- Fioritura
- Commestibilità
- Riproduzione
- Informazioni e curiosità
- Coltivazione
- Collocazione
- Concimazione
- Esposizione
- Annaffiatura
- Potatura
- Trapianto
- Ubicazione stagionale
- Malattia e cure
- Gli aster si adattano molto bene alla creazione di aiuole, bordure e nei giardini rocciosi.
- I fiori dei settembrini sono capolini larghi 5 cm, mentre le foglie hanno colore verde intenso, sono disposte lungo il fusto a spirale e lunghe fino a 12 cm.
- I capolini degli aster sono simili a quelli delle margherite e hanno, salvo rare eccezioni, il disco centrale giallo.
- Aster varietà Frikartii Monch.
- I settembrini formano densi cuscini erbacei formati da fusti sottili ed eretti.
- Le piante di aster andrebbero dotate di tutore, in modo da non esporle ai pericoli delle raffiche di vento.
- Aster varietà Bleu Ligule.
Gli aster, o settembrini, sono piante appartenenti alla famiglia delle asteraceae o compositae, originarie dell’America del Nord, dell’Africa del Sud e dell’Europa centrale. Creano cespugli bassi e compatti, dalla fioritura ricca, vivace e di grande effetto cromatico, che può durare fino a novembre. In più sono piante perenni: una volta messi a dimora (la coltivazione in vaso è fortemente sconsigliata) possono essere coltivati per anni con le giuste cure e attenzioni.
I settembrini amano il sole, ma solo di mattino o solo di pomeriggio, ma non temono né il freddo né il caldo. Nelle zone a clima caldo meglio porli in posizione semi-ombreggiata, in montagna e al Nord in pieno sole. Il terreno di coltivazione deve essere fresco, fertile, leggero e ben drenato, lavorato in profondità, annaffiato regolarmente ma senza esagerare e abbondantemente concimato (preparare con molta cura il terreno per il trapianto aggiungendo compost vegetale e letame maturo, e somministrare una volta al mese, fino al termine della fioritura, un concime bilanciato in granuli a lenta cessione).
Per ottenere fiori più grandi regolare il numero di getti per pianta lasciandone non più di dieci; per prolungare la fioritura asportare le infiorescenze appassite. La tecnica della divisione dei cespi è senza dubbio la più semplice per effettuare la riproduzione degli aster, mentre oidio, cicaline e lumache sono i più acerrimi nemici della pianta.
Molte sono le specie di aster presenti sul mercato: i più diffusi sono aster novi-belgii (varietà come: Fellowship, Schone Von Dietlikon, Holly Violet), a. novae-angliae, a. domosus, a. pyrenaeus, a. amellus, a. alpinus, a. ericoides e a. frikartii. Tutti formano cuscini compatti di fiori a forma di stella (“astro” appunto) di colore viola, rosa, blu, azzurro e sono caratterizzati da corolla semplice, doppia o multipla, con petali più o meno lunghi, di vigoria e sviluppo variabili. La parte centrale del capolino, attorniata dai petali, di colore giallo, è fonte di attrazione per insetti pronubi, bombi e le ultime farfalle della stagione. La varietà che più si discosta dalla precedenti è quella rampicante.
Fioritura
Il nome popolare “settembrini” si riferisce proprio all’inizio del periodo di fioritura, che si protrae fino a novembre.
Commestibilità
Riproduzione
I settembrini possono essere moltiplicati con la tecnica della divisione dei cespi.
Al massimo ogni tre anni si dovrà dividere il cespo anche per mantenere la vigoria e la forma della pianta, che tende a degenerare. Si conservano e ripiantano solo le porzioni sane e ricche di germogli che si sono formate all’esterno del ceppo originario, ancora morbide, perché quelle più interne si presentano legnose e dure. L’operazione deve essere effettuata durante lo stadio di riposo vegetativo, al termine della fioritura o durante l’inverno, oppure a marzo prima della ripresa primaverile.
Si effettua la zollatura dell’intero cespo e sempre con la vanga si opera una prima divisione in più sezioni lungo le linee naturali che si evidenziano, da tre a cinque parti in base alle dimensioni iniziali. Con l’aiuto di un coltello molto ben affilato si ricavano delle singole porzioni con radici e un solo germoglio vitale. Si rinvasano in contenitori di 10 cm di diametro e per due-tre settimane si pongono in un luogo luminoso, ma al riparo dalla pioggia, come potrebbe essere un portico, mantenendo il terriccio leggermente umido. Solo dopo si possono mettere a dimora.
Si può ricorrere anche alla tecnica di prelevare nel periodo estivo polloni basali dalla zona periferica del cespo da rimettere subito a dimora.
La riproduzione domestica per seme non sempre ha successo perché fra le specie perenni del genere aster sono poche quelle che producono semi fertili. Nel caso si voglia tentare, seminare in luglio in semenzaio, ripicchettare in autunno e porre a dimora in piena terra a primavera.
Informazioni e curiosità
Tutte le piante di aster più alte di 70 cm dovrebbero essere dotate di tutore. In ogni caso, occorre sempre utilizzare, fin dalla messa a dimora, una cannetta di bambù delle dimensioni finali della pianta, effettuando le legature man mano che i fusti crescono.
Coltivazione
L’aster viene molto spesso utilizzato per abbellire giardini e aiuole. La coltivazione in vaso, seppur possibile, andrebbe evitata a favore della messa a dimora in piena terra. Per la coltivazione in vaso sul balcone è comunque preferibile scegliere specie a sviluppo ridotto, mentre per aiuole o bordure in piena terra si può optare per specie adatte a creare cespugli più voluminosi.
Collocazione
L’aster è una pianta rustica che vive all’esterno.
Concimazione
Per ottenere una fioritura ricca e abbondante, si consiglia di fornire agli aster un fertilizzante liquido specifico per piante fiorite, da diluire nell’acqua delle annaffiature alle dosi indicate, una volta ogni 10-15 giorni.
Al termine della fioritura, è opportuno arricchire il terriccio con una manciata di letame prima di lasciare andare a riposo le piante.
Esposizione
Gli aster amano il sole, ma non per tutta la giornata: preferiscono essere irraggiati solo di mattino oppure di pomeriggio. Nelle zone a clima molto caldo meglio porli in posizione semi-ombreggiata.
Annaffiatura
Bagnare le piante di aster con regolarità anche durante la primavera, se siccitosa, e l’estate per mantenere il terreno costantemente fresco. Nei terreni sciolti, dove è necessario intervenire più spesso con le annaffiature, è consigliato migliorare la capacità di ritenzione idrica aggiungendo un buon quantitativo di letame e compost maturo.
Potatura
La cimatura dei rametti, eseguita durante lo sviluppo della pianta di aster, serve per conferirle una forma regolare e favorisce l’infittimento del cespuglio e la formazione di più fiori. Una volta terminata la fioritura (a fine ottobre), occorre eliminare i capolini secchi con una potatura leggera, raccorciando i rametti di un terzo circa e cercando di dare al cespuglio una forma omogenea.
Trapianto
Per la messa a dimora dell’aster occorre scegliere prima di tutto una posizione luminosa, inoltre è bene considerare che le piante si allargano di pochi centimetri ogni anno, occupando lo spazio circostante. Per quanto riguarda il terreno, l’aster non è particolarmente esigente: si può tuttavia predisporre sul fondo della buca uno spesso strato di ghiaia e poi uno di stallatico maturo o altro ammendante organico per favorire fioriture più rigogliose.
Se possibile, prediligere comunque un terreno fresco, fertile, leggero e ben drenato, lavorato in profondità e abbondantemente concimato. Per sostenere la rigogliosa massa vegetativa e le abbondanti fioriture, infatti, gli aster devono essere nutriti senza parsimonia e ogni nuova concimazione ha sempre effetti positivi sullo sviluppo della pianta. Già al momento dell’impianto il terreno deve essere preparato con molta cura, aggiungendo compost vegetale e letame maturo. Poi, una volta al mese fino al termine della fioritura va somministrato un concime bilanciato in granuli a lenta cessione.
La distanza d’impianto varia dai 35 ai 45 cm secondo l’altezza della varietà scelta. Gli astri settembrini sono piante a portamento eretto non flessuoso e i più alti hanno spesso bisogno di un tutore che ne accentui l’impressione di rigidità.
Ubicazione stagionale
La pianta di aster non teme né il freddo né il caldo ed è per questo idonea a vivere all’esterno tutto l’anno (non si dimentichi che i settembrini riescono a fiorire in una stagione dove l’escursione termica fra giorno e notte e fra le diverse giornate può arrivare anche a 10-15°C).
Malattia e cure
L’aster è esposto a diversi e ricorrenti problemi sanitari. Il più diffuso è l’oidio, chiamato anche oidio dell’astro o mal bianco delle composite perché si manifesta come muffa biancastra che attacca le foglie. Soprattutto le cultivar derivate dall’aster novae-belgii sono sensibili in modo particolare a questo problema che si può controllare solo con l’impiego di prodotti specifici.
Tutti i settembrini temono anche due parassiti molto diffusi: le cicaline e le lumache. Le cicaline sono insetti di dimensioni molto piccole che si nutrono di linfa e provocano il disseccamento delle foglie. Oltre ad utilizzare un insetticida a base di piretro, è bene eliminare quelle piante spontanee che fungono da ricettacolo a questo tipo di parassiti, come tarassaco, cardo e altri fiori a capolino con struttura simile. Chiocciole e limacce sono voraci distruttrici degli astri, specie in primavera, e si combattono con la raccolta manuale; anche in estate e in autunno è bene compiere di tanto in tanto un’esplorazione all’interno dei cespi per evidenziarne l’eventuale presenza.