Per chi ama l'orto, febbraio è il momento di cominciare a seminare gli ortaggi preferiti. Bisogna procedere in ambiente protetto (non all'aperto), usando cassette e terriccio da semina. In poco tempo si otterranno tante piantine a costo contenuto. Ecco come procedere per non sbagliare questa delicata operazione.
Seminare è un’arte antica che oggi molti hanno abbandonato a favore dell’acquisto di piantine pronte per il trapianto in piena terra nell’orto. Eppure, facendo un mero confronto economico, il risultato è tutto a favore della semina: con un po’ di terra, una brocca d’acqua, tempo e pazienza da una bustina si potranno ricavare un numero assai maggiore di piantine. All’inizio potranno sembrare stentate e piccole, ma avranno modo di recuperare e raggiungere in dimensioni e fioritura quelle acquistate pronte per il trapianto. Basterà avere metodo, costanza e seguire i nostri consigli. Per cominciare occorre procurarsi una cassetta da semina in plastica alta circa 10 cm, terriccio da semina e le bustine con i semi necessari. La soddisfazione è garantita!
La cassetta di semina, dopo essere stata pulita e disinfettata, potrà essere riempita con il nuovo terriccio. Utilizzate sempre materiale fresco, distribuendo a spaglio nell’orto o in giardino quanto residua dal ciclo precedente. La cassetta non deve essere molto profonda, bastano 10 cm. Anche tutte le pianticelle da orto sono poste in vendita in contenitori alveolati di altezza limitata.
La pressatura è un’operazione sempre necessaria e serve per eliminare le sacche d’aria presenti all’interno del letto di semina. Deve essere uniforme e non eccessiva, meglio se praticata con un pannello o coperchio della stessa misura interna della cassetta. Prima di eseguirla pareggiate il livello del terriccio con una spatola.
Nella preparazione del terriccio occorre creare dei piccoli solchi a file parallele ed equidistanti. Bastano 8 cm fra un solco e l’altro che tracceremo con l’aiuto di un listello, largo circa 1 cm, da inserire nel terriccio così che lasci un segno preciso. I solchi servono per interrare i semi alla stessa distanza e quindi per favorire il prelievo delle giovani pianticelle cresciute.
Distribuire il seme lungo il solco, cercando di spargerlo in modo uniforme. Per i semi più piccoli, difficilmente dosabili, chi lo desidera può prima mescolarli con terriccio fine così da “diluirli” e poterli spargere in modo più uniforme. I semi più grandi, invece, quelli che possiamo definire singoli, per esempio lo zucchino, andranno messi singolarmente nel solco a 10 cm circa di distanza uno dall’altro.
Ora occorre ricoprire in modo uniforme i semi. Muniti di un setaccio, passare il terriccio da semina facendolo cadere a pioggia e in modo omogeneo su tutta la superficie della cassetta di semina.
La nuova compressione del terriccio che operiamo sempre con l’aiuto del coperchio serve a eliminare le sacche d’aria presenti facendo in modo che il materiale aggiunto, fine e leggero, aderisca al seme. Se non vi è continuità e contatto fra seme e terriccio questo non germinerà nel modo ottimale. La pressione è l’equivalente della rullatura in pieno campo.
Bagnare è più complicato di quello che può sembrare. È necessario distribuire l’acqua frangendo il getto in goccioline finissime, inumidire bene senza infradiciare, e agire con una pressione molto ridotta così da non scalzare i semi dal terriccio. Un nebulizzatore a pompa manuale è la miglior soluzione per chi si avventura per la prima volta nel mondo della semina.
I tempi di germogliazione dipendono dal tipo di pianta scelta e da altri fattori, in primis, se l’umidità è corretta e costante, dalla temperatura. Consultate i manuali dove per ogni specie è riportata la temperatura minima alla quale il seme entra in attività. In genere bisogna ricreare temperature “primaverili” nel locale in cui verrà posizionata la cassetta.
Quando le pianticelle avranno almeno due foglie , sarà il momento di toglierle dal letto di semina per invasarle singolarmente, in attesa di farle crescere ancora prima di porle in pieno campo. In questa fase è importante mantenere integro il pane di terra, per quanto possibile, intorno alle radici, e maneggiarle con delicatezza perché gli apparati radicali sono sottili e fragili.
La semina anticipata a febbraio non consente di portare subito all’esterno le piante perché in molti casi le temperature sono ancora troppo basse e i ritorni di freddo probabili. Eseguiamo la ripichettatura, si chiama così l’operazione che consiste nel trapianto, in questo caso in vaso singolo, per dar modo alle radici di svilupparsi ancora sia in profondità, sia in larghezza.
Un check up contro gli insuccessi
Non avete ottenuto i risultati sperati? Oppure siete ancora dubbiosi sul da farsi e non sapete se avete le caratteristiche giuste per diventare un giardiniere “a partire dal seme”? Vi proponiamo una lista di attenzioni e punti critici che dovete tenere in attenta considerazione prima di provarvi nell’impresa della semina, sia anticipata, sia in piena terra.
1) La qualità del seme è il primo requisito.
Scegliere sempre semi in buste sigillate, di varietà certa, che riportano chiaramente caratteristiche della pianta e modalità di coltivazione. Osservare bene la data della campagna di raccolta e non utilizzare semi rimasti dalla primavera precedente.
2) Utilizzare terriccio da semina specifico
All’acquisto può rivelarsi più costoso del terriccio per fiori, ma è in grado di assicurare migliori risultati. L’importanza del substrato è fondamentale per sostenere le giovani piantine subito dopo la germinazione.
3) La profondità di semina
Su ogni bustina è indicata la profondità corretta a cui porre il seme. Se si semina troppo in profondità si può ritardare e ridurre la germinazione, se troppo in superficie si può verificare facilmente la disidratazione dei giovani tessuti.
4) Controlli quotidiani
Anticipare le semine in vaso, cassetta o semenzaio significa assicurare alle giovani piantine cure costanti perché sofferenze nella prima fase di coltivazione possono avere ripercussioni importanti anche più tardi. Il controllo deve essere quotidiano per verificare l’umidità del terreno e dell’aria, l’esposizione al sole che non deve mai essere diretta nelle prime fasi, la temperatura per evitare i colpi di freddo. Se questa routine di lavoro non è nelle vostre corde o nella vostra disponibilità di tempo, lasciate stare.
5) Il diradamento nelle semine a spaglio
Questa operazione serve a consentire alle giovani piantine di potersi sviluppare e, per quanto possa sembrare un controsenso, può essere necessario sopprimerne diverse.
6) Il trapianto
Deve essere sempre effettuato quando le piante sono vigorose, con internodi corti, vegetazione ben formata, anche se di piccola taglia, prima che invecchino in vaso e tendano a filare.
Che cosa seminare?
Si può seminare tutto. L’offerta sementiera copre ormai tutte le vostre possibili richieste e quando cercate proprio qualcosa di impossibile a trovarsi consultate il Web e scoprirete che appassionati della vostra stessa specie e varietà sono disposti a cedervi semi di quello che cercate, pagando ovviamente.
Iniziate con specie facili. Per gli ortaggi prezzemolo, come nelle fotografie, basilico, insalate, zucchini e zucche, per poi passare ai pomodori e a tutti gli altri. Per i fiori iniziate con il girasole e il tagete, che vi darà risultati strepitosi anche se non siete esperti, e poi ampliate il vostra raggio d’azione con zinnia, nasturzio, gonfrena, lobelia, statice, sanvitalia, cosmea.
Queste pagine sono state realizzate in collaborazione con la scuola della Fondazione Minoprio di Vertemate con Minoprio (CO). http://www.fondazioneminoprio.it