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Quali sono le piante positive? Se vi siete mai chiesti se esistano piante portafortuna da tenere in casa in grado di migliorare l’aura del luogo in cui si trovano, la risposta è sì! Secondo il Feng Shui (ossia l’insieme delle pratiche di interpretazione del paesaggio e degli spazi interni agli edifici volto a scongiurare gli influssi negativi che possono infestare gli ambienti inficiando sulla qualità di vita delle persone), alcune piante simboleggiano prosperità e benessere e sono in grado di accrescere il senso di positività e di equilibrio nelle relazioni. Tutto questo purché vengano posizionate in direzione Sud-Est della casa, dove domina il pianeta Venere, responsabile della buona sorte.
Ad esempio, agrifoglio e vischio, oltre a essere un simbolo delle festività natalizie, sono piante circondate da un alone di magia e misticismo sin dall’antichità, al punto da essere entrate nell’immaginario comune come piante beneauguranti: chi non conosce la tradizione del bacio sotto al vischio che porterebbe gioia e fortuna agli innamorati?
Seppure non si crede ad amuleti e riti propiziatori, si riuscirà comunque a trovare nella nostra selezione di piante portafortuna da regalare delle bellissime idee da copiare che, se proprio non saranno in grado di scacciare la mala sorte, almeno si prestano benissimo ad arredare con stile e ad abbellire ogni stanza della casa.
Agrifoglio, il portafortuna celtico
Per i suoi colori verde e rosso, l’agrifoglio è considerato una pianta simbolo delle festività e si può annoverare senza dubbio tra le piante portafortuna da esterno. Ilex aquifolium è un arbusto sempreverde di taglia media che ha foglie ovoidali con il margine seghettato e produce nel periodo invernale delle bacche rosse che colorano le giornate e durano fino a primavera. Cresce sia in pieno sole che in piena ombra ed è molto resistente, l’importante è che il terreno in cui affonda le radici sia ricco di humus e con un’acidità appena accentuata; riesce comunque a svilupparsi bene anche in caso di terreno leggermente calcareo. L’agrifoglio va bagnato al massimo due volte alla settimana e non deve correre il pericolo di subire ristagni idrici. Più sole prende la pianta, più il colore delle foglie vira verso un bel verde brillante. Nonostante in vaso si adatti bene, non sopporta le basse temperature quindi è prudente tenerlo al riparo durante i mesi più freddi.
Perché l’agrifoglio porta fortuna?
Considerata dai Celti una pianta sacra protettiva, il legno dell’agrifoglio veniva utilizzato da questi popoli per realizzare le porte delle case in modo da difenderle dai malefici e dalle stregonerie e per fabbricare armi, lance e scudi. Nell’antica Roma ramoscelli di agrifoglio venivano appesi sull’uscio delle domus a protezione degli spiriti maligni; essendo poi una pianta sacra a Saturno, i romani la donavano durante il periodo di festa dei Saturnali in segno di buon auspicio.
Ma le credenze sorte attorno alla simbologia dell’agrifoglio hanno radici anche cristiane. Si dice infatti che l’agrifoglio sia nato quando il bambin Gesù ha toccato alcune foglie di alloro portate in dono da un pastorello cui gli Angeli avevano annunciato la sua nascita: le foglie di alloro al tocco del Messia sarebbero diventate di un colore verde intenso e le lacrime del pastorello sarebbero state tramutate in bacche rosse. In Irlanda invece pare che le famiglie povere usassero rami di questa pianta per addobbare le case sotto le festività, così da avere le stanze decorate con i colori tipici del Natale senza spendere soldi.
Pungitopo, l’amuleto degli antichi
Comunemente noto con il nome di pungitopo, ruscus aculeatus è una pianta arbustiva sempreverde che ha steli privi di foglie alla base ma riccamente ramificati nella parte aerea. Come l’agrifoglio è decorato da ornamentali bacche rosse nel periodo invernale e può crescere sia al sole che all’ombra ma, diversamente dal primo, non teme le temperature più rigide.
Perché il pungitopo è di buon augurio?
Le origini del pungitopo come portafortuna si perdono nella notte dei tempi: basti pensare che già gli antichi lo consideravano un prezioso talismano portatore di gioia e prosperità. Infatti i rami secchi del pungitopo, per la forma particolarmente pungente delle foglie, venivano utilizzati dai Romani per tenere lontani dalle proprie dimore gli spiriti maligni, mentre i primi cristiani attribuirono alla pianta il significato di fecondità e prosperità. Da qui l’usanza, diffusa ancora oggi, di addobbare le case durante il periodo delle Feste con ghirlande e composizioni create con i rametti di pungitopo, allo scopo di propiziare un futuro di benessere e gioia.
Vischio, la pianta degli innamorati
Di colori diversi ma inscindibile dalle tradizioni natalizie troviamo il vischio, viscum album. Il vischio non si può coltivare in vaso ma non manca nelle nostre dimore durante le feste in rami recisi, confezionati, da appendere carichi di bacche perlacee agli architravi delle porte. Pianta legnosa diffusa in Europa e in Asia, nel nostro Paese si sviluppa ad altezze anche superiori ai 1000 m di quota. In natura ha un andamento cespuglioso ed è una pianta eliofila ed emiparassita: il fatto che non abbia radici e cresca nelle fenditure di alcuni alberi, fece ritenere ai Celti che questa pianta venisse generata dai fulmini che colpivano le piante durante le tempeste, in particolare le querce. Ogni ramo biforcato regge due foglie di colore verde pastello che presentano cinque nervature longitudinali sulla foglia; tra settembre e novembre dai fiori femminili si sviluppano bacche perlacee bianche o giallastre che sono la peculiarità ornamentale della pianta di vischio nei periodi invernali.
Perché il vischio porta fortuna?
Il vischio è una pianta antichissima tanto quanto la sua simbologia. Secondo la leggenda, le sue bacche nacquero quando la dea anglosassone Freya, con le sue lacrime, riportò in vita il figlio Balder ucciso con una freccia forgiata proprio con rami di vischio. Le lacrime si trasformarono in bacche perlacee e questa pianta divenne simbolo di vita e amore al punto che, in passato, se due nemici si incontravano sotto uno dei suoi rami, dovevano concedersi una tregua. Per questo motivo le bacche di vischio si regalano e si appendono alle porte come simbolo di speranza e felicità durante le feste.
Aloe vera, magica e di buon auspicio
L’aloe vera è una pianta molto rustica e resistente, purché le si garantisca una posizione in pieno sole, terreno fertile e soprattutto sciolto e ben drenante. Soffre gli ambienti troppo umidi (predilige climi ventilati) e le temperature inferiori a +5°C: in aree climatiche con possibilità di cali di temperatura, è consigliabile coltivare questa pianta in vaso, in modo tale da proteggerla in caso le temperature dovessero scendere sotto tali valori. L’ingombro di questa pianta si aggira sui 60 cm di diametro e altrettanti di altezza, aspetto da considerare nel momento della messa a dimora.
Per quanto riguarda l’aspetto, l’aloe vera è caratterizzata da una struttura a rosetta fitta: le sue foglie succulente si sviluppano a partire dalla parte centrale e si allungano fino a 50 cm o poco più. Sono foglie lanceolate, di colore grigio-verde e aspetto vellutato, con i margini dentellati. Nonostante l’aspetto austero e pungiglioso, l’aloe è in grado di regalare una vistosa fioritura a inizio estate. Dal centro della rosetta si sviluppa l’infiorescenza, composta da singoli fiorellini tubulari (lunghi in media 3cm) di colore giallo vivace, portati all’estremità di un lungo (90 cm) peduncolo ramificato.
Perché l’aloe vera è considerata una pianta portafortuna?
Tra le piante consigliate dal Feng Shui per incanalare le energie positive c’è proprio l’aloe vera: considerata una pianta portafortuna nel Sud America, dove spesso viene appesa sopra le porte di case e negozi. Anticamente si credeva che la pianta fosse in grado di scacciare il malocchio assorbendo la negatività presente in un luogo e rilasciando in cambio vibrazioni positive. Si tratta anche di una pianta medicamentosa i cui utilizzi nell’ambito della cosmesi sono vari e innumerevoli: per questo l’aloe viene apprezzata e coltivata fin dai tempi antichi.
Tronchetto della felicità, per avere fortuna tutto l’anno
Tra le piante portafortuna da interno, Dracena fragrans, chiamata comunemente “tronchetto della felicità”, appartiene alla famiglia delle Draceniaceae della famiglia delle Ruscaceae. Con il suo fusto spoglio e legnoso che porta alla sommità un ciuffo di foglie pendenti verso il basso, è una delle piante d’appartamento più belle da regalare anche per la longevità e la semplicità di coltivazione.
Il tronchetto della felicità vive bene in ambienti caldi e umidi, non ama il sole diretto ma necessita di molta luce. Nelle regioni a clima temperato, dove non fa mai freddo, le piante possono essere tenute all’aperto tutto l’anno lontano però dalle correnti d’aria. Nelle altre zone si tengono in casa dall’autunno alla primavera e, se c’è la possibilità, si spostano all’aperto durante l’estate. Le piante devono essere annaffiate in modo da mantenere il terriccio costantemente umido, senza ristagni d’acqua, pertanto durante il periodo primaverile/estivo, occorre annaffiare spesso e nebulizzare quotidianamente le foglie.
Perché il tronchetto della felicità porta fortuna
Il nome così particolare ci suggerisce come il tronchetto della felicità venga considerato tra le piante portafortuna da tenere in casa: secondo il Feng Shui, la sua presenza all’interno di abitazioni e uffici porterebbe serenità e successo negli affari, inoltre si ritiene che possa aiutare chi si trasferisce in un’altra casa, inizia una nuova attività o si trova su un nuovo percorso di vita. I benefici del tronchetto della felicità sono legati anche alla capacità di purificare l’aria di ambienti chiusi, rimuovendo diverse tossine come ad esempio la formaldeide. Attenzione quindi a tenere sempre le foglie pulite, senza polvere, usando solo un panno umido e mai il lucidante fogliare.
Orchidea, amica del benessere
Si dice che collocare un pianta di orchidea in camera da letto porti fortuna, benessere interiore e prosperità mentre nell’antichità questo fiore veniva utilizzato per produrre magici filtri d’amore ed elisir di eterna giovinezza. Sarà forse per la loro incredibile bellezza che tante credenze sono nate attorno ai fiori di orchidea?
Le orchidee si coltivano in vasi generalmente di terracotta, riempiti con corteccia di pino sminuzzata, radici di felce frantumate, sfagno e terriccio torboso grossolano. Alcune specie possono essere coltivate anche su supporti di legno (cortecce o grosse radici d’albero lavate e pulite) sui quali le piante vengono fissate, senza alcun apporto di terriccio. In appartamento la maggior parte delle orchidee vuole una costante esposizione luminosa, ma la luce non deve essere mai diretta, in quanti i raggi solari possono far ingiallire le foglie e seccare i fiori. Vanno inoltre evitati i luoghi scuri, nei quali le piante non producono né foglie, né fiori. La maggior parte dei generi vuole temperature diurne intorno ai 21-23°C durante il periodo di formazione dei fiori, mentre nella fase di riposo, ben si adattano a temperature massime non superiori ai 16-18°C. I valori minimi notturni non devono mai scendere al di sotto dei 14-15°C onde evitare seri danni alle piante. Le orchidee non tollerano minimamente le correnti d’aria fredda.
Poco prima e durante tutto il periodo di fioritura, le piante necessitano di regolari irrigazioni, che devono mantenere il substrato e le eventuali radici aeree, sempre leggermente inumiditi. Terminata la fioritura, quando cioè prende avvio la fase di riposo, gli annaffi vanno molto ridotti. Le orchidee richiedono un costante apporto nutritivo, dal momento che crescono in un substrato inerte, privo pertanto di elementi fertilizzanti. Vanno concimate ogni circa 10-15 giorni nei mesi che precedono la fioritura, e solo ogni 30-40 giorni nei periodi di riposo, con fertilizzanti liquidi specifici per orchidee e ricchi in azoto, fosforo e ferro.
Perché l’orchidea porta positività e buon auspicio?
Per il Fengh Shui, l’orchidea appare tra i fiori che portano fortuna poiché è simbolo di buon auspicio per la famiglia, in particolare le varietà a fiori viola, portatrici di felicità, relazioni migliori e maggiore fertilità. In Giappone viene regalata come portafortuna a chi sta per iniziare una nuova avventura professionale quale simbolo di trionfo e successo.
Pianta dei soldi cinese, per un futuro di ricchezza
Qual è la pianta che attira i soldi? Conosciuta anche come pianta delle monete cinese, Pilea peperomioides è una pianta da interno facilissima da curare con foglie perfette, carnose, lucide e brillanti che ricordano nella forma proprio delle monete.
Originaria dello Yunnan, una regione del sud della Cina, predilige un buona illuminazione ma non il contatto diretto con i raggi solari. Richiede delle annaffiature e nebulizzazioni costanti ma moderate per mantenere umido il terreno, ma non zuppo, e non ama essere esposta a correnti d’aria esterne e a temperature inferiori ai +5°C.
Perché la pianta dei soldi cinese porta ricchezza?
Il nome così evocativo di questa succulenta sempreverde ci suggerisce come sia in grado di attirare ricchezza per chi la coltiva: nella cultura cinese tenere in casa un esemplare di questa piantina garantisce alla famiglia grande serenità economica. Non solo, per la sua capacità di generare piccole gemme facili da staccare per essere regalate, la pianta dei soldi è conosciuta anche come “pianta dell’amicizia”, il che la rende un bellissimo dono da riservare a chi si ama.