- Fioritura
- Commestibilità
- Riproduzione
- Semi
- Informazioni e curiosità
- Coltivazione
- Collocazione
- Concimazione
- Esposizione
- Annaffiatura
- Potatura
- Trapianto
- Ubicazione stagionale
- Malattia e cure
- Anthurium Livium in vaso.
- Anthurium andreanum è la varietà più famosa e diffusa di anturio.
- L’anthurium non è tra le piante più facili da curare, ma ben seguita regala fioriture magnifiche.
- Anthurium andreanum varietà Vanilla.
- Anthurium varietà Utah.
- L’anthurium è disponibile in diverse tonalità di colore, dal bianco al rosa, dal rosso intenso al crema.
- Essendo una pianta tropicale, l’anthurium ha bisogno di calore e umidità per crescere bene.
- Spata colorata e spadice eretto compongono l’infiorescenza dell’anturio.
- L’anthurium è molto esigente in fatto di esposizione: la luce diretta nuoce al fiore ma la luminosità è fondamentale.
- Esemplare di anthurium Amaretti.
- L’anturio si presta benissimo anche a essere inserito nelle composizioni di fiori recisi.
- Anthurium varietà Pink Karma.
- Anthurium varietà Rainbow Champion.
L’anthurium, appartenente alla famiglia delle araceae, è originario delle foreste tropicali dell’America meridionale ma è stato introdotto in Europa come pianta ornamentale ormai circa 100 anni fa. Infatti, il contrasto cromatico tra il fogliame verde lucente e le formazioni fiorali, costituite da una piccola infiorescenza stretta e cilindrica attorno alla quale si sviluppa una brattea variamente colorata, rendono elevato il pregio estetico e il valore ornamentale della pianta, poco utilizzata come specie da arredo verde probabilmente per il livello di media difficoltà che ne caratterizza la coltivazione.
Tuttavia la conoscenza delle specifiche esigenze della pianta di anthurium e interventi di manutenzione regolari, e non particolarmente onerosi, possono rendere più facile la sua permanenza negli spazi interni. Tra questi interventi necessari i più importanti sono: la concimazione, da effettuare 3 volte l’anno utilizzando un fertilizzante liquido specifico per piante fiorite da interno; l’annaffiatura, frequente e utilizzando acqua piovana o dolce, e un’attenzione particolare all’esposizione, luminosa ma mai diretta, e agli sbalzi di temperatura. Proprio il freddo è il peggior nemico dell’anthurium, più degli insetti (ad esempio la cocciniglia cotonosa), acari e funghi che occasionalmente possono manifestarsi sulla pianta. L’anturio è particolarmente esigente anche in fase di rinvaso (il trapianto in piena terra nel nostro Paese non si può effettuare): il substrato ideale deve essere di buona qualità, non troppo leggero, organico e torboso. Le potature non sono necessarie e la pianta si riproduce per divisione.
Tali indicazioni non devono scoraggiare dall’acquisto di un esemplare di anturio: infatti, come altre piante da interni (potos, dracena, croton, kentia, felce), anche l’anturio svolge un’importante funzione ecologica in quanto risulta particolarmente efficace nell’azione di rimozione dall’ambiente di vapori chimici nocivi, quali ad esempio benzene, formaldeide e tricloroetilene che provengono da vernici, carte da parati, mobili e complementi di arredo in plastica: tale azione di depurazione dell’aria che si respira è ovviamente tanto più elevata quanto più vigorosa e sana è la pianta.
L’anturio si presenta come specie sempreverde dallo sviluppo cespuglioso – erbaceo. L’altezza della pianta in vaso è variabile da 50-60 centimetri, sino ad un massimo di 140-150 centimetri.
Le foglie hanno forma di cuore, allungate fino a 40-50 centimetri, larghe all’incirca 15-30 centimetri, lucenti, di colore verde scuro nella pagina superiore. Sono portate da lunghi e carnosi piccioli.
L’anturio è noto per la caratteristica fioritura: la struttura fiorale è costituita da uno spadice, ovvero una piccola infiorescenza a spiga cilindrica, e da una spata, una brattea, cioè una foglia modificata, di colore vario (bianco come a. Vanilla, rosa come nella varietà Karma Pink, rosso).
Nei luoghi di origine la pianta fiorisce per molti mesi all’anno, mentre in appartamento la fioritura si verifica generalmente nel periodo primaverile-estivo.
L’asportazione delle infiorescenze che stanno appassendo permette una più veloce formazione di nuove strutture fiorali.
Le più diffuse varietà di anthurium, oltre ad a. andreanum (la più famosa in assoluto), si differenziano proprio per la colorazione delle strutture fiorali:
- “Album”: ha spate bianche con spadice giallastro.
- “Giganteum”: con spate rosse e spadice biancastro.
- “Guatemala”: con spate color cremisi e spadice giallastro.
- “Champion”: con spate bianco-rosate e spadice rosato.
Accanto a queste si segnalano anche:
- Utah: è una selezione di colore intenso, difficile da abbinare con altre piante se non in gradazione più chiara, indicata per case con arredamenti bianchi e moderni dove è capace, da sola, di creare un punto d’attenzione focale. Utah ha fiori viola fluo piuttosto scuro, cangianti secondo la luce e l’inclinazione di questa.
- “Amaretti”, marchio registrato, selezione di anthurium scherzerianum, ha foglie lanceolate e brattee cuoriformi. Di dimensioni contenute, ma coloratissimo, è proposto in piccoli vasi di piccolo diametro nonostante sviluppi una buona vegetazione, consentendo così di affiancarne anche più di uno all’interno di una ciotola porta vasi. Robusto, presenta foglie consistenti di colore verde intenso, portate da steli corti che formano un piano di base sopra cui si elevano le brattee colorate. La brattea ha una screziatura ricca e imprevedibile che mescola l’arancio, il giallo, il verde e il rosso. Le brattee presentano, in aggiunta, uno spadice, proporzionato ma arricciato in forma estrosa. La pianta è molto fiorifera e le infiorescenze sono molto durature.
Fioritura
L’anthurium fiorisce di solito una volta l’anno durante il periodo estivo per circa due mesi. Se però le condizioni ambientali in termini di umidità e temperatura sono ottimali, la pianta riesce a fiorire anche tutto l’anno.
Commestibilità
Riproduzione
L’anturio si riproduce dopo la fioritura mediante divisione di una pianta madre: dopo aver tolto dal vaso l’esemplare da dividere, usando un coltello, lo si separa in 2-3 parti, facendo in modo che ogni porzione sia dotata di radici proprie e di un discreto numero di foglie vigorose.
Le porzioni ottenute vanno fatte radicare in singoli vasetti, riempiti con un miscuglio di torba e sabbia in parti uguali, alla temperatura di circa 22-24 °C.
La riproduzione tramite semi richiede tempi molto lunghi ed è quindi poco praticata.
Semi
I semi dell’anthurium ricordano molto i chicchi di mais sia per la forma sia per il loro colore giallo brillante e, quando giungono a maturazione, si staccano in modo spontaneo dallo spadice.
Informazioni e curiosità
Per mantenere le foglie dell’anthurium belle lucide, è buona norma spolverarle ogni tanto con un panno morbido leggermente inumidito e spruzzarle con un lucidante fogliare, prodotto spray che, applicato sulle foglie, le rende più splendenti, ravvivando la bellezza della pianta.
Le foglie sono anche un indicatore molto importante dello stato di salute della pianta: se si notano alcune foglie imbrunite (anche solo all’apice) significa che l’anturio ha assorbito troppa o troppo poca acqua. Prima di innaffiare, quindi, controllare con le dita quanto sia umido il substrato: se è secco, annaffiare le piante, se è umido aspettare qualche giorno prima di bagnare di nuovo. Se invece le foglie ingialliscono, è probabile che la pianta riceva troppa luce per cui sarà bene spostarla in una posizione più lontana dall’irraggiamento diretto.
Coltivazione
L’anthurium è una pianta che, almeno nel nostro Paese, si coltiva esclusivamente in vaso.
Generalmente gli esemplari di anturio, specialmente se di medie-grande dimensioni, vengono coltivati e mantenuti singolarmente in vasi anche di grande dimensione. Piante di media-piccola altezza possono tuttavia essere poste in contenitori di grande capienza accanto ad altre piante da interno, omogenee ad esse per quanto concerne esigenze ambientali e colturali, quali: spathiphyllum, cordyline, dieffenbachia, ficus benjamina, kentia, croton.
Collocazione
L’anthurium è una pianta d’appartamento che però in estate si può spostare all’aperto, ma mai in pieno sole. Un portico o un terrazzo coperto rappresentano la sistemazione migliore.
Concimazione
La pianta di anturio è mediamente esigente per quanto riguarda l’apporto di fertilizzanti. Una concimazione con un fertilizzante liquido, specifico per piante fiorite da interno, a base principalmente di azoto e fosforo, eseguita due volte in primavera (marzo e aprile) e una volta in autunno (settembre-ottobre) stimola una regolare produzione di foglie e di fiori.
Non concimare mai in inverno e durante i mesi più caldi dell’anno.
Quando la concimazione è insufficiente i fiori non si aprono o la pianta produce soltanto nuove foglie.
Esposizione
Nei luoghi interni l’anthurium predilige posizioni in piena luce, anche se non tollera l’insolazione diretta. La luce deve essere diffusa, mai diretta e costante nell’arco dell’anno, come davanti a una finestra. La costante e buona illuminazione è infatti fondamentale per rendere rigoglioso e lucente il fogliame e per stimolare un’abbondante fioritura. In alternativa, l’anturio vegeta bene anche nelle zone poco luminose, ma la fioritura sarà minore.
In estate l’anturio può essere collocato all’aperto, purché sia mantenuto all’ombra parziale di altre piante. In tutti i casi evitare sempre le correnti d’aria.
Annaffiatura
Per annaffiare l’anthurium usare possibilmente acqua dolce e non fredda, come l’acqua piovana.
L’anturio richiede un’irrigazione frequente nei periodi di fioritura: in primavera e in estate il terriccio deve essere pertanto mantenuto uniformemente umido nei primi 4-5 centimetri, ma non intriso di acqua. L’acqua distribuita va ridotta di circa un terzo quando sono invece presenti solo le foglie (autunno-inverno). Orientativamente si innaffi ogni 3 giorni nella stagione calda e ogni 6 durante l’inverno.
È importante eliminare l’acqua che ristagna nel sottovaso, poiché potrebbe essere causa di marciumi radicali generati da funghi.
L’anthurium necessita anche di un’umidità molto elevata: per ottenerla, mettere nel sottovaso uno strato di ghiaia o di argilla espansa di 2 cm almeno, da mantenere bagnato in ogni stagione. Per la stessa ragione è consigliabile nebulizzare le foglie ogni giorno, anche più volte, e mantenere umido il muschio a protezione delle radici.
Potatura
L’anturio non si pota: basta eliminare solo le foglie basali che disseccano e i fiori appassiti in modo che non diventino veicolo di malattie parassitarie.
Trapianto
L’anturio è pianta abbastanza longeva, che può vivere in appartamento sino a 10-15 anni: ogni 3-4 anni, se si è mantenuto in ottime condizioni di vigore e la crescita non rallenta, è opportuno procedere ad un nuovo rinvaso, operando successivamente al termine della fioritura (tarda primavera o fine estate). L’alternativa al rinvaso è rappresentata dal rinnovo, ogni due anni circa, dello strato superficiale del terriccio. Il terriccio ideale deve essere di buona qualità, non troppo leggero, organico, torboso, con una discreta presenza di foglie. Il migliore è così costituito: 40% terriccio universale per piante d’appartamento; 40% terra di foglie o terra d’erica; 20% sabbia silicea.
Per ottenere buone fioriture assicurarsi che il vaso non sia troppo grande rispetto alle dimensioni della pianta.
Ubicazione stagionale
L’anthurium è molto esigente in fatto di temperature: teme il freddo, gli sbalzi termici e le correnti.
La temperatura ottimale, per un costante e rigoglioso sviluppo della pianta, oscilla tra i 20 ed i 24°C; la pianta non tollera, neppure per brevi periodi (alcuni giorni), temperature inferiori ai 15°C. Non sopporta gli sbalzi di temperatura e soprattutto le correnti d’aria molto fredda che entrano negli appartamenti durante i mesi invernali.
Autunno/inverno: la temperatura minima consigliata per la sopravvivenza dell’anthurium è di 16°C durante la stagione fredda. Il classico sintomo da freddo è la caduta delle foglie e l’imbrunimento delle spate: in inverno è quindi opportuno ricoverare la pianta all’interno. La nebulizzazione del fogliame andrebbe effettuata anche durante il periodo di funzionamento dell’impianto di riscaldamento, quindi in presenza di aria secca.
Primavera/estate: per ottenere le migliori fioriture, continue durante tutto l’anno, la temperatura deve mantenersi costante intorno ai 20°C. La temperatura massima sopportata è di 29°C, ma solo in presenza di un elevato tasso di umidità. Se questa supera a lungo i 25-28°C, è opportuno spruzzare quotidianamente acqua sulle foglie per rinfrescarle: questo intervento mantiene elevato il ritmo di fotosintesi e riduce il fenomeno delle punte secche.
Evitare sempre di spruzzare acqua sulle infiorescenze, soprattutto su quelle chiare.
Malattia e cure
L’anturio è pianta abbastanza rustica e piuttosto resistente ad avversità parassitarie. Tuttavia può essere attaccata da alcuni insetti quali:
- Cocciniglia cotonosa: rappresenta il nemico principale dell’anturio. Si rinviene soprattutto sulle foglie e si presenta sotto forma di ammassi biancastri, cerosi e appiccicosi, oppure lanuginosi, sotto i quali si nascondono gli insetti adulti. Le piante attaccate dalle cocciniglie subiscono prima decolorazioni e ingiallimento delle foglie per sottrazione di linfa e poi disseccamenti fogliari, perdita di foglie e generale deperimento, che può determinare anche il blocco della fioritura. Le cocciniglie, secondariamente, favoriscono lo sviluppo di melata e di fumaggine.
- Afidi. Sono di colore verde o nero e si alimentano dei succhi cellulari della pianta, causando varie alterazioni quali: decolorazioni delle foglie, arrotolamenti dei margini fogliari, deformazioni delle lamine fogliari e delle spate colorate, rallentamento di crescita nelle giovani piante. Possono inoltre trasmettere pericolosi virus.
In entrambi i casi, occorre intervenire tempestivamente con insetticidi generici, o più specifici, alla prima comparsa degli attacchi; contro le cocciniglie impiegare oli minerali che ricoprono gli insetti e li soffocano. Nel caso di forte infestazione eliminare le porzioni più colpite.
Gli attacchi sono generalmente più frequenti in piante indebolite (poco concimate o mantenute in vasi troppo piccoli).
Sono segnalati anche danni causati da acari: gli attacchi più gravi di questi parassiti, detti anche “ragnetti”, si hanno durante i periodi molto caldi e secchi. Sulle pagine fogliari superiori, specialmente in quelle in fase di attiva crescita, e sulle brattee colorate si vedono piccole punteggiature argentate o brune. Le foglie e le strutture fiorali appaiono deformate e arricciate, imbruniscono e, nei casi più gravi, si distaccano dai piccioli.
Per prevenire lo sviluppo di questo parassita è importante:
- bagnare adeguatamente il terreno e distribuire acqua anche sulle foglie;
- acquistare piante sane e robuste.
Come intervento curativo si possono utilizzare prodotti chimici specifici (acaricidi).
L’anthurium può anche essere colpita da funghi che determinano la comparsa dei seguenti sintomi:
- Macchie fogliari: ai margini o al centro delle foglie si manifestano delle macchie di forma tondeggiante, di dimensione variabile (da 2-3 mm a 1-2 cm) di colore rosso-bruno, delimitate da un margine più scuro; nella fase avanzata della malattia, le zone colpite vanno incontro a marciume. In caso di prolungati attacchi i danni si possono estendere anche alle strutture fiorali.
- Marciume del colletto e delle radici: l’eccesso di acqua, specialmente nelle giovani piante, causa il rammollimento e il marciume di tali zone, che, una volta lesionate, possono determinare l’afflosciamento a terra dell’intera pianta.
In entrambi i casi, intervenire tempestivamente alla prima comparsa dei sintomi con anticrittogamici a base di rame o più specifici, per piante d’appartamento.
A livello preventivo evitare:
- l’eccesso di acqua nel terriccio e il ristagno di acqua nei sottovasi;
- la scarsa ventilazione, quindi elevato tasso di umidità sulle parti verdi;
- l’eccesso di concimazione con azoto (che causa rammollimento delle parti verdi);
- il contatto con piante malate, anche di genere diverso.