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Per chi ha la disponibilità di terreno libero, esiste la possibilità di impiantare un piccolo frutteto familiare che, scegliendo alberi a produzione scalare, potrà fornire la frutta per quasi tutto l’anno. In queste pagine vi proponiamo un progetto per mettere a dimora un frutteto familiare che offra una produzione diversificata per molti mesi, anche con prodotti serbevoli, in uno spazio di 35 x 17 metri circa, ben esposto al sole.
Qualità prima della quantità
Il frutteto familiare deve essere progettato per rispondere alle esigenze della famiglia e alle sue possibilità di lavoro più che al raggiungimento di produzioni elevate che in buona parte andrebbero sprecate. La qualità delle produzioni è l’unico parametro da seguire. Per questo si devono scegliere piante resistenti e limitare al minimo gli interventi con prodotti antiparassitari preferendo la lotta integrata e i metodi dell’agricoltura biologica.
La pratica del diradamento dei frutti è fondamentale per ottenere frutti di buona pezzatura ed elevata qualità, ricchi di polpa. Inutile produrre una miriade di mele di pochi centimetri di diametro dove fra buccia e torsolo resta poco da mangiare.
Per garantire alla pianta un aspetto armonioso e una lunga vita produttiva, le potature dovranno essere fatte in modo equilibrato, non esasperato come vediamo nella frutticoltura moderna condotta a spalliera.
I gusti e le necessità famigliari
Per procedere alla scelta delle piante da frutto da mettere a dimora è necessario conoscere i gusti della famiglia. In non pochi casi si mettono a dimora alberi i cui frutti piacciono più a livello ideale che nella realtà. Un esempio è il cotogno, albero splendido dalle grandi foglie, fioritura spettacolare, con frutti profumatissimi ma inadatti al consumo fresco. Nella maggior parte dei casi buona parte di questi frutti sono gettati, regalati, o utilizzati a scopo decorativo dentro casa fino a quando non iniziano a marcire.
Importante è anche l’analisi quantitativa dei consumi. Un nucleo familiare piccolo, senza famiglie satellite collegate, nei momenti di raccolto si troverà facilmente con più frutta di quanta ne può consumare. Le pere, per esempio, hanno spesso maturazione quasi contemporanea, sulla pianta e fra le piante diverse della stessa varietà, ed essendo alberi piccoli si è portati a metterne a dimora un numero superiore di quelli necessari. Molti frutti divengono surmaturi prima di essere consumati e la tradizione a trasformare le pere in confettura è poco diffusa.
Impostazione generale del frutteto
Il frutteto familiare deve durare nel tempo senza esaurire da un anno all’altro un tipo di produzione, quindi è necessario assicurare un rinnovo delle piante mettendo a dimora alberi della stessa specie in modo scalare a distanza di qualche anno uno dall’altro.
Devono essere sostituiti soggetti stentati, improduttivi, con ferite e/o scosciature che abbiano provocato la perdita di buona parte della chioma, vecchi a tal punto da essere entrati senza dubbio nella fase calante della produzione.
Il frutteto familiare deve essere considerato un’entità produttiva e non un bosco di alberi da frutta. Non avremo mai soggetti di grande taglia, ma piante giovani, ben potate e produttive con ridotte distanze fra una e l’altra, spazi fra le chiome per consentire il passaggio, i trattamenti, la raccolta e le operazioni di potatura. Sesti di impianto razionali, direzione dei filari chiara ed univoca, da Nord a Sud per meglio sfruttare tutto l’irraggiamento solare.
Le piante proposte in queste pagine necessitano di una distanza sulla fila di circa sei metri. Fra le fila si può tenere la stessa distanza così da creare reticoli regolari.
Fase di impianto del frutteto familiare
Per impiantare un frutteto familiare è necessario disporre di un terreno vocato oppure procedere a una lavorazione di fondo che renda il terreno fertile, ricco di sostanza organica e ben drenato.
Lo spazio deve essere esposto al sole il maggior tempo possibile, preferibilmente pianeggiante, protetto da venti dominanti.
È importante accertare che il terreno non abbia ospitato in tempi recenti alberi da frutto o piantate di viti che potrebbero aver esaurito i nutrienti in modo selettivo rendendolo inadatto.
La lavorazione del terreno può essere effettuata a buche per mettere a dimora i singoli alberi, a filari per i piccoli frutti o totale nel caso si voglia procedere a uno scasso profondo circa un metro per incorporare letame maturo, fertilizzanti a lenta cessione, correttori del pH e sabbia se è necessario porre rimedio a un’eccessiva pesantezza causa di ristagni.
Alberi irrinunciabili
Prima di concedere spazio ai propri desideri, talvolta al limite dell’areale di diffusione (per esempio il mandorlo in montagna), è necessario individuare quelle specie di fruttiferi che sono irrinunciabili e che possono offrire produzioni di buona qualità nel tempo.
I meli
I meli devono rappresentare per ogni frutteto familiare la prima scelta. Le mele coprono un lungo periodo di raccolta, si inizia con le mele precoci, già pronte in agosto, da consumare in breve tempo, fino alle classiche mele da serbo che ben conservate, in luogo fresco e senza traumi, si consumeranno per buona parte dell’inverno.
Le mele più indicate per il frutteto familiare perché produttive e resistenti alle malattie possono essere: le mele Gala, precocissime, gustose, croccanti, dolci e acidule, ancora dissetanti, ideali per la seconda parte dell’estate; le classiche Golden che maturano più avanti, affidabili e versatili; le verdissime Granny Smith di origine australiana, verdissime, di sapore e profumo spiccato, a maturazione tardiva, ma da consumare nel breve; la mela Campanina per chiudere le proposte, vecchia varietà che non conosce pari anche fra le più moderne in quanto a capacità di resistere alla conservazione con metodi naturali senza l’ausilio dell’atmosfera controllata delle celle frigorifere,
I pruni
La scelta di inserire le prugne nel frutteto familiare è molto legata alle abitudini alimentari. Per il consumo fresco Sorriso di primavera, originaria del Giappone, resistente al freddo, precoce, con frutti che maturano già all’inizio di giugno, è adatta a precedere la tradizionale Goccia d’oro che pronta circa 20 giorni più tardi. In questo modo l’epoca del raccolto, effettuato in modo scalare si protrae per circa 40 giorni. In coda la prugna Stanley è un’ottima scelta per chi produce marmellate, gelatine, e confetture casalinghe, ma gli appassionati non la disdegnano neppure fresca.
I peri
Tre piante di pere, oltre ad essere belle da vedere per la fioritura candida che si accompagna all’emissione delle foglie, basteranno per coprire le richieste. Santa Maria è una varietà precoce che può essere raccolta dall’inizio di luglio, le pere del gruppo William seguono a circa un mese di distanza, più tardive, e da lasciare maturare in buona parte sulla pianta Kaiser che meglio impersonano il carattere tradizionale della pera come frutto preautunnale, succoso e da maneggiare con cura perché da consumare un attimo prima che diventi surmaturo.
Gli albicocchi
Consigliare le varietà di albicocca da piantare è sempre difficile e, per un’esperienza che tutti hanno fatto a proprie spese, le varietà precoci sono inadatte per il frutteto familiare dove la costanza di produzione è ben più importante della primizia. Le varietà precoci in buona parte del territorio nazionale sono soggette a fruttificazione alterna, a volte addirittura sporadica perché i fiori ed i frutticini sono falcidiati da gelate tardive. Meglio orientarsi su Portici, matura a luglio, in contemporanea con la classica Reale d’Imola, ma rispetto a questa mostra meno problemi sanitari e di coltivazione.
I ciliegi
Tutti desiderano possedere un ciliegio all’interno del frutteto familiare, forse perché nessun frutto è più buono di questo raccolto e mangiato. Sono molte le varietà di ciliegia duracina (i duroni, a frutti grossi, con polpa compatta, resistente al trasporto) che trovano presso i consumatori sempre maggiore consenso, ma la loro coltivazione non è così facile perché richiedono trattamenti antiparassitari e di prevenzione puntuali. Senza l’utilizzo di prodotti specifici a fronte di problematiche accertate gran parte del raccolto può andare perduto. Celeste per la precocità, la pezzatura dei frutti, il sapore intenso, e per il portamento assurgente che consente di coltivare piante mantenute piccole e in poco spazio è una scelta interessante.
I peschi
Non sempre di facile coltivazione perché afflitte con maggiore frequenza di altri fruttiferi da problemi sanitari, le pesche sono un altro frutto irrinunciabile. Alberi di dimensioni modeste, ma decorativi per il rigoglio vegetativo e per i frutti dall’aspetto solare devono avere migliore esposizione possibile. Fra le pesche a pasta gialla è sempre consigliata la classica Redhaven, da affiancare a Maria Bianca a polpa bianca, e da Nettarine scelte fra le nuove varietà proposte nei garden, sempre fra quelle acclimatate in zona con successo.
Un frutteto familiare come quello proposto lascia ampi spazi liberi ed è un luogo piacevole.
I trattamenti necessari, come la distribuzione di prodotti rameici, possono essere eseguiti anche senza dover ricorrere a trattori o mezzi ingombranti che richiedano corsie di passaggio.
Così, nello spazio libero tra gli alberi è possibile coltivare piccoli frutti o rose. Fra i piccoli frutti considerate i lamponi e i mirtilli americani. Tra i primi scegliere fra le varietà bifere, cioè che fruttificano due volte nella stagione così da poterne disporre su un arco di tempo maggiore. Tra i mirtilli americani scegliete le varietà a frutti grossi che si conservano facilmente anche solo per surgelazione.