pianta. Per spiccare il frutto dalla pianta utilizzate sempre un coltello affilato o forbici da giardinaggio tagliando il peduncolo del frutto a metà, senza strappare.
I nemici da cui difendersi
Il peperone appartiene, come il pomodoro, alla famiglia delle Solanaceae. È una pianta molto produttiva, capace di asportare notevoli quantità di nutrienti dal terreno, soggetta a virosi, malattie fungine e parassitosi comuni. Per questa ragione è bene non ripetere la coltivazione dei peperoni sullo stesso appezzamento per più anni consecutivi, né farla precedere e seguire da altre solanaceae.
Le malattie più diffuse sono:
- la tracheomicosi, che colpisce le piante causandone il disseccamento improvviso, a volte anche di una sola branca. Non esiste cura, bisogna scartare la pianta;
- il marciume apicale dei frutti quando si avvicinano alla maturazione. In questo caso occorre anticipare il momento del raccolto spiccando i frutti una volta raggiunto il colore tipico su tre quarti della superficie;
- il punteruolo del peperone, un piccolo insetto volante di colore scuro che attacca tutte le parti della pianta. La pianta perde colore, le foglie e i frutti si accartocciano deformandosi. Le bacche colpite devono essere scartate.