Il kiwi è la bacca commestibile (frutto) della pianta di Actinidia; la raccolta si effettua a fine ottobre/inizio novembre, mentre i frutti conservati maturano a dicembre. Da una pianta di actinidia in piena produzione si può arrivare a raccogliere anche 30-50 kg di frutti. In estate, è necessario eseguire alcune operazioni di manutenzione come la potatura verde, le irrigazioni (l’ideale è con un impianto a goccia per garantire il regolare apporto idrico), il taglio del manto erboso alla base delle piante e l’ultimo diradamento dei frutticini da eseguire entro la fine del mese di luglio, o al massimo ai primi di agosto.
Al genere Actinidia appartengono circa 50 specie, tra queste le più coltivate sono Actinidia deliciosa varietà ‘Hayward’ e Actinidia chinensis selezionata in Nuova Zelanda.
Si tratta di una pianta rampicante che può raggiungere 8 – 10 metri di altezza, il fusto presenta tralci anche molto lunghi. A differenza della maggior parte delle specie fruttifere, l’actinidia, è una specie lianiforme che nella coltivazione deve essere sostenuta con strutture opportunamente predisposte. Le foglie sono decidue, cuoriformi con picciolo molto lungo. Il frutto è a forma di uovo, il colore della buccia va dal bruno dei frutti più esposti al sole, al bruno-verdastro dei frutti più ombreggiati; l’epidermide è ricoperta da peli fini; il peso varia da 80 a 130 grammi; la polpa in genere è di colore verde smeraldo, succosa e aromatica, a completa maturazione raggiunge un gradevole equilibrio tra zuccheri e acidi. Esistono specie e varietà a polpa gialla e di dimensioni differenti: dalle minuscole alle più grosse.
Questa semplice operazione si esegue dal mese di maggio al mese di agosto.
I germogli eccessivamente vigorosi devono essere tagliati tempestivamente. Eliminando tali rami, all’ascella della foglia nasceranno dei nuovi germogli che porteranno frutto.
Ramo nuovo che si è sviluppato dal germoglio all’ascella della foglia, con caratteristiche idonee per la fruttificazione.
È un’operazione importante per favorire la pezzatura dei frutti rimasti, cioè la possibilità di raggiungere dimensioni adeguate. Perché il diradamento sia efficace, è consigliato eseguirlo in più volte: prima della fioritura, a metà-fine giugno e adesso, a fine luglio-inizio di agosto per la rifinitura finale.
Occorre diradare tutti i frutti doppi o tripli (1), lasciando solo il frutto centrale ed eliminando quelli laterali che resterebbero piccoli e deformi. Occorre eliminare i frutticini che si sono sviluppati irregolarmente (2) e quelli troppo piccoli per arrivare a maturazione (3).
La pianta di Actinidia si distingue per essere una specie dioica, con piante che portano solo fiori femminili e altre solo fiori maschili. Per questo motivo, per garantire una corretta impollinazione e fecondazione (e quindi produzione di frutti), occorre mettere a dimora almeno un esemplare maschio ogni 6-7 femmine. In genere, il maschio si sviluppa con maggior vigore.
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