Già nello scorso autunno avremmo dovuto pulire l’orto e arieggiare il suolo con un’opportuna “prima vangatura”, cioè la lavorazione della parte più superficiale del terreno, a una profondità pari all’altezza della pala dalla punta all’innesto del manico. Questa tecnica ha permesso di aerare il terreno e di consentire una più agevole lavorazione in questo periodo: il terreno non sarà troppo compatto e appesantito dalle piogge e dall’umidità invernali.
Se non è stato fatto, siamo ancora in tempo per intervenire appena il sole sgela la terra.
Come si procede
Una volta preparato con la prima e la seconda vangatura, e possibile procedere con le fasi successive: predisporre il terreno alle semine. Per prima cosa controllare di avere i giusti attrezzi: zappa, vanga, pala e rastrello sono fondamentali. Quindi assicurarsi di aver fatto loro una buona manutenzione: se gli attrezzi sono in ordine, l’efficienza del lavoro migliorerà in modo sensibile rendendo meno pesante lo sforzo fisico da affrontare nell’orto. Prima di procedere alla semina o al trapianto occorre attendere ancora qualche settimana per accertarsi che le temperature siano stabilizzate.
Al caldo, si può già seminare
Chi vive nelle aree del nostro paese in cui il suolo non gela e adesso è pronto, può già seminare all’aperto aglio, fave, piselli, prezzemolo, radicchio, cicoria e cime di rapa. Si tratta di ortaggi che sopportano il freddo, anche se non intenso. Per il trapianto delle piantine, aspettare marzo.