Orto: preparare il terreno per le semine

In attesa che le temperature si scaldino un po', nell'orto è possibile affinare e preparare il terreno. Se però in autunno non abbiamo eseguito i lavori di vangatura, adesso è l'ultimo momento possibile per intervenire.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 17/02/2014Aggiornato il 17/02/2014
seminare terreno orto

Già nello scorso autunno avremmo dovuto pulire l’orto e arieggiare il suolo con un’opportuna “prima vangatura”, cioè la lavorazione della parte più superficiale del terreno, a una profondità pari all’altezza della pala dalla punta all’innesto del manico. Questa tecnica ha permesso di aerare il terreno e di consentire una più agevole lavorazione in questo periodo: il terreno non sarà troppo compatto e appesantito dalle piogge e dall’umidità invernali. 

Se non è stato fatto, siamo ancora in tempo per intervenire appena il sole sgela la terra.

Come si procede

1- In autunno il terreno sarà stato preparato con la “prima vangatura”: lavorato nella parte più superficiale ad una profondità pari all’altezza della pala dalla punta all’innesto del manico. Questa tecnica ha permesso di aerare il terreno e di consentire una successiva lavorazione più agevole. Se questa operazione non fosse ancora stata eseguita però, bisogna vangare il terreno in questo modo adesso: si scava una buca e si mette la terra da parte; quindi si scava una seconda buca e si riempie con la sua terra la prima scavata; la seconda buca a sua volta verrà riempita con la terra della terza buca e così via fino a terminare la lavorazione.

1- Bisogna vangare il terreno in questo modo: si scava una buca e si mette la terra da parte; quindi si scava una seconda buca e si riempie con la sua terra la prima scavata; la seconda buca a sua volta verrà riempita con la terra della terza buca e così via fino a terminare la lavorazione.

  
2- Quando si desidera mettere a dimora piante con radici profonde o se il terreno è argilloso e la fascia più profonda è quella più soffice e lavorabile, si procede con la lavorazione della “doppia vangatura”. Si lavora in profondità su fasce larghe poco più di mezzo metro cercando di non mischiare il terriccio dello strato superficiale con quello più profondo nel quale si può procedere ad interrare, per un miglior rendimento del terreno, del concime così da arricchire di nutrienti il substrato.

2- Se si intende mettere a dimora piante con radici profonde o se il terreno è argilloso e la fascia più profonda è quella più soffice e lavorabile, si procede con la lavorazione della “doppia vangatura”. Si lavora in profondità su fasce larghe poco più di mezzo metro cercando di non mischiare il terriccio dello strato superficiale con quello più profondo nel quale si può procedere ad interrare, per un miglior rendimento del terreno, del concime così da arricchire di nutrienti il substrato.

 

Una volta preparato con la prima e la seconda vangatura, e possibile procedere con le fasi successive: predisporre il terreno alle semine. Per prima cosa controllare di avere i giusti attrezzi: zappa, vanga, pala e rastrello sono fondamentali. Quindi assicurarsi di aver fatto loro una buona manutenzione: se gli attrezzi sono in ordine, l’efficienza del lavoro migliorerà in modo sensibile rendendo meno pesante lo sforzo fisico da affrontare nell’orto. Prima di procedere alla semina o al trapianto occorre attendere ancora qualche settimana per accertarsi che le temperature siano stabilizzate.

 

Rifinire il lavoro già fatto, rastrellando la superficie del terreno in modo da uniformarla e sagomarla a schiena d’asino così da non creare pericolosi avvallamenti che provochino ristagni d’acqua.

Rifinire il lavoro già fatto, rastrellando la superficie del terreno in modo da uniformarla e sagomarla a schiena d’asino così da non creare pericolosi avvallamenti che provochino ristagni d’acqua.

 
 

Al caldo, si può già seminare

Chi vive nelle aree del nostro paese in cui il suolo non gela e adesso è pronto, può già seminare all’aperto aglio, fave, piselli, prezzemolo, radicchio, cicoria e cime di rapa. Si tratta di ortaggi che sopportano il freddo, anche se non intenso. Per il trapianto delle piantine, aspettare marzo.

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