Albero del Paradiso o ailanto

Ailanthus altissima

Albero del Paradiso o ailanto

  • L'ailanto può raggiungere dimensioni davvero imponenti (fino a 15 metri di altezza).
  • In foto, una giovane pianta di ailanto: non occorrono particolari condizioni per il trapianto, data la sua incredibile adattabilità.
  • Il legno di ailanto viene utilizzato nell'industria edile, anche se non è particolarmente pregiato.
  • Le foglie di ailanto sono ovali, con forma piuttosto allungata.
  • I fiori di ailanto sono riuniti in pannocchie e compaiono durante l'estate.
  • L’ailanto può raggiungere dimensioni davvero imponenti (fino a 15 metri di altezza).
  • In foto, una giovane pianta di ailanto: non occorrono particolari condizioni per il trapianto, data la sua incredibile adattabilità.
  • Il legno di ailanto viene utilizzato nell’industria edile, anche se non è particolarmente pregiato.
  • Le foglie di ailanto sono ovali, con forma piuttosto allungata.
  • I fiori di ailanto sono riuniti in pannocchie e compaiono durante l’estate.

L’ailanto è sia un’imponente pianta ornamentale sia una delle più comuni specie legnose invasive: molto temuta per la sua tendenza infestante, può provocare danni sia alle costruzioni, sia agli ambienti naturali e alla vegetazione indigena, creando ombra e invadendo il suolo con le radici (in Svizzera è addirittura entrata nella lista nera delle piante esotiche minacciose per la flora autoctona). Si tratta di un albero alto sino a 13-15 metri (da qui il nome comune “albero del Paradiso”, proprio perché sembra estendersi fino al cielo) della famiglia delle Simaroubaceae, spogliante, a crescita rapida, molto aggressivo, con apparato radicale assai vigoroso di natura rizomatosa-fittonante. Per questa ragione, decidere di coltivarlo o meno in giardino richiede una certa riflessione: l’ailanto non ha bisogno di cure particolari, ma necessita di molto spazio per vegetare e tende a moltiplicarsi con grandissima facilità grazie ai semi racchiusi in frutti dotati di ali (ma anche la talea e la divisione dei polloni sono tecniche efficaci di propagazione).

L’albero di ailanto si adatta bene a diversi tipi di suolo, inclusi quelli poveri e compatti, non necessita quindi di concimazione e può anche tollerare condizioni di aridità prolungata (le annaffiature vanno effettuate occasionalmente, dato che l’ailanto si accontenta dell’acqua piovana). È particolarmente resistente all’inquinamento e ai venti forti e per questo si utilizza spesso per migliorare aree urbane degradate; l’incredibile capacità di sopportare anche il freddo intenso, rende l’ailanto una pianta diffusa a tutte le latitudini, capace di sopravvivere all’esterno tutto l’anno (al massimo potrebbe essere necessario proteggere le piante giovani o in vaso per prevenire danni da gelo nelle regioni al Nord). L’ailanto è praticamente immune da malattie e forse la pratica più utile al suo mantenimento è la potatura, fondamentale per limitare l’eccessivo sviluppo della pianta (ad esempio tagliando i rami che portano frutti, in modo che non si riproduca naturalmente attraverso la propagazione dei semi).

Introdotto in Italia a fine ‘700 dalla Cina, l’ailanto si è ampiamente diffuso nel tempo soprattutto in terreni marginali e poco fertili, con esposizioni soleggiate e in territori urbani, dove si insedia a ridosso dei muri di vecchi edifici o nelle fessurazioni delle sedi stradali. Il tronco, eretto e robusto, è ricoperto da una corteccia liscia caratterizzata da numerose lenticelle, delle strutture cellulari allungate che favoriscono lo scambio gassoso tra i tessuti interni e l’ambiente esterno. La chioma si caratterizza per i lunghi rami flessibili ricoperti da grandi foglie verdi ovali e pennate, lunghe fino a 90 cm. I fiori giallo-verdi, riuniti in racemi o pannocchie, si trovano nella parte terminale dei rami e hanno la corolla composta da 5-6 petali. I fiori maschili presentano un odore sgradevole e anche questo aspetto spesso scoraggia la coltivazione della pianta di ailanto in giardino. I frutti sono samare alate, facilmente trasportabili dal vento, che diventano rossastre una volta giunte a maturazione.

Fioritura

InvernoPrimaveraEstateAutunno

L’ailanto ha fioritura estiva (tra maggio e luglio).

Commestibilità

SemiFoglieFioriFustoFruttiRadici

Riproduzione

SemeTaleaDivisioneBulboInnestoMargottaPropaggine

La pianta di ailanto si riproduce facilmente, anche in natura, tramite i semi, che andranno interrati in un terriccio specifico, sabbioso e fertile. Altre tecniche possibili di moltiplicazione sono la divisione dei polloni basali o della radice e anche la talea apicale di ramo. Sia le talee sia i polloni, ricavati dalla base della pianta, si pongono a radicare in un mix di torba e sabbia in parti uguali e le nuove piantine andranno trapiantate la primavera successiva.

Semi

I semi di ailanto, piatti, ovoidali, marroni e dal margine irregolare, sono racchiusi in frutti dotati di ali che possono viaggiare su lunghe distanze trasportati dal vento: questo spiega perché la pianta si riproduca molto rapidamente e facilmente.

Informazioni e curiosità

Nella medicina tradizionale cinese, parti dell’ailanto (come le radici e le foglie) venivano utilizzate per trattare una varietà di disturbi, inclusi problemi digestivi e infiammatori. Tuttavia, l’uso medicinale dell’ailanto non è ampiamente accettato nella medicina moderna e può comportare rischi.

Il legno dell’ailanto, pur non essendo molto pregiato, viene spesso utilizzato per costruzioni temporanee e palificazioni, grazie alla sua resistenza e leggerezza.

Coltivazione

VasoPiena Terra

L’ailanto si coltiva solo in piena terra. Le sue radici forti e robuste e le dimensioni imponenti non sono compatibili con la vita in vaso.

Collocazione

InternoEsterno

L’ailanto è una pianta da esterno, spesso considerata infestante.

Concimazione

L’ailanto non necessita di concimazione.

Esposizione

SoleMezz’ombraOmbra

L’ailanto cresce in qualsiasi posizione ed esposizione, anche se predilige i luoghi luminosi.

Annaffiatura

GiornalieraFrequenteRegolareOccasionale

Resistentissimo alla siccità, l’ailanto si può annaffiare sporadicamente nei mesi più caldi, dato che nel resto dell’anno si accontenta dell’acqua piovana. In giardino prediligere un sistema di irrigazione a goccia per evitare sprechi e calibrare bene le annaffiature.

Potatura

Per limitare la tendenza infestante della pianta di ailanto, si possono potare i polloni basali, i rami secchi e quelli con i frutti, in modo che non si diffondano i semi.

Trapianto

L’ailanto può essere trapiantato ovunque, poiché resiste a qualsiasi avversità climatica e attecchisce senza problemi in tutti i terreni. Lo si può trovare dalle rive del mare fino ai 1.000 m sulle Alpi, ma bisogna considerare i rapidissimi tempi di crescita, le dimensioni imponenti e la sua tendenza a divenire infestante prima di decidere di porlo a dimora in giardino.

Ubicazione stagionale

L’ailanto è pianta da esterno tutto l’anno: sopporta infatti freddo, siccità, calore estivo, venti forti e perfino l’inquinamento.

Raccolta

Nonostante la sua cattiva nomea, l’ailanto è un albero che regala un ottimo miele aromatico dal gusto particolare e molto avvolgente. La fioritura, e quindi la raccolta del miele, si può collocare tra maggio a giugno, subito dopo il miele di acacia e in contemporanea con quello di tiglio.

Malattia e cure

Non si registrano particolari malattie o patologie che colpiscano la pianta di ailanto.

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