- Fioritura
- Commestibilità
- Riproduzione
- Semi
- Informazioni e curiosità
- Coltivazione
- Collocazione
- Concimazione
- Esposizione
- Annaffiatura
- Potatura
- Trapianto
- Ubicazione stagionale
- Raccolta
- Malattia e cure
- Un grosso cespuglio di artemisia, perfetto per essere messo a dimora in giardino creando un’insolita aiuola.
- Le foglie di artemisia, pennatosette e verde scuro, sono utili contro i disturbi digestivi.
- I fiori di artemisia, gialli e piccolini, sbocciano in estate.
- Artemisia ludoviciana, varietà “Silver Queen”.
- In foto, artemisia abrotanum.
Il genere artemisia, della famiglia delle Asteraceae, comprende diverse varietà di piante, annuali o perenni, originarie delle zone temperate dell’Europa, Asia e Nord Africa. Artemisia vulgaris cresce nel nostro Paese in maniera spontanea, soprattutto nelle zone di montagna, lungo i fiumi e ai bordi dei campi ed è caratterizzata da un forte aroma, simile a quello del cedro. Si tratta di un’erbacea perenne di grandi dimensioni, utilizzata in erboristeria soprattutto per contrastare i disturbi digestivi, con fusto eretto rossiccio e striato, alto dai 50 ai 150 cm, e radici rizomatose. Le foglie sono pennatosette a segmenti acuto-dentati, verde scuro nella pagina superiore e biancastre, quasi argentee, nella pagina inferiore. I fiorellini gialli, raccolti in grappoli, spuntano sulla pianta in estate, sono molto profumati e dal sapore amaro; a questi fa seguito la comparsa dei frutti, acheni glabri oblunghi, appuntiti, lisci e privi di pappo. All’interno del genere artemisia compaiono piante molto celebri, tra cui l’assenzio (Artemisia absinthium) e il dragoncello (Artemisia dracunculus).
La riproduzione dell’artemisia avviene per semina, talea o divisione dei cespi, mentre la pianta può crescere sia in vaso sia in piena terra, sempre all’esterno, in un terreno ben drenato, ricco di nutrienti e preferibilmente di natura sabbiosa o ghiaiosa, con una buona esposizione al sole. L’artemisia, in realtà, è molto rustica e si adatta a condizioni di suolo anche povere, purché non vi sia ristagno d’acqua. Per questo, la concimazione non è strettamente necessaria, ma in autunno si può interrare alla base della pianta un fertilizzante granulare ricco di potassio e fosforo. Anche l’annaffiatura deve essere moderata e sporadica, poiché la pianta tollera bene la siccità: durante i mesi più caldi, è opportuno annaffiare quando il terreno è asciutto, eliminando il sottovaso nel caso di esemplari allevati in contenitore; in inverno, le bagnature possono essere ridotte o addirittura sospese, a meno che la pianta non mostri segni di stress idrico. La potatura è importante per mantenere una forma compatta e favorire una crescita vigorosa: si esegue principalmente a fine inverno o inizio primavera, rimuovendo le parti secche e accorciando i rami più lunghi. La raccolta dei fiori e delle foglie dell’artemisia avviene principalmente durante il periodo di fioritura, quando massima è la concentrazione di principi attivi. Le parti aeree possono essere utilizzate fresche o essiccate per diversi scopi, tra cui la preparazione di tisane, infusi e oli essenziali.
L’artemisia non teme le basse temperature né il caldo intenso, e si ammala difficilmente. Tuttavia, in condizioni di elevata umidità o in terreni scarsamente drenati, la pianta può essere soggetta a marciumi radicali o attacchi di oidio, un fungo che si manifesta con una patina bianca sulle foglie. Per prevenire questi problemi, è fondamentale garantire all’artemisia una buona ventilazione e un’adeguata esposizione al sole, oltre che evitare i già citati ristagni idrici.
Fioritura
L’artemisia ha fioritura estiva e i fiorellini vengono utilizzati, insieme alle foglie, nella creazione di infusi e decotti officinali.
Commestibilità
Riproduzione
L’artemisia si riproduce facilmente tramite seme. La pianta si semina in marzo in un semenzaio, o in piccoli vasetti, e si trapianta a giugno in giardino, oppure in un vaso più grande. Utilizzare allo scopo un substrato composto in parte da terriccio per piante acidofile e in parte da terriccio universale. Il terreno, infatti, deve essere leggermente acido e mai argilloso.
In alternativa, si può procedere con la talea o divisione dei cespi: le talee devono essere prelevate da rami sani e vigorosi, preferibilmente non in fase di fioritura, e radicate in un substrato leggero e ben drenato.
Semi
I semi di artemisia sono molto stretti e di forma allungata, di colore marrone chiaro tendente al grigio.
Informazioni e curiosità
L’artemisia è conosciuta per il suo odore caratteristico, spesso descritto come intenso e amaro. Questo profumo viene utilizzato in alcune culture come repellente naturale contro gli insetti e per scacciare le tarme dagli armadi; la pianta di artemisia si può usare anche per preparare lo smudge per profumare l’aria di casa in modo naturale. In alcune tradizioni, si credeva che appendere rami di artemisia sopra la porta di casa potesse allontanare le streghe e i demoni.
L’artemisia è una pianta ricca di storia e tradizioni, con diverse curiosità legate alle sue proprietà e utilizzi. Una delle più interessanti è l’associazione con il Mondo Antico: nell’antica Grecia e a Roma, l’artemisia era dedicata ad Artemide, dea della caccia, della natura selvaggia e del parto. Si credeva che questa pianta avesse il potere di proteggere le donne durante il travaglio e di scacciare gli spiriti maligni.
Coltivazione
L’artemisia si può coltivare sia in vaso sia in piena terra (ad esempio per creare un’aiuola moderna).
Collocazione
L’artemisia è una pianta da esterno. È indicata per i giardini rocciosi ma le varietà nane sono perfette anche per decorare le bordure.
Concimazione
L’artemisia non ha bisogno di grandi concimazioni: in autunno si può interrare alla base della pianta un fertilizzante granulare ricco di potassio e fosforo.
Esposizione
L’artemisa predilige i luoghi soleggiati e i climi secchi.
Annaffiatura
L’artemisia non necessita di grandi quantità d’acqua e teme molto i ristagni. In piena terra, annaffiare solo in caso di prolungata siccità; le piante coltivate in vaso hanno bisogno di un terriccio umido ma mai zuppo: eliminare l’acqua nel sottovaso, predisporre uno strato drenante con argilla espansa sul fondo del contenitore e non esagerare mai con le bagnature.
Potatura
La potatura dell’artemisia ha lo scopo di eliminare le parti secche o malate, favorendo la crescita di nuovi germogli, oltre che di mantenere la forma desiderata della pianta e di controllarne l’eccessivo sviluppo. Si tratta poi di una pianta molto resistente, in grado di sopportare tagli anche intensi. La maggior parte delle varietà di artemisia andrebbe potata in primavera, appena prima della ripresa vegetativa; altre specie possono essere potate anche in autunno, dopo la fioritura. È importante tagliare sempre sopra un nodo, per evitare di danneggiare la pianta.
Trapianto
Come tutte le piante spontanee, l’artemisia cresce praticamente ovunque, senza particolari esigenze in fatto di terreno. Al momento del trapianto scegliere, se possibile, un terriccio ricco di nutrienti e ben drenato, evitando quelli argillosi. La zona deve essere inoltre ben esposta.
Ubicazione stagionale
L’artemisia può resistere a temperature anche pari a -20°C, il che la rende una pianta da esterni perfetta, soprattutto in zone di montagna.
Raccolta
L’artemisia è una pianta officinale, i cui fiori, dal sapore amaro, vengono utilizzati in erboristeria soprattutto per contrastare i disturbi digestivi. Il periodo di raccolta della pianta è variabile: le foglie fresche devono essere raccolte prima della fioritura, i fiori a partire da giugno e la radice in autunno.
Malattia e cure
Le malattie dell’artemisia sono rare, tuttavia, in condizioni di elevata umidità o in terreni scarsamente drenati, la pianta può essere soggetta a marciumi radicali o attacchi di oidio, un fungo che si manifesta con una patina bianca sulle foglie. Per prevenire questi problemi, è fondamentale garantire una buona ventilazione e un’adeguata esposizione al sole, oltre a evitare ristagni idrici. In caso di infezioni fungine, trattamenti con prodotti specifici possono essere utili per contenere il problema.