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Il cocomero, Citrullus vulgaris, detto anche anguria, per crescere ha bisogno di climi caldi, posizione soleggiata il più possibile e molta acqua alle radici. Le bagnature però devono essere ridotte man mano che si avvicina la maturazione del frutto per far sì che aumenti il livello zuccherino e per evitare eventuali marciumi.
E’ molto importante riconoscere il momento giusto per la raccolta perché, se si tarda, il contenuto zuccherino aumenta troppo a scapito della croccantezza della polpa che risulta farinosa.
Tuttavia non è semplice sapere quando il momento è arrivato.
Tre segnali da monitorare
Per non raccogliere troppo tardi si possono monitorare alcuni sintomi che accompagnano la maturazione del frutto: la pruina superficiale, la colorazione e il viticcio opposto al peduncolo. La maturazione si avvicina quando:
– la pruina, quella patina cerosa che riveste il frutto e lo rende impermeabile, inizia a scomparire in modo graduale;
– il tipico colore che caratterizza il guscio esterno dell’anguria inizia a sbiadire leggermente e la buccia a contatto con la terra inizia a virare dal verde al giallo;
– il viticcio situato sulla parte opposta del peduncolo che tiene il frutto, inizia a disseccarsi.
Il suono dell’anguria: per intenditori
I buoni intenditori riescono a valutare il grado di maturazione anche dal suono del frutto. Se, percuotendo il cocomero con le nocche, ne esce un suono sordo, siamo in effetti al giusto punto di maturazione.
Come si conserva l’anguria
I frutti raccolti possono essere conservati per circa tre settimane a temperatura ambiente; se si desidera conservarli per un tempo maggiore bisognerà farlo ad una bassa temperatura che non raggiunga i 10°C in condizioni di elevata umidità.