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Al momento di preparare l’orto, in genere si considerano sempre i “soliti” ortaggi: pomodori, zucchine, melanzane e insalate varie… sono quelli che rappresentano la tradizione culinaria del nostro paese, che crescono e rendono meglio, donando prodotti qualitativamente e quantitativamente migliori. Tuttavia oggi sul mercato l’offerta è molto ampia. Si possono trovare nuovi ortaggi non autoctoni, originari di altri paesi o addirittura continenti, dalla forma e dal sapore nuovi, che stuzzicano il nostro interesse. Per esempio Sechium edule (famiglia delle Cucurbitaceae), chiamata anche zucchetta chayote, zucchetta centenaria, sechio o zucchetta spinosa.
Zucchette spinose: frutto commestibile
Le zucchette spinose, Sechium edule, appartengono a una specie molto vigorosa, a portamento rampicante, che tende ad allungare i suoi fusti per metri aggrappandosi a tutori o anche semplicemente ad altre piante vicine. A fine estate, in seguito alla fioritura, produce frutti piriformi, lunghi fino a 15 cm, contenenti un unico grosso seme, avvolto dalla polpa. Esteriormente, il frutto è di colore verde brillante (tendente al giallo quando è maturo), ricoperto da aculei pungenti e fastidiosi. Il sapore è molto delicato e si consuma cotto in insalata, fritto, nel minestrone e molto altro. Quando si pulisce, il frutto deve essere tagliato a metà per eliminare il seme all’interno: si consiglia di fare questo lavoro sotto l’acqua perché rilascia un liquido appiccicoso.
Si coltiva anche da noi
Le zucchette spinose sono facilissime da coltivare. Originarie dell’America latina, possono svilupparsi e fruttificare con generosità anche nel clima mediterraneo, caldo e soleggiato, condizioni che ama e richiede, dove si comportano come specie perenne. Possono essere coltivate anche nel Nord Italia come specie annuale, da riseminare a ogni inizio stagione.
Altri ortaggi
Chi ama sperimentare, oltre alle zucchette spinose può provare altri ortaggi poco “usuali” da noi, ma più comunemente utilizzati in altri luoghi. Per esempio, nei paesi anglosassoni, si fa largo utilizzo di carote viola e pastinaca: da noi sono quasi del tutto sconosciute, ma possono facilmente trovare posto in orto.
Le prime sono varietà di carote caratterizzate da un elevato contenuto in antociani; proprio per questo motivo hanno questa inusuale colorazione violacea. La pastinaca (Pastinaca sativa), invece, assomiglia molto ad una carota, ma è di colore bianco-crema e, una volta cotta, ha il sapore simile a quello di una patata.
Sono entrambi tuberi la cui coltivazione è uguale a quella delle comuni carote: in terreno soffice, profondo e ben drenato possono essere coltivate facilmente con ottimi risultati.