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La castagna è un achenio, un frutto secco con pericarpo, che inizia a maturare quando il riccio, che contiene solitamente tre castagne, cade dall’albero. Allora si può aprire, con un piede e un bastone, e togliere il frutto. È assolutamente sconsigliato battere le piante con un bastone per favorire la caduta dei ricci: si rovina la pianta e non fa maturare più in fretta le castagne.
Durante la raccolta vanno inserite in sacchetti di iuta o ceste di vimini che le lascino traspirare, e non in sacchi di plastica che ne favoriscano la marcescenza.
Le castagne buone si riconoscono per la loro buccia integra, senza forellini, e per la loro consistenza soda. I gusci molli, o che suonano vuoti, sono sicuramente ricettacolo di parassiti e vanno scartati da subito. Le castagne raccolte e non trattate non hanno una vita longeva, ma ci sono diversi sistemi per poterle conservare le castagne a lungo e consumarle un po’ per volta.
Come si fa a conservare le castagne
Non si possono raccogliere ovunque
Si tenga presente che la raccolta libera non è consentita ovunque, ma solo nelle zone boschive non adottate come riserve o come coltivazioni private: di solito idonei cartelli di avvertimento, e un’impeccabile pulizia sotto le piante, sono indice di uno di questi due impieghi.
È importante controllare anche se nella propria regione ci siano dei limiti giornalieri di raccolta: in alcune zone esiste infatti un limite che impone di non superare i due chilogrammi a persona.
L’abbigliamento
Per raccogliere le castagne in sicurezza si ricorda che è opportuno indossare un abbigliamento consono, soprattutto per quanto riguarda le scarpe: una suola antisdruciolo può impedire di scivolare sulle foglie bagnate rischiando inutili e dannose distorsioni.
Maniche e pantaloni lunghi invece proteggeranno dall’assalto di zecche o altri parassiti.
Inoltre, data la natura spinosa dei ricci, non è opportuno addentrarsi nei boschi senza un paio di guanti.