Nell’orto è ora di raccogliere le patate

Per chi ha piantato le patate nell’orto, è ora della raccolta: a settembre le piante sono pronte per dare i tuberi migliori, capaci di conservarsi a lungo nei mesi invernali (anche se le “novelle” erano già pronte un mese fa).

Alessandro Mesini
A cura di Alessandro Mesini
Pubblicato il 11/09/2017Aggiornato il 11/09/2017
Nell’orto è ora di raccogliere le patate

Nell’orto siamo in pieno periodo di raccolti. Anche le patate sono pronte per essere raccolte: si capisce quando la pianta ingiallisce e secca in modo naturale e non perché il caldo e la mancanza di precipitazioni del mese di agosto e la mancanza di cure hanno favorito l’invecchiamento precoce.
In pratica, per capire se è il momento giusto per raccogliere le patate, basta operare una leggera trazione della vegetazione ormai prostrata sul terreno: se la parte aerea si stacca da quella sotterranea senza difficoltà e senza trascinare in superficie i bulbi possiamo procedere al raccolto. La buccia della patata si è già ispessita e suberificata, si presenta continua, non sfoglia, e gli stoloni si staccano facilmente senza lasciare cicatrici aperte ed evidenti.
Per raccogliere le patate il momento migliore è quando il terreno è asciutto, quindi se non è piovuto nell’ultima settimana e se avete sospeso le irrigazioni da almeno due settimane. In questo modo la terra non resterà adesa alla cuticola dei bulbi che si puliranno facilmente e potranno essere riposti senza altre manipolazioni. Una patata sana deve presentarsi sempre integra.

Il materiale che occorre per raccogliere le patate

Raccogliere le patate è un’operazione che richiede tempo, fatica, pazienza e una grande attenzione per minimizzare le perdite per prodotto danneggiato che possono anche essere rilevanti.
Prima di iniziare dovete dotarvi di questi strumenti:
    •    forca a denti piatti e larghi 4-5 cm
    •    guanti da lavoro,
    •    cassette per la selezione in base alle dimensioni,
    •    cesto per le patate danneggiate ma recuperabili,
    •    contenitore per i tuberi di scarto,
    •    cassa per i bulbi di piccole dimensioni
    •    rastrello per radunare gli scarti di vegetazione.
Preferite cassette leggere e impilabili che possano essere facilmente ispezionate dove i tuberi si dispongano su non più di tre strati così che non dovrete rimescolarli ogni volta per individuare quelli da scartare.
In un orto famigliare di superficie ridotta la raccolta può essere scalare, effettuata pianta per pianta secondo il grado di maturazione e l’abbisogna. Su superfici più grandi è consigliato eseguire un solo raccolto accettando che vi sia una certa percentuale, comunque sempre ridotta, di tuberi da scartare perché ancora non pronti.

Come usare la forca

La forca si affonda nel terreno a 40 cm dal fusto prima su un lato e poi sull’altro così da ribaltare la zolla.
Raccolto dal terreno, il tubero si passa fra le mani sfregandolo con forza così da liberarlo della terra presente, e lo si deposita in cassette diverse secondo la taglia per avere tuberi uniformi di cottura simile in cucina.
Le patate ferite o tagliate si terranno separate e andranno utilizzate in breve, quelle marce o chiaramente infestate da parassiti distrutte.

Che cosa fare con i tuberi piccoli

I tuberi piccoli devono essere vagliati successivamente e utilizzati in modo diverso.
Quelli con buccia sottile, ancora molto freschi o con piccole ferite, potranno essere utilizzati in cucina per cottura in forno, ben lavati, dopo ammollo preventivo, senza essere sbucciati.
Quelli perfettamente formati e integri potranno essere tenuti come “seme” da mettere a dimora nel ciclo successivo e, nel frattempo, conservati come i tuberi da consumo.

Le lavorazioni finali

Terminato di raccogliere le patate, si dovrà liberare l’aiuola di tutti i detriti vegetali presenti, porzioni di parti aeree ma, soprattutto, bulbi sfuggiti alla raccolta rastrellando con cura la terra già smossa con il forcone. Più che a recuperare una piccola quantità di prodotto sfuggito alla nostra attenzione cercheremo di ridurre le “nicchie ecologiche” all’interno delle quali i parassiti e le malattie possono sopravvivere durante l’inverno per ripresentarsi, in genere più forte, l’anno successivo.

La conservazione non è semplice

Prima di porre le patate nei locali di conservazione è bene farle asciugare all’aria.
La conservazione delle patate fino alla primavera richiede un ambiente adatto che oggi è difficile trovare. L’ideale sono le cantine interrate, o parzialmente interrate, a temperatura costante, fredda in inverno, ma mai prossima allo zero.
Le patate gelano a temperature già di soli -3 e -4°C. Tendono a diventare dolci modificando sapore e struttura con temperature inferiori ai + 4°C
In ogni caso devono restare coperte e al buio, sollevate da terra, in modo che circoli aria e non ammuffiscano per troppa umidità.
I germogli che si sviluppano avvicinandosi la primavera non pregiudicano la possibilità di consumare le patate. Si asportano appena compaiono, ma è bene utilizzare subito i tuberi perché col tempo divengono collosi e immangiabili.

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