I lavori di novembre

Pulizia del terreno dai residui vegetali e protezione delle colture ancora presenti: sono questi i lavori più importanti nell'orto, che non si possono rimandare.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 21/11/2013Aggiornato il 21/11/2013
lavori nell'orto

1. Pulizia del terreno

In questo momento la pulizia del terreno nell’orto non è soltanto un fatto d’ordine estetico ma, ben più importante, un accorgimento di prevenzione sanitaria. Tutti i resti vegetali lasciati sul terreno vanno soggetti a marcescenza e decomposizione divenendo perfetto substrato per il proliferare di parassiti e virosi che, inevitabilmente, si ripresentano l’anno successivo con rinnovato vigore. E questa è soltanto la parte visibile. Quello che è sottoterra è sicuramente peggio perché la pulizia superficiale del terreno lascia nascosti, ma pur sempre presenti, tutti gli apparati radicali. Per questa ragione, a fine ciclo è opportuno sradicare le piante piuttosto che reciderle alla base con un semplice colpo di vanga.

Come distruggere i resti vegetali

Il materiale raccolto deve essere allontanato o distrutto. Non sempre è possibile distruggere con il fuoco i resti delle colture orticole perché si possono presentare ricchi d’acqua, oppure inzuppati dalla pioggia. La buona norma di conferire i detriti vegetali presso le stazioni ecologiche, ormai presenti in buona parte del territorio nazionale, per la raccolta differenziata dei rifiuti, può rendere questo compito anche più gravoso. Non tutti praticano il compostaggio che in questo caso potrebbe risolvere il nostro problema. La soluzione rimasta è l’interramento dei resti vegetali. L’interramento è un’operazione ben diversa dal semplice cumulo fuori terra perché elimina in modo definitivo il problema.

Scaviamo una buca sovradimensionata rispetto al volume di detriti vegetali che ci attendiamo di ricavare dal nostro orto. Il fondo della nostra buca dovrà essere almeno 50 cm più basso del livello di campo e la buca dovrà essere posta il più lontano possibile dalle aiuole da mettere a coltura. Stratifichiamo sul fondo il materiale vegetale fino a un’altezza massima di 30 cm, copriamo il tutto con un generoso strato di calce viva in polvere e chiudiamo col terreno avanzato. Rimettiamo a posto le zolle superficiali con cotico erboso integro, tagliate con la vanga, così da rendere minima la cicatrice sul prato.

Scaviamo una buca sovradimensionata rispetto al volume di detriti vegetali che ci attendiamo di ricavare dal nostro orto. Il fondo della nostra buca dovrà essere almeno 50 cm più basso del livello di campo e la buca dovrà essere posta il più lontano possibile dalle aiuole da mettere a coltura. Stratifichiamo sul fondo il materiale vegetale fino a un’altezza massima di 30 cm, copriamo il tutto con un generoso strato di calce viva in polvere e chiudiamo col terreno avanzato. Rimettiamo a posto le zolle superficiali con cotico erboso integro, tagliate con la vanga, così da rendere minima la cicatrice sul prato.

 

2. Tessuto non tessuto prima del gelo

Gli ortaggi presenti in pieno campo devono essere protetti dal freddo. Si possono collocare i tunnel da orto oppure coprire le colture con il tessuto non tessuto TNT, materiale che ha molti pregi:

  • è un prodotto immarcescibile anche se interrato o bagnato,
  • è permeabile all’aria, all’acqua e in parte anche alla luce, ma per le piante in accrescimento si consiglia di rimuoverlo durante il giorno,
  • è resistente allo strappo, si deforma solo leggermente con la trazione, si taglia con facilità e non si sfilaccia perché non ha una trama ordinata,
  • resiste agli sbalzi estremi di temperatura, non è alterato dai raggi ultravioletti,
  • è leggero (circa 20 grammi per metro quadrato), facile da maneggiare, riutilizzabile fino a quando conserva le sue caratteristiche di trasparenza e permeabilità (attenzione a non imbrattarlo eccessivamente),
  • è duttile potendo essere impiegato per piante singole (carciofo), per file di piante (sedano), per aiuole di piccole dimensioni (prezzemolo) o grandi (cavoli),
  • è economico.

La sua azione consente di ottenere a livello del suolo temperature più alte di uno o due gradi rispetto all’atmosfera, differenza che spesso è sufficiente a garantire sopravvivenza e crescita degli ortaggi invernali.

3. Proteggiamo le aromatiche

 
Il punto debole delle piante aromatiche con struttura legnosa è il piede e la prima operazione è dare terra alle piante rincalzando rosmarino, lavanda e salvia. L’operazione può essere completata con una pacciamatura a base di paglia e foglie così da rendere “impermeabile” la zolla sottostante difendendo le piante da ristagni idrici. Per trattenere terra e foglia si prepara una striscia di reticella metallica alta circa 20 cm e lunga quanto il perimetro da proteggere. Si piega così da formare un quadrato aperto, si posiziona sul terreno, si fissano fra loro le due estremità libere, e si riempie.

Il punto debole delle piante aromatiche con struttura legnosa è il piede e la prima operazione è dare terra alle piante rincalzando rosmarino, lavanda e salvia. L’operazione può essere completata con una pacciamatura a base di paglia e foglie così da rendere “impermeabile” la zolla sottostante difendendo le piante da ristagni idrici. Per trattenere terra e foglia si prepara una striscia di reticella metallica alta circa 20 cm e lunga quanto il perimetro da proteggere. Si piega così da formare un quadrato aperto, si posiziona sul terreno, si fissano fra loro le due estremità libere, e si riempie.

 

4. Riponiamo tutori e gomme

Prima dell’arrivo del gelo è bene riporre tubi di gomma per annaffiare e tutori. I tubi devono essere vuotati lasciandoli scolare a cavallo di un sostegno in posizione elevata così che gli estremi non tocchino terra. Poi si puliscono esternamente con uno straccio umido e si arrotolano sul portatubo o in mancanza di questo a braccio. Con un paio di turaccioli di sughero si chiudono i due capi. Il gelo irrigidisce i materiali plastici e favorisce future rotture. I tutori tolti dal terreno devono essere puliti con cura, lasciati asciugare, e verificati per eliminare quelli crepati o accorciati se hanno la punta marcia.

Prima dell’arrivo del gelo è bene riporre tubi di gomma per annaffiare e tutori. I tubi devono essere vuotati lasciandoli scolare a cavallo di un sostegno in posizione elevata così che gli estremi non tocchino terra. Poi si puliscono esternamente con uno straccio umido e si arrotolano sul portatubo o in mancanza di questo a braccio. Con un paio di turaccioli di sughero si chiudono i due capi. Il gelo irrigidisce i materiali plastici e favorisce future rotture. I tutori tolti dal terreno devono essere puliti con cura, lasciati asciugare, e verificati per eliminare quelli crepati o accorciati se hanno la punta marcia.

 

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