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Ad aprile è il momento di mettere a dimora i giovani ortaggi da raccogliere entro l’inizio dell’estate. Le temperature, soprattutto in alcune aree climatiche, si sono alzate raggiungendo valori sufficienti a trasferire le piantine in piena terra (sia se sono state appena acquistate, sia se sono state seminate lo scorso inverno).
Cipolle, porri, aglio, patate e lattughe sono i più indicati per il trapianto all’aperto, a inizio primavera; ma sotto copertura (nel tunnel, in serra, nel cassone coperto o sotto teli di tessuto non tessuto), si potranno già trapiantare anche numerose varietà di pomodoro, zucchine, melanzane, peperoni, angurie, meloni e cetrioli.
Come si prepara il terreno delle aiuole dell’orto
L’operazione di trapianto deve essere preceduta dalla preparazione del terreno che deve accogliere le nuove colture e fornire loro un substrato morbido e fertile, adatto a una crescita vigorosa. Il terreno deve essere lavorato a circa 30-40 cm di profondità, con zappa e motozappa. Devono essere eliminati sassi ed eventuali impurità, oltre ai residui di erbe infestanti e colture precedenti, da estirpare con tutto l’apparato radicale. Le zolle indurite devono essere rotte e sminuzzate per rendere il suolo morbido e sciolto. L’aggiunta di concime organico (letame o stallatico maturo in pellet, ma anche cascame di lana) è necessaria a rinnovare la fertilità del terreno, indispensabile nell’orto per ottenere una buona produzione. Infine, si livella la superficie con un rastrello e si preparano gli eventuali solchi necessari a ottimizzare la coltivazione delle piantine e il convogliamento dell’acqua d’irrigazione.
Gli attrezzi necessari
Per mettere a dimora piantine di cipolla, aglio e porri, è bene dotarsi di un trapiantatoio, semplice attrezzo in ferro o acciaio utilissimo per fare buchi di forma conica nel terreno: la piantina viene inserita nel foro, mantenendo sempre la zona del colletto a livello della superficie del terreno. Per colmare la buchetta è sufficiente fare un altro foro appena accanto alla piantina appena messa a dimora e premere nella sua direzione per farvi aderire la terra. Infine, si preme il terreno ai bordi, in superficie, con le mani o con i piedi.
Nel caso delle insalate, il buco viene fatto di preferenza con una paletta da giardiniere, da inserire nel terreno in verticale e praticando leva lateralmente; la piantina viene inserita nella buchetta così formata, dopo si estrae la paletta e il terreno andrà naturalmente a riempire la buca aderendo alla piantina; infine si preme in superficie sempre con le mani o con i piedi.
A cosa serve il telo pacciamante ?
Per contrastare lo sviluppo delle erbacce e mantenere un livello di umidità e temperatura costante sul terreno, sono utili i teli pacciamanti di colore nero, da stendere già ora. Per inserire le piantine, occorre incidere il telo con un taglierino praticando un taglio a X; poi si rialzano i lembi del telo, si fa la buca e si inserisce la piantina.
A quale distanza mettere le piantine
Le piantine vanno messe a dimora in file parallele ed equidistanti tra loro. Bisogna considerare le distanze d’impianto che variano in base al tipo di sviluppo di ogni specie: porri, aglio e cipolle, per esempio, richiedono spazi più limitati e possono essere messi a dimora molto fitti (distanza tra le file e sulla fila di 10-15 cm). Le insalate richiedono distanze di circa 30 cm, le piante di zucchine, che si sviluppano molto in larghezza, richiedono almeno 100-150 cm. Per i pomodori servono circa 80 cm tra ogni pianta e circa 150-200 cm per angurie e meloni.