Fagiolini maturi dall’orto

Ortaggi produttivi che richiedono poche cure di coltivazione, in estate i fagiolini sono maturi ed è il momento del raccolto. Si possono utilizzare in moltissime ricette, in insalata o per preparare conserve dal sapore delicato.

Alessandro Mesini
A cura di Alessandro Mesini
Pubblicato il 03/07/2019Aggiornato il 03/07/2019
Fagiolini maturi dall’orto

Amatissimi ortaggi di stagione, difficilmente disponibili negli altri periodi dell’anno, adesso i fagiolini sono maturi. I fagiolini hanno la struttura delle piante, le foglie e anche i baccelli simili a quelli del fagiolo, così come molte esigenze colturali, tanto che alcune varietà e ibridi vengono definiti “fagioli mangiatutto”.

I fagiolini possono essere distinti in due grandi gruppi:

  • cespugliosi di altezza compresa fra 30 e 60 cm che producono una ricca vegetazione e tendono a ricoprire tutto il terreno lasciando libero solo lo spazio fra una fila e l’altra per il passaggio. Alcune varietà portano i baccelli sopra le foglie rendendo la raccolta più facile e veloce.
  • rampicanti da coltivarsi su sostegni alti anche più di due metri. Offrono un raccolto in genere doppio, più diluito nel tempo, e di sapore più spiccato. Le piante sono meno colpite da malattie perché l’aria circola liberamente all’interno della chioma.

Ma possono essere suddivisi anche per il colore: verdi, gialli o porpora. Più o meno allungati, più o meno carnosi hanno tutti sapore simile che spesso il condimento uniforma.

Come si coltivano i fagiolini: terreno e posizione

I fagiolini richiedono un terreno ben esposto al sole e caldo, mai arido e secco. Le aiuole fredde e con ristagno non sono indicate per la coltivazione. Il suolo dovrà essere di medio impasto, non così sabbioso da essere sciolto e non così argilloso da essere pesante, ricco di sostanza organica e lavorato in profondità per mantenere una buona freschezza, a pH tendenzialmente neutro e povero di calcio.

Come concimazione basta una letamazione leggera (2 kg per metro quadrato) con materiale ben decomposto da effettuarsi con grande anticipo, già nell’autunno precedente. Evitate sempre un eccesso di azoto che promuove un forte sviluppo della vegetazione a discapito della formazione di baccelli.

A fine ciclo tagliate le piante al piede senza estirpare le radici e procedete alla vangatura del terreno. Le leguminose a livello delle radici sono provviste di noduli dove avviene l’organicazione dell’azoto grazie ai batteri che qui si insediano. Per questa ragione sono considerate colture miglioratrici capaci di incrementare la naturale fertilità del terreno.

Dal seme al frutto dei fagiolini

Adesso i fagiolini sono maturi, ma per la loro coltivazione la scelta del seme è importantissima e deve essere effettuata “in mano” valutando, prima di metterli nel terreno, uno per uno, i fagiolini acquistati o conservati dal ciclo precedente. Si scartano i semi con segno di ammuffimento, con cuticola rotta, con variazione di colore molto accentuata e quelli così rinsecchiti da far avanzare sospetti sulla loro vitalità.

La semina deve avvenire quando la temperatura del terreno, misurata ad una profondità di 5 cm, raggiunge i 15°C. Nella pratica si raccomanda di attendere la metà del mese di aprile per dare inizio alle semine; al Sud si può anticipare a marzo, al Nord o in montagna si attenda maggio. Temperature insufficienti si tradurranno in tempi di germinazione molto lunghi e in un minor numero di semi germinati. In condizioni ideali impiegano una sola settimana a emergere dal terreno.

Per i fagiolini cespugliosi la semina si effettua lungo la fila a 10 cm di distanza ad una profondità di 3-4 cm. Le fila, distanti 45 cm, devono essere orientate nel senso del cammino del sole. I fagiolini rampicanti si pongono a una distanza doppia lungo la fila se si utilizzano sostegni lineari.

 I fagiolini vanno bagnati al piede con regolarità e abbondanza perché il terreno per sostenere una buona produzione deve restare sempre più che fresco. La siccità e la mancata raccolta dei baccelli pronti bloccano la formazione di nuovi frutti.

Pericoli da tenere sotto controllo

Il fagiolino pur essendo una pianta resistente ai patogeni ha diversi nemici.
  • Gli afidi, sono i parassiti più diffusi. Per tenerli lontani coltivate una fascia d’agli per proteggerli, oppure seminate cespi di nasturzi sui quali i parassiti si concentreranno.
  • La ruggine, che si manifesta con pustole su entrambe le pagine fogliari, e l’antracnosi, riconoscibile per la formazione di macchie fogliari brune e/o grigiastre sui baccelli, si possono prevenire con irrorazioni di solfato di rame.
  • Non c’è rimedio al virus del mosaico del fagiolo che si trasmette per seme o dagli apparati buccali succhiatori degli afidi. Le foglie presentano bande decolorate, si deformano e si riempiono di bolle. Le piante devono essere estirpate e allontanate dall’orto, poi distrutte. Non introdurre in compostiera.
  • Le chiocciole e limacce che si combattono con la raccolta manuale, il mattino presto o dopo la pioggia.
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