- Fioritura
- Commestibilità
- Riproduzione
- Semi
- Informazioni e curiosità
- Coltivazione
- Collocazione
- Concimazione
- Esposizione
- Annaffiatura
- Potatura
- Trapianto
- Ubicazione stagionale
- Raccolta
- Malattia e cure
- Anche l’arancio coltivato in vaso è in grado di produrre i tipici frutti della pianta da frutteto.
- L’arancio vuole un’esposizione diretta e luminosa ma non tollera il gelo.
- L’arancio in vaso è una pianta ornamentale in grado di abbellire balconi e terrazzi.
- Come tutti gli agrumi, anche l’arancio in vaso andrebbe coltivato in grandi e pesanti vasi di terracotta o coccio.
- Coltivato in piena terra, l’arancio è un imponente albero da frutto e ombra, capace di raggiungere e superare i 10 metri di altezza.
L’arancio in vaso, come tutti gli agrumi, è una bellissima pianta ornamentale oltre che una pianta da frutto molto produttiva, anche se ovviamente non raggiungerà l’imponenza degli esemplari che crescono in piena terra.
Appartenente alla famiglia delle rutacee e originario della Cina e del Sud-Est asiatico, l’albero di arancio è frutto di un’antichissima ibridazione tra il pomelo e il mandarino.
L’arancio è un albero da esterno che ama il sole e teme il freddo: per questo va ricoverato, durante i mesi invernali, in un locale riparato e luminoso, oltre che arieggiato. La pianta è piuttosto esigente anche in fatto di nutrienti: compost o concimi organici ricchi di azoto, fosforo e potassio, specifici per agrumi, vanno utilizzati per fertilizzare il terreno di coltivazione, che deve essere mantenuto umido da annaffiature regolari ma senza mai eccedere. Le piante tenute in contenitore vanno rinvasate ogni anno a primavera, oppure occorre eliminare il primo strato superficiale del terreno; in alternativa, chi disponesse del giardino, può effettuare il trapianto in piena terra in qualsiasi periodo dell’anno. La chioma dell’arancio in vaso va potata per mantenerne la forma ordinata e favorire la circolazione dell’aria all’interno delle fronde: questo scoraggia l’insediarsi di parassiti quali cocciniglia e minatrice serpentina, anche se il problema più comune che può intaccare la pianta è la clorosi ferrica. Talea, innesto o semina sono i modi in cui la pianta di arancio può essere facilmente moltiplicata.
L’arancio è una pianta sempreverde capace di raggiungere l’altezza di 8-12 metri, contenuto però a dimensioni assai più ridotte negli impianti da frutto. La chioma ha forma conica, e i rami non di rado sono difesi da spine (si veda il caso dell’arancio trifogliato). Le foglie sono lucide, persistenti (restano sui rami da uno a quattro anni), glabre, leggermente ondulate e a margine intero, allungate e carnose.
I fiori, che si aprono ad aprile, sono bianchi e molto profumati. La corolla è formata da un numero variabile di petali da tre a cinque. Sono riuniti in grappoli, fino a un numero massimo di sei.
Il frutto è una bacca, più precisamente un esperidio con epicarpo (buccia) prima verde e poi colorato, mesocarpo spugnoso e bianco, endocarpo che racchiude la polpa bionda o rossa suddivisa in spicchi. Maturano da novembre a maggio, secondo la varietà, coprendo un lungo arco temporale.
Per orientarsi nel ricco mondo degli alberi di arancio (le varietà sono centinaia, tra cui: c. aurantium “corrugata”, c. “Karna Khatta”), la principale e più semplice distinzione che si può fare è tra arancia dolce e amara: l’arancio dolce, o melarancio (citrus aurantium varietà dulcis o citrus sinensis), produce frutti con polpa agro-dolce ed è l’agrume più diffuso nel mondo; viene coltivato soprattutto in Sicilia, Calabria, Campania, Sardegna, Basilicata, Puglia e Lazio. Quello amaro, detto anche arancio forte, cedrangolo, melangolo, è la varietà o sottospecie amara (citrus aurantium varietà amara, citrus bigaradia, citrus vulgaris) e si distingue dall’arancio dolce per le lunghe spine all’ascella delle foglie inferiori, per il fogliame più scuro e più aromatico, la buccia del frutto più ruvida e più intensamente colorata e la polpa acido-amara non commestibile.
Fioritura
A partire da febbraio/marzo inizia la fioritura delle zagare (è così chiamato il fiore dell’arancio), che si protrae fino all’estate. I fiori sono bianchi e precedono la maturazione dei frutti che può variare dall’autunno fino alla primavera successiva.
Commestibilità
Riproduzione
La pianta di arancio si riproduce per talea o innesti ma è anche possibile interrare i semi ricavati dal frutto.
Semi
I semi dell’arancio, contenuti nel frutto, sono abbastanza coriaceci quindi, per fare in modo che germoglino, vanno prima di tutto lavati con cura così da eliminare ogni traccia di polpa e poi messi in ammollo in acqua 24 ore per farli ammorbidire. A questo punto si può incidere con un coltellino la pellicina esterna e sbucciare il seme.
Informazioni e curiosità
L’arancio e, in generale, tutti gli agrumi coltivati in contenitori andrebbero posti in pesanti vasi di coccio con base larga perché questi rappresentano una maggiore garanzia di stabilità; i vasi cilindrici di plastica, al contrario, sono leggeri e quindi rischiano di ribaltarsi con un colpo di vento. Gli agrumi possono riportare, in caso di scaravoltamento, non soltanto danni ai frutti ma anche ai rami. Per questo, bisogna fare in modo di appesantire i vasi disponendo sul terriccio grossi sassi, oppure inserirli in una struttura a treppiedi che non possa essere rovesciata con facilità.
Coltivazione
L’arancio si può coltivare sia in vaso sia, ovviamente, in piena terra.
Collocazione
Pur temendo il freddo, l’arancio in vaso cresce con il sole diretto: per questo va tenuto in giardino, su balconi o terrazzi (tenendo presente che, però, non sopporta il freddo).
Concimazione
La pianta di arancio richiede molte sostanze nutrienti: è quindi bene utilizzare regolarmente del compost o concimi organici ricchi di azoto, fosforo e potassio, specifici per agrumi, secondo le indicazioni riportate sulla confezione del fertilizzante.
Esposizione
L’arancio predilige posizioni ben soleggiate, ma al riparo dai venti.
Annaffiatura
Il terriccio della pianta d’arancio deve essere mantenuto sempre umido ma senza eccedere: eliminare, quindi il sottovaso, e specialmente in inverno, attendere che la terra sia quasi asciutta prima di procedere con l’irrigazione, per evitare ristagni d’acqua che comprometterebbero la salute della pianta.
Quando è possibile, utilizzare acqua non dura e mai fredda, preferendo lasciarla negli annaffiatoi per una giornata così che perda il cloro e raggiunga la temperatura ambiente.
Ricordare che gli apporti irregolari di acqua favoriscono, specie quando i frutti sono vicini alla fase di maturazione, la rottura della buccia e la cascola dei frutti immaturi.
Potatura
Le piante d’arancio coltivate in vaso vanno potate per sfoltire la chioma, aspettando i primi mesi dell’estate e procedendo ad anni alterni. Questa operazione non ha solo una funzione estetica: serve ad arieggiare la pianta impedendo il proliferare di parassiti e favorendo il processo di fruttificazione.
Trapianto
Per chi vuole mantenere le piante in vaso, queste vanno rinvasate in primavera o, in alternativa, si può procedere alla sostituzione del primo strato di terra. Bisogna impiegare allo scopo un terriccio da fiori mescolato a letame maturo.
Per chi volesse, invece, trapiantare l’arancio in giardino, l’operazione si può effettuare in qualsiasi periodo dell’anno avendo cura di mantenere integro il pane di terra, per preservare le radici. Per la messa a dimora, occorre scavare una buca piuttosto grande e profonda e ricoprire con una miscela abbondante di compost o letame maturi mescolato agli strati di terra che interessano i primi 30 cm.
Ubicazione stagionale
Un grande nemico dell’arancio è il freddo. Se durante la primavera e l’estate, o un autunno particolarmente mite, la pianta va lasciata all’esterno, esposta a Sud, durante l’inverno (o comunque con temperature inferiori a 6-7°C) questa va spostata in un ambiente riparato e protetto per evitare che geli.
Il locale che accoglie l’agrume in vaso deve essere molto luminoso (perché con poca luce tende a spogliarsi eccessivamente dalle foglie) e con una temperatura il più possibile stabile e intorno ai 5-10°C.
In più va arieggiato con regolarità, perché l’umidità stagnante crea le condizioni favorevoli a tutte le parassitosi, e le bagnature dovranno servire solo a mantenere la giusta idratazione della pianta. In questa fase l’eliminazione del sottovaso, così che l’eccesso si disperda e non possa essere riassorbito, è sempre una scelta vincente.
Se non è possibile spostare la pianta al riparo, è consigliabile coprire le piante di arancio (come tutti gli agrumi) con uno strato di tessuto non tessuto, avvolgendo la pianta nella sua interezza con un tessuto ampio, per consentirle di continuare a respirare.
Bonsai
Le diverse specie di citrus sono bellissimi bonsai che fioriscono e producono piccoli fruttini proprio come le piante originarie di arancio.
Raccolta
La raccolta dei frutti di arancio è scalare e si effettua in più turni man mano che i frutti maturano. Non si staccano con le mani, ma si recide il robusto picciolo con le cesoie. I frutti sono piuttosto durevoli, ma devono essere conservati con cura e a temperatura costante.
Malattia e cure
Le patologie principali che colpiscono l’arancio in vaso sono la clorosi ferrica, ossia la mancanza di ferro, e l’infestazione di una farfallina chiamata minatrice serpentina. La carenza di ferro provoca un ingiallimento delle foglie e in generale rende l’aspetto della pianta meno attraente. Si cura con un concime specifico per agrumi con ferro chelato, dall’effetto rinverdente, che va somministrato nei periodi di maggiore stress: in primavera o ai primi segnali di foglie gialle. Le farfalline invece si nutrono delle foglie, scavando gallerie: per eliminarle si possono somministrare all’arancio antiparassitari biologici.
Un acerrimo nemico dell’agrume, da prevenire prima che si manifesti sulla pianta, è anche la cocciniglia; impiegare fin dall’acquisto dell’arancio prodotti specifici in capsule da inserire nel terreno (essendo a lento rilascio vengono assorbiti man mano dalla pianta), e inoltre trattare la pianta, prima del ricovero invernale, con uno spray a contatto o con un principio attivo da nebulizzare.