Nell’orto: coltivare le zucchette spinose

Le zucchette spinose sono ortaggi presenti sulla tavola di molti Paesi, ma da noi quasi sconosciute. Eppure si adattano bene alla coltivazione nei nostri climi. Scopriamole insieme.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 23/06/2019Aggiornato il 23/06/2019
Nell’orto: coltivare le zucchette spinose

Al momento di preparare l’orto, in genere si considerano sempre i “soliti” ortaggi: pomodori, zucchine, melanzane e insalate varie… sono quelli che rappresentano la tradizione culinaria del nostro paese, che crescono e rendono meglio, donando prodotti qualitativamente e quantitativamente migliori. Tuttavia oggi sul mercato l’offerta è molto ampia. Si possono trovare nuovi ortaggi non autoctoni, originari di altri paesi o addirittura continenti, dalla forma e dal sapore nuovi, che stuzzicano il nostro interesse. Per esempio Sechium edule (famiglia delle Cucurbitaceae), chiamata anche zucchetta chayote, zucchetta centenaria, sechio o zucchetta spinosa.

Zucchette spinose: frutto commestibile

Le zucchette spinose, Sechium edule, appartengono a una specie molto vigorosa, a portamento rampicante, che tende ad allungare i suoi fusti per metri aggrappandosi a tutori o anche semplicemente ad altre piante vicine. A fine estate, in seguito alla fioritura, produce frutti piriformi, lunghi fino a 15 cm, contenenti un unico grosso seme, avvolto dalla polpa. Esteriormente, il frutto è di colore verde brillante (tendente al giallo quando è maturo), ricoperto da aculei pungenti e fastidiosi. Il sapore è molto delicato e si consuma cotto in insalata, fritto, nel minestrone e molto altro. Quando si pulisce, il frutto deve essere tagliato a metà per eliminare il seme all’interno: si consiglia di fare questo lavoro sotto l’acqua perché rilascia un liquido appiccicoso.

Si coltiva anche da noi

Le zucchette spinose sono facilissime da coltivare. Originarie dell’America latina, possono svilupparsi e fruttificare con generosità anche nel clima mediterraneo, caldo e soleggiato, condizioni che ama e richiede, dove si comportano come specie perenne. Possono essere coltivate anche nel Nord Italia come specie annuale, da riseminare a ogni inizio stagione.

Per la messa a dimora, è sufficiente interrare un frutto intero, contenente il seme: va posizionato abbastanza in superficie, in maniera obliqua e con la punta che sporge appena fuori dal suolo. Il seme germina meglio avvolto nel suo frutto, dal quale riceve le sostanze nutritive necessarie.

Per la messa a dimora delle zucchette spinose, è sufficiente interrare un frutto intero, contenente il seme: va posizionato abbastanza in superficie, in maniera obliqua e con la punta che sporge appena fuori dal suolo. Il seme germina meglio avvolto nel suo frutto, dal quale riceve le sostanze nutritive necessarie.

Il terreno deve essere ben fertile, arricchito con concime organico (incorporando letame a fine inverno), così da renderlo perfetto per accogliere questa coltura che inizia a crescere e a svilupparsi da primavera in avanti.

Il terreno deve essere ben fertile, arricchito con concime organico (incorporando letame a fine inverno), così da renderlo perfetto per accogliere questa coltura di zucchetta spinosa che inizia a crescere e a svilupparsi da primavera in avanti.

Non ci si dimentichi di predisporre dei tutori ai quali la pianta si aggrapperà nel corso della sua crescita. I primi frutti maturano generalmente da metà estate in avanti, fino all’autunno. Con l’arrivo dell’inverno, la pianta smette di crescere e avvizzisce fino a seccare completamente. Sopravvive solo il suo apparato radicale, sotto terra, che riprenderà a germogliare con il ritorno della primavera.

Non ci si dimentichi di predisporre dei tutori ai quali la pianta di zucchetta spinosa si aggrapperà nel corso della sua crescita. I primi frutti maturano generalmente da metà estate in avanti, fino all’autunno. Con l’arrivo dell’inverno, la pianta smette di crescere e avvizzisce fino a seccare completamente. Sopravvive solo il suo apparato radicale, sotto terra, che riprenderà a germogliare con il ritorno della primavera.

Altri ortaggi

Chi ama sperimentare, oltre alle zucchette spinose può provare altri ortaggi poco “usuali” da noi, ma più comunemente utilizzati in altri luoghi. Per esempio, nei paesi anglosassoni, si fa largo utilizzo di carote viola e pastinaca: da noi sono quasi del tutto sconosciute, ma possono facilmente trovare posto in orto.

Le prime sono varietà di carote caratterizzate da un elevato contenuto in antociani; proprio per questo motivo hanno questa inusuale colorazione violacea. La pastinaca (Pastinaca sativa), invece, assomiglia molto ad una carota, ma è di colore bianco-crema e, una volta cotta, ha il sapore simile a quello di una patata.

Sono entrambi tuberi la cui coltivazione è uguale a quella delle comuni carote: in terreno soffice, profondo e ben drenato possono essere coltivate facilmente con ottimi risultati.

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