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Appartenente alla famiglia delle Composite, il topinambur, o rapa tedesca, Helianthus tuberosus, è un tubero di origine americana oggi è largamente diffuso anche nel nostro paese perché si propaga a livello spontaneo sulle rive dei fiumi o in terreni non aridi.
Si trova allo stato spontaneo, ma viene anche coltivato per la parte tuberosa nodosa e cilindrica, commestibile sia cotta che cruda, che ha una dimensione di 3 – 5 cm.
La parte aerea ha fusti sottili e slanciati, fino a quasi raggiungere i tre metri, ornata di foglie strette e dai bordi dentellati, ruvide e nervate, verde scuro.
Il fiore giallo ricorda le margherite, la corolla ha diametro di circa 10 cm.
Come si pianta il topinambur
Pochissime esigenze
Al topinambur non servono cure particolari. Dal momento che non teme malattie, non saranno necessari trattamenti fitosanitari o antiparassitari. Si faccia attenzione ai roditori che, tra tutti gli animali, più facilmente possono danneggiare i tuberi. Importantissimo l’apporto idrico: la pianta si sviluppa infatti, in natura, in zone ricche di umidità.
Diventa infestante
Il topinambur è una pianta molto resistente, poco esigente e altamente infestante, per cui bisogna metterla a dimora nell’orto con attenzione: una volta radicata sarà molto difficile liberarsene, e tornerà a comparire anche in mezzo alle colture successive.
Infatti la pianta sviluppa i tuberi molto in profondità nel terreno, è quindi difficile riuscire a raccoglierli tutti; così continuano a ripresentarsi negli anni, dal momento che è possibile che una parte rimanga sempre nel terreno.
Per la raccolta si deve scavare per almeno 10 cm in profondità: più l’apparato aereo della pianta è grande, più i tuberi saranno di dimensioni ragguardevoli.