I peperoncini da mangiare: belli e utili

Esistono tanti tipi di peperoncino mangerecci (di cui si consuma anche la polpa): come piantarli nell'orto, scegliendo tipologie diverse per forma, tonalità e caratteristiche organolettiche.

Anna Zorloni
A cura di Anna Zorloni
Pubblicato il 25/04/2023Aggiornato il 25/04/2023
peperoncini

Rispettando sempre le regole della rotazione colturale e dando un’occhiata alla luna, la primavera è il momento giusto per mettere a dimora le specie ortive che daranno i frutti durante tutta l’estate. Tra queste vi sono i peperoncini mangerecci.
Recandosi presso un vivaio o centro di giardinaggio ben fornito, sarà possibile scegliere tra diverse varietà di peperoncino mangereccio che, diversamente da quelli da seme, più forti e piccanti, hanno una polpa piuttosto spessa e croccante e un grado di piccantezza solitamente medio.

Forma e colore dei peperoncini mangerecci

I peperoncini mangerecci appartengono principalmente alle specie Capsicum annuum e Capsicum baccatum, e si distinguono per le caratteristiche della bacca: la forma può essere tonda o ovale più o meno allungata, o anche a forma di lanterna; il colore può essere verde, giallo, rosso, viola… Inoltre, possono avere sapore e grado di piccantezza diverso.

In primavera sono in vendita le piantine da orto pronte da mettere direttamente nel terreno, solitamente in contenitore alveolare (o pack) da 4 o 6 elementi, alte in media 10 cm, con 4-6 foglie. Oppure si trovano in singoli vasetti nel caso di piantine un po’ più grandi, alte 15 cm e dotate di 8-10 foglie.

Per le regole della rotazione colturale, per evitare stanchezza del terreno e ottenere il miglior risultato produttivo, è bene non coltivare i peperoncini in una parcella di terreno sulla quale sono state coltivate altre specie appartenenti alla medesima famiglia delle Solanaceae (per esempio pomodori, melanzane, peperoni, patate).

Come disporre le piante nell’orto: tutte le misure 

Il terreno dell’orto è già stato preparato il mese scorso e ora che le temperature lo consentono (il terreno deve avere una temperatura minima di 10 °C) si può procedere a mettere in terra le giovani piantine acquistate in vaso o in pack. Uno schema utile da seguire è quello che vede piante della stessa specie e varietà disposte sulla medesima fila.

1. Considerando lo sviluppo che le piantine raggiungeranno da adulte, si consiglia di metterle a dimora a una distanza di circa 40-50 cm l’una dall’altra, sulla fila. Per consentire, invece, il passaggio e il facile raggiungimento delle piante al momento della raccolta dei frutti o anche semplicemente per motivi colturali, è bene distanziare le file di 80-100 cm.

1. Considerando lo sviluppo che le piantine raggiungeranno da adulte, si consiglia di metterle a dimora a una distanza di circa 40-50 cm l’una dall’altra, sulla fila. Per consentire, invece, il passaggio e il facile raggiungimento delle piante al momento della raccolta dei frutti o anche semplicemente per motivi colturali, è bene distanziare le file di 80-100 cm.

2. Una volta fissate le misure, per mettere in terra le singole piantine, con una paletta da giardinaggio si scavano le buche d’impianto, larghe e profonde quanto il vasetto, quindi sufficienti a contenere il pane radicale delle singole piante. Queste vengono estratte dal vasetto di plastica, premendolo se necessario per facilitare l’operazione; quindi inserite nelle buche. La terra viene premuta con le mani ai bordi, così da farla aderire bene al pane radicale. Infine si innaffia abbondantemente ogni piantina.

2. Una volta fissate le misure, per mettere in terra le singole piantine, con una paletta da giardinaggio si scavano le buche d’impianto, larghe e profonde quanto il vasetto, quindi sufficienti a contenere il pane radicale delle singole piante. Queste vengono estratte dal vasetto di plastica, premendolo se necessario per facilitare l’operazione; quindi inserite nelle buche. La terra viene premuta con le mani ai bordi, così da farla aderire bene al pane radicale. Infine si innaffia abbondantemente ogni piantina.

Bagnature e concimazioni dei peperoncini mangerecci

Le piante di peperoncino raggiungono un’altezza massima variabile da 60 a 80 cm, quindi è utile inserire in prossimità di ogni piantina, un tutore, ovvero un bastoncino rigido o una canna di bambù alta circa 1 m da approfondire di circa 20 cm nel terreno. La pianta deve essere assicurata al tutore con dei legacci man mano che crescerà, considerando la consistenza semilegnosa (lignifica solo nella porzione più bassa) e fragile del suo fusto. Bagnature e concimazioni regolari accompagneranno la crescita delle piante, che matureranno i primi frutti da inizio estate (varietà più precoci) fino all’inizio dell’autunno (varietà più tardive), presentando contemporaneamente sulla pianta fiori e frutti.

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