Nell’orto la zucca è matura

Oggi è un ortaggio sempre più amato per le sue caratteristiche: oltre al colore inconfondibile, è povera di calorie (18 g ogni 100 g), ha un modesto contenuto di zuccheri e apporta vitamina A e C e carotenoidi. E si presta alla preparazione di gustose ricette. Adesso nell'orto la zucca è matura.

Alessandro Mesini
A cura di Alessandro Mesini
Pubblicato il 18/11/2019Aggiornato il 18/11/2019
Nell’orto la zucca è matura

La zucca classica è nell’immagine popolare un frutto di sezione circolare, con la polpa arancione e la buccia verde scuro, più larga che lunga, proprio come la Mantovana. In realtà il mondo delle zucche è vastissimo: ci sono zucche allungate, a forma di clava, che appartengono alla specie Moscata, serbevoli per l’inverno tipo la Zucca di Chioggia, cilindriche come la Piena di Napoli, o giganti come la Big Moon che arriva a produrre frutti di oltre un quintale di peso o “Atlantic Giant” i cui frutti raggiungono un diametro di poco inferiore al metro.

Oggi trovano sempre nuovi spazi negli orti familiari, le zucche che producono frutti di piccole dimensioni, con un diametro fino ai 15 cm, raggruppate sotto la dicitura “mini”. Queste possono arrampicarsi con facilità e produrre frutti senza bisogno di sostegni particolari. La loro particolare pezzatura incontra il favore delle famiglie moderne poco numerose.

 Tutte le zucche sono commestibili se non esiste sulla confezione dicitura diversa. In genere nel periodo di Halloween, a fine ottobre, arrivano sul mercato zucche coltivate al solo scopo ornamentale, non commestibili: sull’etichetta troverete scritto “non commestibile” o “non edibile” o “zucca decorativa”. 

Semina e trapianto

Per giungere a maturazione, le zucche richiedono un tempo di circa 5 mesi. Ricavare in pieno campo un tempo utile di coltivazione così prolungato non è semplice se si considera che la germinazione avviene solo a temperature superiori ai 15°C, così in genere, per guadagnare tempo è molto diffusa la semina in lettorino caldo o in semenzaio o l’acquisto di pianticelle con pane di terra già ad un buon grado di sviluppo (3-5 foglie).

Per chi parte dalla semina, si può procedere circa 20 giorni prima dell’ultima gelata prevista.

È molto importante utilizzare vasetti di torba grandi, 10 cm di diametro, così che al momento del trapianto le radici non abbiano ancora occupato tutto lo spazio disponibile e minori siano i rischi di danneggiamento.

In località calde, dove non è un problema l’arrivo del freddo, si può seminare in piena terra quando le temperature superano i 15°C, in buche distanti 2 metri una dall’altra, ad una profondità di 3 cm, si pongono tre semi con la punta rivolta verso il basso. Lasciandone solo una quando hanno raggiunto uno sviluppo di almeno cinque foglie. 

Il terreno ideale è profondo, fertile, ricco di humus, capace di trattenere umidità in virtù dell’elevato contenuto in sostanza organica ma sempre ben drenato e privo di ristagni.

Per scegliere dove seminarle ricordate che la zucca matura solo se esposta ad almeno sei ore al giorno in pieno sole.

Tutte le cure

Nelle prime fasi di sviluppo sarchiate il terreno intorno alle buche per evitare che le malerbe abbiano il sopravvento sui giovani tralci.

Quando si sono sviluppate tanto da ricoprire il terreno devono essere indirizzate nel loro estendersi sul terreno per favorirne uno sviluppo armonico e non invasivo. Le piante possono essere invitate ad arrampicarsi badando a qualche legatura di sicurezza. I fusti sarmentosi e l’abbondante massa fogliare non sono un peso trascurabile ed è sempre bene verificare la solidità dei sostegni.

Pianta di grande rigoglio, se il terreno è stato preparato con una generosa letamazione iniziale, non necessita di altri prodotti azotati che favoriscono la crescita del fogliame a discapito del numero e della pezzatura e della conservabilità dei frutti.

La zucca soffre il freddo e tutti gli abbassamenti di temperatura provocano arresti di vegetazione favorendo un precoce stato di senescenza nella pianta. Anche le irrigazioni con acqua fredda non sono gradite ed è consigliato usare acqua a temperatura ambiente.

Cimatura e raccolta

La cimatura consente di ottenere un numero di frutti contenuto, ma di grande sviluppo. Si effettua recidendo il tralcio due foglie sopra un frutto in maturazione. Per le varietà di grande taglia si lasciano uno o due frutti, tre per quelle medie, quelle ornamentali di norma non sono cimate. Dove non si effettua ingrossano soltanto quelli più vicini al piede, gli altri cadono, marciscono o non si ingrossano a sufficienza.

Per giungere a maturazione richiedono un clima con un’estate lunga e calda. Il ciclo vegetativo va da soli 80 giorni per le varietà più precoci di piccola taglia ai 120 giorni di quelle tardive e grandi. Le migliori si raccolgono a fine stagione lasciando il frutto sulla pianta fino a quando questa non inizia ad ingiallire, 150 giorni circa.

La raccolta si effettua o quando la zucca ha raggiunto lo sviluppo desiderato e staccandola dalla pianta si dà modo alle altre di ingrossarsi oppure a fine ciclo quando la pianta naturalmente ingiallisce. La seconda è da preferirsi per le zucche che dovranno essere conservate per lungo tempo e per quelle destinate a produrre seme per il prossimo ciclo. Attenti a non ferire i frutti, maneggiandoli con cura, perché una piccola ferita potrebbe essere il punto di partenza di un fenomeno di marcescenza durante la conservazione invernale.

Zucca mantovana e Hokkaido

La zucca mantovana è quella che la tradizione indica per la preparazione dei tortelli. Il gusto è dolce ma delicato, la polpa di colore arancione acceso, sempre compatta, è racchiusa da una scorza verde di colore scuro, molto dura. La forma è subsferica leggermente depressa ai poli. Versatile in cucina è adatta anche per dare semi da tostare e salare. È stata per lungo tempo la più utilizzata in cucina e oggi soffre la concorrenza della butternut. È pianta rustica e di facile coltivazione.

La zucca Hokkaido di dimensioni limitate, pesa circa 1,5 kg, forma quasi sferica con umbone terminante nel picciolo, di colore arancione vivo ha la particolarità di avere edibile anche la buccia che andrà lavata con acqua e bicarbonato. La polpa è dolce, compatta, poco fibrosa e con vago sentore di castagna. In cucina è molto versatile.

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