Aglio

Allium sativum

Aglio

  • L'aglio, una volta raccolto, viene appeso in mazzi o trecce per la conservazione.
  • Per il suo forte odore sgradevole a molti parassiti, l'aglio ricopre anche un ruolo di protezione dell'orto.
  • L'aglio produce caratteristiche infiorescenze bianche poco decorative (a differenza dell'aglio ornamentale).
  • L'aglio viene raccolto quando maturo, ossia quando le foglie cominciano a ingiallire e disseccare.
  • L'aglio viene coltivato principalmente in orto (come mostrato in foto), ma è possibile anche farlo crescere in vasi adeguati.
  • L'aglio ha bisogno di pieno sole per poter crescere sano.
  • L’aglio, una volta raccolto, viene appeso in mazzi o trecce per la conservazione.
  • Per il suo forte odore sgradevole a molti parassiti, l’aglio ricopre anche un ruolo di protezione dell’orto.
  • L’aglio produce caratteristiche infiorescenze bianche poco decorative (a differenza dell’aglio ornamentale).
  • L’aglio viene raccolto quando maturo, ossia quando le foglie cominciano a ingiallire e disseccare.
  • L’aglio viene coltivato principalmente in orto (come mostrato in foto), ma è possibile anche farlo crescere in vasi adeguati.
  • L’aglio ha bisogno di pieno sole per poter crescere sano.

L’aglio, Allium sativum, appartiene alla famiglia delle Liliaceae, siano esse piante orticole (come aglio, cipolla e porro), spontanee o da giardino. Il nome allium deriva con buona probabilità da un termine celtico che significa “bruciante”. Originario dell’Asia Centrale, viene coltivato fin dai tempi più remoti: i popoli più antichi, come gli egiziani, lo consideravano un vero e proprio alimento al pari di altri ortaggi (come cipolla e legumi), e non soltanto un condimento. Oggi è coltivato in tutti i paesi e in tutti i climi per la sua enorme resistenza e la grande versatilità. Le varietà di aglio si possono suddividere, secondo la lunghezza del loro ciclo vitale (in media 120 giorni), in precoci o tardive.

L’aglio si riproduce tramite messa a dimora dei bulbilli e si coltiva prevalentemente in orto, ma volendo anche in contenitori capienti; farlo crescere bene non è troppo complesso: durante la fase di coltivazione non è richiesta alcuna fertilizzazione, anzi, una concimazione eccessiva rischierebbe di indurre l’eccessivo sviluppo della parte aerea della pianta a scapito del bulbo (che è l’elemento che più interessa) e anche la richiesta d’acqua è modesta, dovendo intervenire con l’irrigazione solo in caso di siccità prolungata. L’aglio è una bulbosa che ama un’esposizione ben soleggiata e climi temperati e asciutti (anche se resiste piuttosto bene al freddo). È essenziale che, prima del trapianto o la messa a dimora dei bulbilli, il terreno di coltivazione sia stato lavorato in profondità e arricchito con compost o letame maturo, per favorire una crescita sana e vigorosa dei bulbi, e che la tipologia di suolo prescelto sia a medio impasto, leggero, ben drenato e leggermente calcareo. La potatura, se così si può definire, dell’aglio consiste nell’eliminazione dei fiori, o scapi fiorali, che fanno la loro comparsa in primavera: questi sottraggono energia alla pianta, la quale deve invece concentrare le proprie risorse nella formazione e accrescimento dei bulbi.

La raccolta dell’aglio avviene quando le foglie e la parte aerea iniziano a ingiallire e a seccarsi: i bulbi maturi devono essere estratti con attenzione per evitare danni e lasciati asciugare in un luogo ventilato, fresco e ombreggiato per alcune settimane prima di poter essere conservati e utilizzati. Di norma l’aglio è una pianta sana, che presenta pochi problemi di natura sanitaria. 

Gli agli non sono tutti uguali: se è vero che il sapore base accomuna tutti i bulbi in commercio, due caratteristiche definiscono le diverse tipologie di bulbose:

  • Il colore delle tuniche esterne: determina la differenza tra aglio bianco e aglio rosa. Gli agli rosa sono precoci e si usano freschi perché poco serbevoli. Durante la conservazione in casa, in luogo asciutto, le tuniche diventano via via più scure assumendo tonalità violacee. Gli agli bianchi, invece, formano grossi bulbi e si conservano per lungo tempo. Spesso hanno tuniche più consistenti.
  • Lo scapo fiorale: non tutte le varietà di aglio lo producono. Le varietà prive di scapo fiorale producono bulbi con spicchi numerosi ma piccoli, in numero da 8 a 24. Il “Bianco napoletano”, dal sapore pungente, è l’aglio tradizionalmente impiegato per la formazione delle trecce. “German Extra Hardy” si riconosce con facilità perché il bulbo ha tuniche esterne bianche, mentre i singoli spicchi possiedono tuniche di colore rosso scuro; viene apprezzato per il sapore pieno e la lunga conservazione. Le cultivar che producono lo scapo fiorale formano bulbi con pochi spicchi ben sviluppati, in numero da 6 a 12. Tra questi, “Rocambole”, dal bulbo rossastro, è apprezzato in cucina per gli spicchi uniformi, la facilità con cui si pela e il sapore delicato. L’aglio “New York White”, indicato per le trecce, ha sapore intenso e un bulbo bianco con sfumature leggere di rosso. Il “Rosa Napoletano” è caratterizzato dal sapore forte, ma armonico, non pungente, e da una buona conservabilità. Il suo bulbo bianco è riccamente striato di rosso in diverse tonalità.

Fioritura

InvernoPrimaveraEstateAutunno

Da non confondere con l’aglio ornamentale, il quale produce splendide fioriture, allium sativum può produrre o meno lo scapo fiorale in primavera, a seconda della varietà. Quest’ultimo, poiché è sterile e non ha particolari caratteristiche estetiche, viene tendenzialmente rimosso.

Commestibilità

SemiFoglieFioriFustoFruttiRadici

Riproduzione

SemeTaleaDivisioneBulboInnestoMargottaPropaggine

L’aglio si riproduce tramite la messa a dimora dei bulbilli, in particolare quelli che si trovano nella parte più esterna del bulbo, di forma più arcuata.
I bulbilli si impiantano nel periodo autunno/invernale nelle regioni a clima mite per avere il raccolto tra giugno e luglio, oppure a fine inverno/primavera (impianto primaverile) nelle aree più settentrionali perché all’inizio dell’inverno c’è pericolo di gelate e nevicate.
Solo l’impiego di bulbilli sani è garanzia di uno sviluppo rapido e vigoroso delle nuove pianticelle. In particolare:

  • impiegare agli da seme acquistati presso i garden o i consorzi agrari;
  • impiegare bulbilli tenuti dalla coltivazione dell’anno precedente scegliendo in una testa d’aglio solo quelli più esterni perché più grossi e più ricchi di sostanze nutritive necessarie ad un’efficiente germinazione (e crescita della pianticella fino a quando questa non avrà sviluppato un apparato radicale e fotosintetico efficienti).

Da non fare invece:

  • impiegare bulbilli prelevati da agli acquistati nei supermercati e destinati all’alimentazione, perché potrebbero essere stati trattati per impedire la germogliazione al fine di garantire al prodotto una più lunga vita commerciale;
  • utilizzare bulbilli con lesioni in grado di raggiungere la parte carnosa, che provengono da teste anche solo parzialmente ammuffite (la contaminazione anche se non visibile a occhio nudo è molto probabile), che non si presentino al tatto pieni, sodi ed elastici, o che abbaino già emesso un germoglio in parte disidratato.

Semi

I semi di aglio, piccolissimi e neri, sono contenuti all’interno dell’infiorescenza della pianta. Poiché sono sterili, non vengono usati nella riproduzione.

Informazioni e curiosità

L’aglio può essere consociato con tutte le altre colture da orto piantate a file, esclusi i legumi con i quali esiste antagonismo.
In giardino si può inserire nelle aiuole di fiori, specie vicino alle rose, perché svolge un’azione di antiparassitario naturale. Per questa ragione, in campagna è ancora possibile trovare orti cinti da una doppia fila di agli sfalsati, proprio allo scopo di tenere lontano i parassiti, in particolar modo gli afidi.

Coltivazione

VasoPiena Terra

Sebbene la coltivazione in orto sia la più diffusa, l’aglio si può far crescere con facilità anche in vaso (di almeno 20-30 cm di diametro) perché possiede un apparato radicale poco profondo. L’importante è che ogni pianta abbia abbastanza spazio e goda di sufficiente esposizione solare.

Collocazione

InternoEsterno

L’aglio va coltivato all’esterno.

Concimazione

Un errore molto comune nella coltivazione dell’aglio è concimare con troppa generosità il terreno. Impiegando fertilizzanti organici in quantità e arricchendo molto il terreno di humus si ottengono piante con un grande sviluppo della parte aerea, senza un equivalente ingrossamento dei bulbi. Letame o compost fresco a contatto diretto con i bulbilli possono favorirne la marcescenza.
Per questa ragione, nessuna fertilizzazione è richiesta durante la coltivazione. La tradizione vuole che il terreno dove si coltiva l’aglio non sia fertilizzato perché la pianta trarrebbe vantaggio da un “terreno di forza vecchia”, letamato nell’annata precedente.

Esposizione

SoleMezz’ombraOmbra

Per quanto riguarda l’esposizione dell’aglio, occorre scegliere aiuole ben illuminate dal sole, mai coperte dall’ombra di alberi, muri o siepi. Una prolungata esposizione alla luce aiuta a sviluppare piante sane e produttive. In ombra l’aglio cresce stentato, producendo foglie allungate e poco resistenti, che si piegano e si sdraiano sul terreno con facilità.

Annaffiatura

GiornalieraFrequenteRegolareOccasionale

Irrigare l’aglio solo in periodi di scarsità d’acqua, sempre bagnando le piante al piede con modesti quantitativi d’acqua e senza mai saturare il terreno. Non bagnare in prossimità del raccolto.

Potatura

Più che una potatura, l’aglio richiede la rimozione dello scapolo floreale, chiamato anche bigolo. Quest’ultimo va eliminato perché la pianta, andando a fiore, disperde energie e sviluppa meno la parte del bulbo, che è quella che interessa il coltivatore. Il bigolo è commestibile ed è utilizzabile in diversi modi in cucina. In ogni caso, non deve essere strappato, ma tagliato con le forbici al piede. Il consiglio è comunque quello di lasciarne almeno uno ogni tre piante per conservare l’aspetto ornamentale che l’aglio riveste all’interno di un orto ben tenuto. Meglio se si lascia in gruppi di piante vicine, all’ingresso dell’orto o in testa alle aiuole.

Tutte le operazioni di taglio devono essere svolte restando all’esterno dell’aiuola, per evitare di compattare il terriccio con il calpestio.

 

Trapianto

La preparazione del terreno è di primaria importanza per la riuscita del trapianto e della coltivazione dell’aglio.
Il terreno deve essere lavorato con una vangatura a media profondità (almeno 20 cm), per tempo, così da poter effettuare una concimazione organica (meglio impiegare un compost o un letame molto maturi miscelati già in precedenza a terriccio. La dose di letame adeguata è di 2 kg per metro quadrato).
Il terreno deve essere affinato e ripulito da sassi o residui organici di precedenti colture. Al momento della messa a dimora dei bulbilli, deve risultare soffice e ben aerato.
Per eliminare il problema del ristagno, più facile in presenza di suoli argillosi e pesanti, si riporta il terreno ricavato dalle fosse di drenaggio così da ottenere un’aiuola a profilo leggermente convesso (baulata), rialzata rispetto al livello naturale del terreno.
L’aiuola si divide in prode di circa 30 cm di larghezza, separate da un solco profondo circa 5 cm. Al centro delle prode si pongono i bulbilli con l’apice rivolto in alto ad una profondità di 3-5 cm. La distanza fra l’uno e l’altro sulla fila sarà di circa 15 cm.

Il terreno ideale per la crescita dell’aglio deve essere a medio impasto, leggero, ben drenato e leggermente calcareo.
La principale operazione colturale è la lotta alle malerbe, che deve essere effettuata con una leggera zappettatura del terreno e l’eliminazione manuale. La zappettatura serve anche a rompere la crosta del terreno, che si può formare con l’azione battente della pioggia, mantenere soffice e permeabile il terreno, interrompere la risalita per capillarità dell’acqua dagli strati profondi.
È importante prestare particolare attenzione all’estirpazione manuale nella prima fase di coltura, quando le malerbe crescono vicine alle pianticelle d’aglio: lo sviluppo delle radici delle malerbe può avvolgere il bulbillo danneggiandolo quando vengono estirpate.
Le malerbe possono essere controllate ricorrendo alla pacciamatura del terreno con materiali vegetali, come la paglia.

Ubicazione stagionale

Nonostante ami i climi temperati e asciutti, l’aglio resiste bene al freddo e ai bruschi abbassamenti della temperatura, a patto che si trovi in aiuole ben esposte al sole. In ogni caso, la temperatura ottimale per la formazione del bulbo è compresa fra i 10 e i 15°C, ma la pianta tollera una temperatura sino a -10/-15°C.

Raccolta

L’ingiallimento delle foglie e il disseccamento della parte aerea segnano il momento della raccolta dell’aglio. Quando le foglie diventano brune non si deve tardare perché nel giro di quindici giorni, anche in relazione al clima e alle precipitazioni, le membrane esterne inizieranno a marcire lasciando liberi gli spicchi. Gli agli raccolti in queste condizioni si conservano per poco tempo.
Gli agli raccolgono non estirpandoli, ma impiegando una vanga o una forca per mantenerli integri.
Una volta raccolti, gli agli si legano in mazzi o nelle tradizionali trecce. Si appendono, non a contatto di un muro, in un luogo asciutto, poco luminoso e caldo per circa un mese. Dopo questo tempo si possono eliminare le foglie e conservare i bulbi interi in reticelle appese in un luogo fresco, ma sempre non umido.

Malattia e cure

Di norma l’aglio è una pianta che presenta pochi problemi sanitari.
Fra i parassiti più diffusi, si segnalano le larve degli elateridi (riconoscibili per il colore arancio e la struttura a segmenti, che scavano gallerie nel bulbo), acrolepia assectella (un bruco verde che rosicchia i tessuti della parte aerea prima di attaccare il bulbo), e il punteruolo dei bulbi (che compare in tarda primavera). Come forma preventiva, per impedire la diffusione di questi ospiti indesiderati, togliere dal terreno le piante colpite, ingiallite e seccate, provvedendo ad allontanarle dall’orto o a distruggerle col fuoco.

Come valuti questo articolo?
12345
Valutazione: 0 / 5, basato su 0 voti.
Avvicina il cursore alla stella corrispondente al punteggio che vuoi attribuire; quando le vedrai tutte evidenziate, clicca!
A Cose di Casa interessa la tua opinione!
Scrivi una mail a info@cosedicasa.com per dirci quali argomenti ti interessano di più o compila il form!