- Fioritura
- Commestibilità
- Riproduzione
- Semi
- Informazioni e curiosità
- Coltivazione
- Collocazione
- Concimazione
- Esposizione
- Annaffiatura
- Potatura
- Trapianto
- Ubicazione stagionale
- Raccolta
- Malattia e cure
- Il basilico si semina nel periodo primaverile, o comunque quando le temperature si saranno stabilizzate attorno ai 23-25°C.
- Il basilico si raccoglie da maggio a ottobre, ma è il mese di settembre quello più produttivo.
- Le foglioline del basilico hanno bisogno di sole per crescere rigogliose e verdi, ma i raggi diretti durante le ore più calde rischiano di bruciarle.
- Il basilico è una piantina aromatica che si coltiva bene anche in vaso.
- Cimando le infiorescenze, la piantina di basilico si mantiene tenera e aromatica.
- Per la facilità di coltivazione il basilico può essere coltivato senza problemi nell’orto domestico.
- In foto, il basilico “African Blue”.
Il basilico, pianta annuale appartenente alla famiglia delle labiate, è un’aromatica diffusissima, anche perché semplice da coltivare e di poche pretese. La sua prima origine sembra essere l’Asia, ma nel nostro Paese viene coltivato da migliaia di anni per le foglie aromatiche che, come noto, sono un ingrediente fondamentale della cucina italiana (del basilico si usa praticamente tutto: foglie, fiori e semi).
Il basilico fiorisce durante l’estate e si riproduce facilmente per talea o semina, sia in vaso sia nell’orto domestico; non richiede grosse concimazioni né annaffiature (che anzi, se eccessive, possono compromettere l’aromaticità della pianta) ma necessita invece di un’esposizione ben soleggiata e luminosa e ama il clima mediterraneo, non sopportando invece il freddo (sotto i 10°C la pianta non sopravvive): un aspetto molto importante da considerare al momento del trapianto in piena terra, eseguibile a fine primavera. Le foglioline di basilico si raccolgono manualmente al momento del consumo, dato che non sono particolarmente durevoli, e vanno periodicamente controllate per verificare la presenza di eventuali parassiti, o ben più pericolosi, eventuali segni della peronospora, una malattia fungina causata da ristagni idrici. Il basilico ha infatti bisogno di un terreno fertile e sempre ben drenato. Dato che questa aromatica viene coltivata a scopo alimentare, i trattamenti fitosanitari devono essere completamente naturali e concessi in agricoltura biologica.
Le innumerevoli varietà di basilico si distinguono tra loro, visivamente, per alcune caratteristiche delle foglie: dimensione (piccole, medie o grandi), forma (appuntita, arrotondata), superficie (liscia o bollosa), colore (dal biondo al verde al violetto), aroma più o meno intenso (che può richiamare quello delle rose, della menta, della canfora, del limone, e tanti altri).
Le varietà principali e più utilizzate di basilico sono in realtà 4:
- basilico comune italiano: detto anche Genovese, ha foglie lisce di grandezza media molto profumate;
- basilico a foglie larghe: varietà tipiche sono il Napoletano a foglia di lattuga e il Mammouth. Hanno foglie molto grandi, larghe, lisce o bollose;
- basilico rosso o viola: la varietà tipica è il Red Rubin. Le foglie sono seghettate, spesso a punta;
- basilico a foglia piccolissima: detto anche basilico greco. La pianta tende naturalmente a formare una sfera che, grazie alla piccolezza delle foglie, può apparire molto compatta.
Fioritura
Quando il basilico fiorisce (il periodo va da giugno a settembre) significa che ha raggiunto il termine del suo ciclo vitale. Per far vegetare più a lungo la piantina, occorre quindi eliminare con le mani gli scapi fiorali appena questi spuntano. Eliminando i fiori la pianta vive più a lungo perché si impegna a emetterne altri. Se viene seminato troppo presto o troppo tardi, oppure se soffre la siccità, il basilico tende a prefiorire, cioè ad emettere anticipatamente gli scapi fiorali.
Commestibilità
Riproduzione
Il basilico si riproduce per talea o per semina (in questo secondo caso, occorre operare quando la temperatura si sarà stabilizzata sui 23-25°C).
Più semplice della semina, visto anche il costo irrisorio, è banalmente l’acquisto delle piantine di basilico comune presso fiorai e garden center: è possibile trovare vasi del diametro di 12-15 cm contenenti da cinque a dieci piantine. Non occorrerà rinvasare: basta mettere i vasi così come sono sul davanzale e preoccuparsi solo di annaffiare regolarmente.
Semi
I semini di basilico, contenuti all’interno dei fiori, sono piccoli e neri e si possono utilizzare, esattamente come le foglie, a scopi alimentari. Pur non avendo un sapore ben definito si gonfiano a contatto con i liquidi sprigionando innumerevoli sostanze nutritive.
Informazioni e curiosità
Esiste una varietà di basilico più resistente al freddo rispetto alle altre: il basilico artico, una cultivar particolarmente adatta a chi desidera far svernare questa aromatica.
Coltivazione
Il basilico si può coltivare tanto nell’orto in giardino, quanto in vaso sul balcone.
Collocazione
Il basilico cresce preferibilmente all’esterno, orto o balcone che sia. In alternativa, si può tenere il vasetto anche in casa purché sia garantita alla piantina un’adeguata esposizione.
Concimazione
Il terriccio del vaso di acquisto contiene già elementi nutritivi sufficienti, dunque non occorrerà concimare la piantina di basilico.
Se quest’ultima si trova nel terreno dell’orto è sufficiente la concimazione di base effettuata l’inverno precedente.
Se la pianta tende a ingiallire si può rivitalizzare il colore con una concimazione azotata biologica che si prepara in casa seguendo questa “ricetta”: raccogliere una manciatina di foglioline tenere verdi dal prato o da erbe non velenose, metterle in un bicchiere d’acqua fredda e lasciarle macerare per tre giorni rimpiazzando l’acqua che evapora; tenere il tutto fuori casa perché l’odore sarà sgradevole. Usare questa poltiglia per annaffiare il basilico: si noterà la differenza in pochi giorni.
Esposizione
Il basilico ha bisogno di molta luce poiché ama il sole e il caldo: nei mesi estivi, il periodo di maggior rigogliosità, meglio però scegliere una collocazione dove prenda il sole del mattino o delle ultime ore della giornata, e sia riparato durante le ore più calde.
Annaffiatura
Il basilico troppo annaffiato è meno profumato, viene colonizzato dalle muffe e marcisce facilmente. Per annaffiare correttamente il basilico, quindi, basta mantenere il terriccio umido alla base delle piante ma non bagnato. Verificarlo a 1 centimetro di profondità, perché un piccolo strato superficiale del terriccio tende a seccarsi e può dare una visione ingannevole.
Potatura
Per garantire una crescita sana e rigogliosa della pianta, è opportuno potare il basilico quando iniziano a comparire le prime infiorescenze: eliminare i fiori sulle cimette della pianta, nel periodo estivo, per favorire la produzione di fogliame.
Trapianto
Sebbene sia più comodo coltivare il basilico in vasetto (è più facile proteggerlo dal freddo, ad esempio), chi vuole può trapiantarlo tranquillamente in piena terra a fine primavera, nel mese di maggio, quando le temperature, anche notturne, sono stabilmente sopra ai 15-20°C.
Le piante di basilico vanno collocate a 20-30 cm di distanza tra loro in un terreno umido, ricco di sostanza organica e ben drenato.
Ubicazione stagionale
Primavera/estate/autunno: il basilico cresce alla perfezione all’esterno in un clima mediterraneo, quando cioè le temperature sono comprese tra i 20 e i 25°C. Al di sopra occorre mantenere il terreno sempre umido, evitando che secchi, e tenere al riparo le piantine nelle ore più calde della giornata.
Inverno: sotto i 10°C, il basilico non sopravvive. Spostarlo quindi in serra calda e umida o in casa, vicino a una finestra ben esposta alla luce, oppure provvedere a proteggere le piantine nell’orto con uno strato di pacciamatura di paglia intorno al busto in modo che non gelino le radici. Dopodiché coprire il basilico con il tessuto non tessuto.
Raccolta
Il basilico dovrebbe essere raccolto al momento del consumo, sia perché le foglie deperiscono rapidamente, sia perché possa offrire il massimo in termini di aroma. Normalmente non si raccolgono le foglie più in basso, perché ciò causa uno sviluppo disarmonico della pianta. È preferibile invece raccogliere dei rametti scelti tra le biforcazioni, a un terzo circa dell’altezza della pianta.
La tradizione vuole che il basilico si raccolga con le mani e i rametti ottenuti si conservano al massimo un paio di giorni in un bicchiere con acqua. In ogni caso, il basilico non si presta alla lunga conservazione. Essiccandolo perde ogni aroma. Congelandolo annerisce. Si può eventualmente conservare sottolio, inserendo le foglie una alla volta in un vasetto di vetro, in modo da eliminare ogni bolla d’aria. Si otterrà così anche un olio aromatizzato.
Malattia e cure
Può capitare di notare sulle foglie di basilico degli antiestetici buchi: tutta colpa dei parassiti (coleotteri giapponesi, lumache, afidi, mosche bianche, acari, bruchi e tripidi), molto ghiotti di questa profumatissima aromatica. Gli insetti più grossi, come le lumache, si possono facilmente rimuovere manualmente (usando guanti da giardinaggio), mentre i parassiti più piccoli si possono debellare usando uno spray a base di olio di neem. Completamente naturale, non è nocivo per l’uomo quin di le foglie trattate si possono tranquillamente utilizzare in cucina.
Altra malattia particolarmente pericolosa che può attaccare il basilico è la peronospora, che si manifesta con ingiallimenti sulle foglie e muffa grigiastra nella pagina inferiore della foglia. La causa è un eccessivo ristagno idrico e si può prevenire con un trattamento a base di rame.